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La Lega approda in Campidoglio: "Pronti a riportare Roma ai livelli che merita"

Oggi la presentazione del gruppo. Passano con Salvini anche undici consiglieri municipali

La Lega fa il suo ingresso in Campidoglio. Da "Roma ladrona" agli scranni dell'aula Giulio Cesare, sulla scia del successo di Salvini ben oltre il nord d'Italia, il passo è stato soprendentemente breve. Il gruppo nasce oggi - stavolta è ufficiale dopo lo stallo iniziale al gruppo Misto - con la presentazione a palazzo Senatorio. Sarà composto dal consigliere capitolino, Maurizio Politi, ex Fratelli d'Italia. Ma con lui sono passati dal partito di Giorgia Meloni a quello del vicepremier leghista anche undici consiglieri municipali (qui i nomi), insieme all'ex dirigente FdI Federico Iadicicco e a Fabrizio Santori, ex pedina dei sovranisti di Meloni in regione. Presenti il coordinatore del partito nel Lazio, Francesco Zicchieri, e il sottosegretario Claudio Durigon.

"Parte una nuova stagione, proprio da qui: presto ci prenderemo quello che è nostro anche nella città di Roma" ha commentato Zicchieri. "Il grande merito di Matteo Salvini è quello di aver portato la Lega a essere un partito forte da nord a sud a difesa della storia, di quei valori della nostra storia, della nostra cultura e delle nostre tradizioni". Certo la domanda sorge spontanea: amici a palazzo Chigi, a spartirsi incarichi e poltrone un po' gialle un po' verdi, e in Campidoglio? 

Politi, in Fratelli d'Italia, ha portato avanti una ferma opposizione all'operato della sindaca Raggi. I toni si abbasseranno? "Continueremo il nostro lavoro perché parliamo di uno dei peggiori sindaci che Roma abbia avuto - assicura - dai beni confiscati alla mafia alla libertà di scelta, tolta alle famiglie, sugli asili nido, la giunta è completamente senza idee. Una città allo sbando. C'è bisogno di riportare Roma ai livelli che merita mettendo insieme le migliori energie dell'associazionismo e della società civile".

Si è invece tirato indietro dal progetto all'ultimo minuto il consigliere capitolino Francesco Figliomeni. Anche lui uscito da Fratelli d'Italia e approdato al gruppo misto, doveva entrare nella Lega. Ma in conferenza stampa la sua sedia è rimasta vuota. C'è chi parla, per lui, di trattativa ancora in corso col partito. Ma contattato da RomaToday smentisce: "Nessuna trattativa, trattare non è nelle mie corde. Ho deciso di non aderire". E i motivi ufficiali sarebbero legati ai contenuti dell'azione politica. 

"Campi rom, roghi tossici, sicurezza, sono temi sui cui non ho visto un programma, niente a livello locale. A me non interessa salire sul carro dei vincitori, mi interessa risolvere i problemi". Dietro però ci sarebbero una serie di incomprensioni più o meno esplicitate con l'ormai ex collega di partito Politi, legate a quanto apprendiamo a chi dovesse ricoprire il ruolo di capogruppo. "E' una questione a latere, non è il problema principale" spiega ancora Figliomeni. Una cosa è certa: "Non c'è nessuna trattativa in corso. Resto nel Misto e continuo a lavorare per il territorio". 
 

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