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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Quote rosa, Fornero scrive al sindaco: "Rispetti la rappresentanza"

Sulla questione quote rosa è intervenuto il ministro Elsa Fornero con una lettera inviata all'inquilino del Campidoglio. "Importante ascoltare le voci delle donne". Pronta la risposta

Già l'escamotage della "nuova" giunta per sfuggire il Tar aveva scaldato gli animi. Ora la polemica è passata dal Campidoglio a Palazzo Chigi.  Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero ha scritto una lettera al sindaco Alemanno sull'annosa questione delle quote rosa, ovvero del mancato rispetto della rappresentanza femminile nella giunta comunale. "E' solo grazie ai comportamenti di ognuno di noi che possiamo pensare di aiutare il nostro Paese, è solo con l'esempio che possiamo seriamente pensare di migliorarlo - scrive il ministro nella lettera -. certa che non vorrà lasciare inascoltate le tante voci che le chiedono di offrire a Roma, alla Capitale dell'Italia, una presenza equilibrata tra donne e uomini nell'amministrazione comunale". In un passo precedente della lettera Fornero scrive: "Ho inteso e intendo il mio ruolo di ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, come quello di chi ha il dovere di agire e di non fermarsi di fronte a ostacoli e resistenze. Fino a oggi non l'ho mai fatto e conto di proseguire così anche circa la delega, alla quale attribuisco grande importanza, delle Pari Opportunità".

LA RISPOSTA - "Il problema della rappresentanza femminile è da sempre al centro della mia attenzione e delle mie riflessioni". Lo scrive il primo cittadino in risposta al ministro Fornero."Purtroppo, come forse lei non saprà, il deficit di rappresentanza femminile si riflette direttamente dalla nostra Assemblea capitolina - prosegue Alemanno -, dove su 60 consiglieri sono state solo 4 le elette in tutti gli schieramenti, ovvero meno del 7%. La necessità di contemperare la rappresentanza di genere con la rappresentanza elettorale - scrive ancora il sindaco - non mi ha permesso, allo stato attuale, di inserire più di 2 donne in una Giunta composta da 12 assessori, ovvero quasi il 17% di presenza femminile, cioé più del doppio della percentuale di rappresentanza presente in Assemblea capitolina". Detto questo Alemanno cerca di difendersi tirando in ballo situazione analoghe che interessano altre città italiane e lo stesso neo governo Monti. "Questa riflessione non può, però, essere limitata solo alla città di Roma perché tale lettura parziale potrebbe assumere un'interpretazione strumentale. Infatti, nei Comuni la media delle donne elette in Consiglio non arriva al 12% mentre nelle Giunte non supera il 18%".

"Potrei inoltre osservare che anche nel suo Governo il numero delle donne nominate ministro è di 3 su 18, ovvero lo stesso rapporto della mia Giunta - scrive ancora il sindaco di Roma -. Credo, quindi, che questo importantissimo argomento dovrebbe essere affrontato in maniera meno estemporanea e più meditata attraverso un confronto tra Governo e rappresentanze parlamentari da un lato e l'Associazione nazionale dei Comuni Italiani (Anci) in cui ricopro la carica di presidente del Consiglio nazionale". "Da questo confronto potrà nascere una Proposta di Legge che stabilisca in maniera precisa e preventiva la parità di rappresentanza, evitando che questo argomento venga liberamente affrontato dai singoli sindaci, oppure nelle aule dei tribunali amministrativi - conclude Alemanno -. Infatti, non possiamo lasciare solo ai Tar l'onore di intervenire azzerando le innumerevoli giunte totalmente asimmetriche dal punto di vista della rappresentanza femminile. In questo senso, comunque, ci muoveremo nella definizione del nuovo statuto di Roma Capitale dove, se l'Assemblea capitolina seguirà il nostro orientamento, intendiamo introdurre una definizione precisa delle quote di rappresentanza".
 

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