Le associazioni contro la delibera 140 scrivono a Gualtieri: "Il 2 aprile venga a trovarci"
Lettera al sindaco da parte del coordinamento cittadino: "Non c'è solo il decoro urbano, noi abbiamo recuperato interi quartieri senza chiedere nulla in cambio ma veniamo messi all'angolo ed esclusi"
Cura della città intesa non solo come intervento per il ripristino del decoro, ma anche come recupero e difesa di quelle aree più periferiche, trascurate, difficili e popolari portati avanti da tante associazioni. E' questo che il coordinamento Caio, da sempre in lotta per il superamento della delibera 140 del 2015 sul patrimonio di Roma Capitale, chiede al sindaco Roberto Gualtieri in una lettera aperta a pochi giorni dall'iniziativa cittadina "Roma cura Roma".
"Abbiamo letto della sua iniziativa di convocare una giornata della 'cura' per Roma - scrivono - , una giornata di 'riappropriazione della città da parte di chi la vive', di 'cura dei beni comuni' per sabato 2 aprile. Abbiamo, quindi, pensato che volesse dedicare attenzione alle decine e decine di gruppi di cittadini, associazioni, collettivi, movimenti, centri culturali e sociali che da decenni si occupano della cura di Roma, specialmente delle sue aree più difficili, più trascurate, più popolari e periferiche". "Abbiamo sperato - proseguono le associazioni - che questa fosse l’occasione per riconoscere i giusti meriti e la giusta tutela a realtà e spazi che hanno insegnato cosa sia la partecipazione, la prossimità, l’attenzione ai più fragili, quando le istituzioni cittadine avevano dimenticato e lasciato all’incuria pezzi larghi di territorio romano. Supplendo alle assenze del governo e dell’amministrazione locale".
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Un'aspettativa disattesa, fanno sapere le realtà che da anni gestiscono spazi in cui protagonisti sono i servizi alla persona, gli sportelli d'ascolto, il welfare dal basso: "Invece, dobbiamo constatare che in questa giornata di cura e riappropriazione della città - sottolineano - , non hanno trovato spazio proprio i protagonisti di una Roma dal basso, che ha salvato dall’incuria, dal degrado, dall’abbandono e fatto rivivere tantissimi luoghi della nostra Capitale. Parliamo di tantissime donne e uomini che hanno rivitalizzato il patrimonio immobiliare di Roma, mettendolo a servizio della cittadinanza e della fruizione collettiva dei diritti. Senza nulla chiedere, ma solo dare. Un vasto mondo che, con fatica e passione quotidiana, ha restituito alla cittadinanza i propri beni comuni, preservandoli da incuria e mercimonio".
Invece, ricorda il coordinamento, negli ultimi anni l'applicazione della delibera 140, voluta dalla giunta Marino e messa in pratica da quella Raggi, ha messo all'angolo decine di associazioni che si sono visti chiedere risarcimenti anche molto pesanti - come nel caso di Esc a San Lorenzo - per aver occupato senza titolo spazi concessi anche più di vent'anni fa, con canoni di affitto calcolati sul libero mercato. "A tutto questo patrimonio di attivismo sociale e culturale - denuncia la lettera - negli anni è stato riservato un trattamento escludente. Per poi diventare una vera e propria persecuzione, grazie alle procedure di riacquisizione coattiva del patrimonio immobiliare, inaugurate con la delibera n. 140 del 2015. Sfratti e ingiunzioni per somme esorbitanti e totalmente illegittime sono stati il trattamento riservato dall’amministrazione romana ad un tessuto di impegno sociale e civico".
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"Abbiamo sperato e speriamo ancora che con lei si chiuda la stagione del 'muro' tra amministrazione e corpi sociali - scrivono rivolgendosi al primo cittadino - e finalmente sia riconosciuta la funzione e i meriti delle realtà che hanno, in solitaria, contrastato le asimmetrie e le tante diseguaglianze, sempre più crescenti a Roma. Questo, però, significa, in modo chiaro, superare con i fatti la situazione che si è generata a partire dal 2015. Non bastano le intenzioni, bisogna superare definitivamente la delibera e sanare una ferita aperta nella città".
Caio ribadisce che ciò "non sarà possibile con una regolamentazione che non archivi la delibera - si legge -. Per noi, quanto trapelato negli ultimi giorni, è un vero e proprio schiaffo. Una continuità che non possiamo accettare". "La invitiamo quindi sindaco Gualtieri per sabato prossimo - si chiude l'appello -. Tra le tante iniziative in programma le chiediamo di venire a vedere e di saggiare con i suoi occhi, il valore aggiunto di cui dispone questa città. Da troppi anni ci sono protagonisti di un’opera inestimabile di cura della nostra città ignorati, quando non perseguitati dall’amministrazione. Sindaco abbiamo bisogno di lei e, senza falsa modestia, Roma ha bisogno anche di noi".