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Legambiente, la colata di cemento di Alemanno: cubature per 17milioni di metri quadri

Legambiente Lazio presenta uno studio sull'aumento delle costruzioni: massa di cemento in città pari alla grandezza di Salerno. Studiati 10 casi in materia di urbanistica e gestione del piano regolatore

legambiente_4Legambiente Lazio presenta un dossier dossier dedicato alle recenti vicende e novità dell’urbanistica romana che riguardano oltre 17 milioni di nuovi metri cubi, ovvero la somma del cemento derivante da idee, delibere e proposte scaturite dai grandi progetti dei primi mille giorni del sindaco Gianni Alemanno. L’esempio rende le proporzioni: cemento delle stesse proporzioni della città di Salerno, con 1.462 ettari di nuova superficie cementificata, ossia più di 14 milioni di metri quadri, e un numero di 134 mila nuovi residenti insediabili. In media, 17.703 metri cubi tra promessi e deliberati ogni giorno con un quotidiano consumo di suolo pari a 14.628 metri quadri. Un secco + 27% rispetto al piano regolatore approvato dal Consiglio Comunale nel 2008, che dagli esagerati 65.886.062 metri cubi già previsti, al tempo di Alemanno arriverebbe a ben 83.589.294 metri cubi. Se le dieci proposte fossero portate in attuazione.
Il dossier di Legambiente riguarda quindi dieci casi di estrema attualità, in materia di urbanistica e di gestione del piano regolatore, al tempo del Sindaco Alemanno, con tutti i numeri dei metri cubi, i casi, le storie.

Alemanno ha cominciato la stagione del cemento con un'operazione da 2.089.050 metri cubi, con il bando per il cosiddetto housing sociale, cercando aree agricole da destinare a nuovi Ambiti di Riserva, dove edificare alloggi per l’emergenza abitativa in regime di edilizia convenzionata. Vale, invece, ben 4.371.760 metri cubi la proposta avanzata dall’Assessore Corsini di raddoppiare il dimensionamento previsto per le Centralità Urbane ancora da pianificare, mentre con l’annunciata demolizione e ricostruzione dell’insediamento pubblico di Tor Bella Monaca si calcolano 1.920.000 metri cubi in più. La ciliegina sulla torta arriva con il progetto dei nuovi stadi di proprietà dell’AS Roma e della SS Lazio che pesa ben 4.000.000 di metri cubi. Ci sono interventi, poi, come quello da 1.000.000 di metri cubi relativo al raddoppio degli indici edificatori del Piano Particolareggiato Casilino nel VI Municipio. Oppure le proposta, in via di elaborazione, per l’affidamento in project financing, dei prolungamenti delle Metropolitane B2 (Ponte Mammolo/Casal Monastero) e B1 (revisione del tracciato della tratta Conca d’Oro/Bufalotta) che vedrebbe secondo le stime ben 2.576.422 metri cubi. Dalla valorizzazione delle Caserme dismesse si attendono 1.500.000 di metri cubi, mentre è famosa la storia dei 50.000 metri cubi al Torrino Nord per sostenere il progetto Roma Formula Futuro all’Eur (speriamo cancellato, come il gran premio). Sempre all'Eur non ci risparmieremo 136.000 nuovi metri cubi legati alla nuova destinazione d'uso dell’area dell’Ex Velodromo mentre sono 60.000 i metri cubi derivanti dall’incremento degli indici edificatori nelle ex aree abusive perimetrate nei Toponimi.

Secondo i calcoli effettuati da Legambiente Lazio, se queste dieci proposte fossero portate tutte in attuazione, farebbero crescere il dimensionamento del Prg dagli esagerati 65.886.062 metri cubi già previsti, a circa 83.589.294 di metri cubi, con questa nuova articolazione in percentuale tra destinazioni d’uso: circa 48.874.593 di metri cubi a destinazione d’uso residenziale – 58% -, circa 31.557.562 di metri cubi a destinazione d’uso non residenziale – 38% - e, infine, circa 2.971.075 di metri cubi a destinazione d’uso flessibile – 4%. Numeri enormi, con altrettanto enormi rendite, che non servirebbero affatto a risolvere il problema del disagio abitativo: tra le tante trasformazioni programmate, pur aumentando ancora la destinazione d’uso residenziale (48.874.593 di metri cubi equivalgono a 407.288 nuove stanze/nuovi residenti insediati/insediabili, e corrispondono a ulteriori 135.762 alloggi), sono programmati soltanto 140 alloggi per l’edilizia sociale (nell'ambito dell’operazione di valorizzazione delle caserme dimesse).

Per Legambiente si tratterebbe di casi in cui i metri cubi servirebbero a “fare cassa” per finanziare le operazioni volute dal Campidoglio, con appartamenti da vendere a costi allucinanti stimati tra i 6.000 e i 12.000 euro al metro quadro: non sarebbero quindi certamente destinati ai senza casa, gli eleganti alloggi dell'Eur per Roma Formula Futuro o quelli derivanti dalla modifica delle destinazioni d’uso dell’Ex Velodromo, né quelli da edificare intorno ai futuribili stadi; servirebbero invece a finanziare la locale rete di trasporto pubblico su ferro gli appartamenti derivanti dal raddoppio delle centralità, invertendo la logica del Prg (piuttosto che cubature solo se servite da ferro, ferro solo con nuove cubature), mentre con la cessione ai privati di aree pubbliche per costruire si finanzierebbero i prolungamenti per 9 km di linee Metro B1 e B2; la valorizzazione delle caserme dovrà rendere ben 600 milioni di Euro alle casse del Campidoglio, limitando la quota per iniziative pubbliche al solo 20% del totale della superficie interessata. La stessa demolizione e ricostruzione a Tor Bella Monaca per finanziare l'operazione vedrà la contemporanea edificazione di molte nuove case in proprietà, all’interno della Tenuta Vaselli, attaccando ancora l'Agro Romano vincolato; saranno, invece, privati gli appartamenti nei toponimi ex abusivi e quelli derivanti dal raddoppio degli indici edificatori del Piano Particolareggiato Casilino. Addirittura anche gli alloggi del famoso bando dell'housing sociale nei nuovi Ambiti di Riserva dell’Agro Romano sarebbero edificati in regime di edilizia convenzionata, e quindi in grado di intercettare una quota minima del disagio abitativo.
 

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