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Regione Lazio, Leu rompe con Zingaretti: "Non entriamo in giunta"

Oggi la squadra si è riunita per la prima volta

Nel giorno della prima riunione di giunta, con il rebus maggioranza in consiglio ancora tutto da dirimere, per Nicola Zingaretti scoppia un'altra grana. Liberi e Uguali, che solo nel Lazio si è presentata alle elezioni insieme alla colazione di centrosinistra, non farà parte della squadra. La decisione è stata comunicata nel pomeriggio con una nota dei coordinatori del Lazio, Angelo Fredda e Piero Latino, nella quale viene smentita ogni divisione tra correnti interne, Art.1- Mdp e SI:  "Abbiamo consegnato ieri mattina al presidente la proposta unitaria di LeU" scrivono. "Una ristrettissima rosa di nomi" a cui Zingaretti non avrebbe risposto. Il nome di Claudio Di Berardino, per anni segretario della Cgil di Roma e del Lazio, avanzato ieri dall'unico consigliere eletto, Daniele Ognibene, sarebbe invece una "proposta a titolo personale che, seppur legittima, non può essere messa sullo stesso piano politico di quella formalizzata ufficialmente a Zingaretti da LeU Lazio".

La rottura, si evince dalla nota, si è consumata venerdì quando Zingaretti ha presentato la sua giunta, lasciando libera la casella riservata a Leu, quella del Lavoro. "Zingaretti ha strutturato la Giunta senza coinvolgere nella discussione le forze politiche di maggioranza" hanno scritto. "Venerdì scorso, infatti, abbiamo appreso dalla stampa la composizione della struttura di governo della Regione Lazio nonché la delega che ci era stata attribuita". 

Il partito di Grasso rivendica il "ruolo decisivo per eleggere Zingaretti" e scrive: "Il patto politico e programmatico, che gli ha consentito di essere riconfermato Presidente della Regione, Zingaretti lo ha firmato con le forze che oggi costituiscono LeU e a queste doveva una risposta. È per questa ragione che al Presidente abbiamo detto con chiarezza che al di fuori di quella rosa di nomi LeU non sarebbe stata rappresentata". 

Tutti i nomi della giunta Zingaretti

Con una casella ancora vuota, questa mattina si è tenuta la prima riunione di giunta. "Siamo partiti bene" ha commentato Zingaretti ai giornalisti presenti. "Abbiamo deciso che avvieremo un tour nelle province del Lazio con tutta la Giunta per incontrare le forze economiche e sociali e presentare la squadra ai territori". Ma dopo la nota diramata da Leu nel primo pomeriggio, a prima riunione di giunta appena chiusa, è chiaro che il percorso di Zingaretti diventa ancor più in salita. In squadra una poltrona è ancora vuota mentre in un consiglio senza maggioranza, 24 seggi più il presidente contro i 26 dell'opposizione, la strada che deciderà di intraprendere il consigliere di Leu Daniele Ognibene potrebbe riverlarsi decisiva. 

La partita si giocherà nelle commissioni. Da domani inizieranno gli incontri con le opposizioni. "L'obiettivo è trovare un'agenda condivisa di temi da affrontare" ha spiegato Zingaretti. "Il primo sarà il bilancio, che dobbiamo subito portare in Aula. Il luogo del confronto nel merito saranno le commissioni, nessuna delle quali avrà una maggioranza. Lì si dovrà sviluppare un confronto politico sui temi, le delibere e le leggi. Così come si dovranno costruire degli equilibri per le presidenze e le vicepresidenze che tengano in considerazione questo elemento". I primi temi sui quali per il governatore sarà possibile trovare un accordo sono "la costruzione di un nuovo modello sanitario, un piano per incrementare le infrastrutture su ferro o la questione delle risorse idriche". 

E proprio pensando agli equilibri in consiglio che è nata la poltrona dell'assessore alla sanità. La figura del commissario resta nelle mani di Zingaretti, l'iter dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno. Il prossimo 5 aprile è in programma il tavolo di rientro. "In questo contesto politico" ha spiegato Zingaretti "è anche un segnale alle opposizioni per mettere in Consiglio regionale un interlocutore politico sulle cose che dovremo fare in sanità".

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