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La lettera di Patrizia Prestipino: “Carissimo PD ti scrivo ...”

Le delusioni e gli schiaffi ricevuti dal partito hanno spinto l'ex assessore allo sport della Provincia di Roma a scrivere una lettera al partito, "amato sin da subito" e dal qual sin da subito ha ricevuto poco "amore"

Carissimo PD, o preferisci che ti chiami partito democratico? dimmelo Tu il Tuo profilo migliore...  Sei anni di te non sono tantissimi. Ma neanche pochi, se soppesati sul piano dell'intensità.  Nel senso di quanto ti ho amato io fin dall'inizio. E di quanto poco mi hai amato Tu, da subito.

Eh sì, non si può proprio parlare di rapporto alla pari, nel nostro caso.  Io mi sono affrettata ad affogare in te la mia storia trascorsa. Tu hai invece provato più volte ad affogare me e la mia storia presente. 

E dire che io sarei la "compagna" perfetta per te: leale, sgobbona e portatrice sana di entusiasmo. Peccato Tu applichi ben altri parametri di selezione e che dalle Tue parti, oggi, conti più la FEDELTA' che la LEALTA'... Eppure di me ti sei preso tanto: la mia caparbietà di amministratrice, la mia onestà, la mia voglia di fare bene anche per Te: perché Tu non facessi una cattiva figura con la nostra gente, i nostri cittadini.

Da presidente di Municipio le vittorie solitarie contro le società telefoniche quando imponevano mostri di acciaio davanti a scuole e condomini, che io finivo per abbattere a rischio delle mie tasche; le battaglie per sottrarre le baby prostitute dalla strada, le nottate in auto a monitorare i parchi gioco o i cassettoni dell'ama o a sistemare i bambini extracomunitari che, dopo ogni sgombero forzato, finivano sempre in mezzo alla strada come figli di nessuno. E poi quella materna fatta realizzare da un grande centro commerciale in cambio di un parcheggio, e quell'altra scuola a rischio crollo fatta chiudere tra mille difficoltá, perché delle crepe nel muro avevano insospettito me "profana" ma non chi avrebbe dovuto insospettirsi per "mestiere". Con la conferma, solo due anni dopo, che quell'edificio sarebbe soccombuto alla scossa del 2009, se io mi non mi fossi imposta per i lavori di consolidamento.
Da assessore allo sport, quei campetti sportivi realizzati nelle scuole di periferia o i soggiorni estivi per i ragazzi autistici strappati con forza ai miei risicati bilanci ; come assessore ai giovani, i gemellaggi tra i nostri studenti e i ragazzi africani di Nairobi o i corsi di riabilitazione motoria per i ricercatori del Santa Lucia, l'apprendistato per giornalisti o amministratori in erba con docenti di eccezione. Eccetera eccetera eccetera.

Ma niente da fare. Io restavo una democratica di serie B. Anche quando da candidata trascinavo tanta gente a votare alle primarie per Veltroni, per Bersani, per Gasbarra e, infine, uscivo dal tuo seminato per sostenere, caso più unico che raro in città, Matteo Renzi. Questa poi, non me l'hai proprio perdonata eh? Pazienza! Le idee innovative valgon bene una battaglia!

A proposito, non mi hai perdonato neanche di essere la "compagna" di un parlamentare che poi ha avuto l'ardire di diventare il primo segretario romano NON comunista di un partito POST comunista. Nonostante io mi fossi eclissata, per rispetto dei ruoli, da ogni organo di partito e mi fossi calata solo nella mia attività di amministratore. Ma non bastava. Io ai tuoi occhi restavo la "compagna di"...

Quando alle "compagne di", diciamolo, ti sei dovuto presto abituare al Tuo interno: sai, il mutamento dei tempi impone anche mutamenti di linguaggio e comportamenti politici. È un processo inevitabile.

Poi, guarda caso, quel parlamentare litiga con te emigrando con tanti miei amici e colleghi verso terzi Poli e io decido di non tradirti, di restare fedele al Tuo amore, anche a costo di mettere a rischio l'altro, di amore...Chissà perchè anche qui mi ha colto l'impressione, forte e netta, che avresti preferito migrassi pure io con amici e colleghi verso terzi poli.

E da subito questa vedova "politica" l'hai lasciata lì a barcamenarsi da sola... Ma tanto si cresce, sai, a barcamenarsi da soli: si prendono tanti schiaffi ma ci si rialza sempre. E ci si rafforza. Basta lavorare a testa bassa per i cittadini e coltivarne la stima e l'affetto. E se da una parte diventi immune ai raffreddori da "spifferi e correnti", dall'altro guadagni tanto consenso autentico e duraturo. Sì, proprio quello di cui Tu, oggi, avresti disperatamente bisogno per tornare ad essere una forza rappresentativa e credibile agli occhi della nostra gente.

Sia chiaro! non è certo per prendere schiaffi che nel giugno scorso mi sono candidata alle Primarie per Sindaco di Roma. C'era bisogno di una grande partecipazione democratica, di un ventaglio ampio di proposte e io mi sono messa in gioco da subito per allargarlo quel ventaglio... E allora perché anche stavolta hai storto il naso? Forse perchè altri avevano scelto per te i tempi? Eppure ero in buona fede, io. E ti ho anche messo a disposizione tanti ventenni appassionanti e appassionati del progetto Roma. Con loro per settimane siamo stati a raccogliere nelle strade di Roma le firme per la mia candidatura, parlando di primarie e di Pd. E sempre con loro, nei freddi e piovosi mesi antecedenti alle primarie, ho parlato ai romani della nostra idea di città, mentre tu eri impegnato a gestire importanti campagne elettorali e a indirizzare i tuoi figli "legittimi" nei posti giusti, abbandonando i "figliastri" a ben altre sorti...

Ora non voglio dire che per questo motivo hai perso, pardon, NON vinto alle elezioni. Ma converrai con me che, a casa nostra, non si gioca proprio di squadra ...?

Il resto è storia recente: il Tuo candidato piombato come un fulmine a ciel sereno sulla insolita calma delle primarie; la competizione accesa, i confronti pubblici, i dibattiti televisivi, le schermaglie forti tra i candidati maschi... La TUA vittoria schiacciante, la mia sconfitta dignitosa per quello che avevo e, soprattutto, per quanto NON avevo, rispetto agli altri. Il mio sostegno leale e incondizionato al candidato Sindaco, la campagna elettorale fatta tra la gente a parlare, a convincere di quanto fosse necessario nella nostra città voltare pagina, anzi, cambiare proprio libro.

Ma neanche questo è servito a convincerti del mio amore per Roma e di quanto potessi dare per la città come amministratore. Nonostante le tante mail appassionate di cittadini semplici e comunità intere che ti chiedevano un cambio di passo e il coinvolgimento nel governo della città di chi non fosse legato a schemi correntizi;  insomma un segnale diverso......Macchè ..altro giro, altri nomi: tutti ottimi, per carità. Me sempre della serie figli e figliastri.
 
Ora, se io ti racconto queste cose in prima persona, che Tu già sai benissimo, non è per mania di protagonismo. Ma per dare voce a tanti figliastri e figliastre che sono al Tuo interno, invisibili ai tuoi occhi, ma visibilissimi a se stessi e a chi crede in loro
 
Sono quelli che hai estromesso dalle competizioni, a cui hai fatto credere "di" per poi rimangiarti la parola; cui chiedi sempre di impegnarsi in un congresso o in una elezione, ma di cui, putacaso, ti dimentichi al momento di ricambiare l'impegno: quei candidati che avevi promesso di sostenere ma che non hai mai sostenuto; quei consiglieri che non sono mai diventati consiglieri, quei segretari di circolo o dirigenti che non sono mai diventati segretari di circolo e dirigenti. Non per loro demeriti. Ma per Tua esplicita volontà ad epurand..pardon excludendum. Insomma, quell'esercito di figli di un dio minore che oggi rischiano di diventare la falange più numerosa del nostro partito... Chiediti un po' il perché di open pd, occupy pd, adesso pd e chi più sigle ha, più ne metta...

In conclusione, non Ti dispiacere se neanche stavolta questa vedova o figliastra (fa' un po' tu) ti volterà le spalle per migrare verso altri lidi. Te ne dovrai pur fare una ragione che, come il Piccolo Principe, sono una personcina seria e leale, e soprattutto coerente. E che il mio amore per te è incondizionato, nonostante MAI ricambiato.

Sosteneva Eric Fromm : "L' amore egoista dice ti amo perché ho bisogno di te; l'amore generoso dice ho bisogno di te perché ti amo" .

E io come tutte le amanti appassionate, forse un pò ingenue, ma che sanno ciò che vogliono, non smetterò di combattere perché Tu possa cambiare e con te possa cambiare il Paese. A viso aperto e senza colpi bassi. Con le armi giuste e la giusta dose di coraggio. Come mia mamma, fin da piccola, mi ha insegnato a fare. E come ancora oggi il mio vissuto e la mia coscienza mi dettano di fare.

Sorrisi battaglieri, mio Pd.
Pat

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