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Roma non è una città "trasparente". L'appello a Gualtieri 

In una lettera la richiesta di associazioni tra cui Carte in regola e fondazione Open Polis perché i dati sui servizi erogati e le informazioni sui processi decisionali dell'amministrazione siano davvero accessibili

Trasparenza e tracciabilità delle decisioni e dei processi, una sezione di "open data" sviluppata secondo standard all'avanguardia, un elenco, con mappa geolocalizzata, delle opere pubbliche programmate e in corso, un sito istituzionale in linea generale più chiaro e facilmente accessibile. Sono solo alcune tra le richieste rivolte al sindaco Roberto Gualtieri, agli assessori della giunta e ai presidente delle commissioni speciali Pnrr, Expo 2030 e Giubileo, contenute in una lettera firmata dall'associazione Carte in Regola, dalla fondazione Open Polis, dall'Osservatorio Pubblica Amministrazione (OPA), dal Centro di Iniziativa per la Legalità Democratica (CILD). Un appello affinché Roma sia davvero "trasparente" e aperta ai suoi abitanti. Ma vediamo nel dettaglio gli aspetti principali elencati nella lettera, su cui il primo cittadino sarebbe chiamato a intervenire. 

La sezione open data 

"Massima  trasparenza e tracciabilità delle decisioni e dei processi con l'obiettivo della cosiddetta accessibilità totale". E qui lo strumento da potenziare e migliorare è la sezione degli "open data" sul sito del Campidoglio. Una ricca raccolta di informazioni legate ai servizi svolti sul territorio (dalla raccolta differenziata ai tratti stradali con le strisce blu al numero di incidenti stradali avvenuti in città in un dato periodo) che però troppo spesso non è aggiornata. Alcune sezioni sono ferme dal 2019 e le tabelle con i numeri mancano di legenda in grado di rendere intelligibile il dato all'utente. La richiesta è quella di sviluppare la piattaforma "secondo gli standard più moderni del web, usabile, accessibile e con una forte attenzione all'esperienza utente, ottimizzata per i dispositivi mobili e in coerenza con le Linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico". 

Opere pubbliche on line e un nuovo sito

Poi ancora le associazioni invitano a realizzare "una piattaforma accessibile dal sito istituzionale con l'inserimento geolocalizzato e l'elenco di tutte le opere pubbliche o di interesse pubblico programmate e in corso, consultabile per ambito territoriale, tipologia, programma di riferimento. In particolare dovranno essere inserite le trasformazioni urbane previste o in corso, con una scheda con gli elementi essenziali del progetto, il cronoprogramma e le informazioni per il coinvolgimento dei cittadini e delle realtà territoriali". 

Al terzo punto troviamo le "modifiche al sito istituzionale, per renderlo chiaro nella struttura e  facilmente accessibile in ogni sua parte o contenuto, garantendo in particolare un semplice e agile accesso alle informazioni sui temi all'ordine del giorno dell'assemblea capitolina e delle commissioni capitoline, e dei consigli e delle commissioni municipali". In particolare si chiede l'introduzione di modifiche che permettano di visualizzare date, orari e odg delle convocazioni senza dover scaricare documenti in pdf, in molti casi non in formato "open". E ancora la "pubblicazione delle delibere che andranno al vaglio di commissioni capitoline e assemblea (o di commissioni municipali e consigli) con congruo anticipo rispetto all'esame e al voto". Al momento gli unici documenti consultabili alla sezione "deliberazioni e atti" sono quelli approvati dall'aula. Per migliorare ulteriormente la trasparenza sarebbero auspicabile, si legge ancora nella lettera, fornire "resoconti stenografici delle sedute dell'assemblea capitolina". 

"Trasparenze e informazioni indispensabili"

Insomma, la Capitale è ancora lontana dal garantire trasparenza e partecipazione cittadina. "Oggi più che mai Roma è un laboratorio di idee e di scommesse per il futuro, con una pesante eredità di disuguaglianze che la pandemia ha ulteriormente aggravato, con la dispersione dei suoi tanti pezzi di territorio che rispecchia la disaggregazione sociale delle varie enclave che coesistono come realtà parallele, ma anche con la prospettiva di un nuovo capitolo che si sta cominciando a scrivere: una nuova amministrazione, una serie di consistenti finanziamenti per il Pnrr, per il Giubileo e forse anche per Expo 2030" scrivono le associazioni. "Si tratta di un'enorme mole di progetti e di fondi, tra i quali molti riguardano trasformazioni urbane, che rischiano ancora una volta di passare sopra la testa dei cittadini,  con il solito leit motiv dell’urgenza, che finisce per archiviare tutte le buone intenzioni, dalle promesse delle campagne elettorali alle premesse dei vari Piani e delibere sul coinvolgimento della cittadinanza. Perché la fretta non faccia accantonare i buoni propositi, sono indispensabili trasparenza e informazione, obbligo morale di coerenza ma anche garanzia di buona amministrazione, efficienza e legalità".
 

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