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Lazio-Eintracht: "L'assordante silenzio di Grillo e Salvini. Il Ministro dovrebbe dimettersi"

Il Partito Democratico ricorda i duri attacchi di Salvini dopo i fatti di Roma-Feyenoord di tre anni fa, comparandoli a quelli di Lazio-Eintracht

"La prima vergogna è che nessuno si sia dimesso". Così Matteo Salvini, all'epoca "solo" leader della Lega, che nel 2015 commentava i fatti di Roma-Feyenoord, quando i tifosi olandesi danneggiarono la Barcaccia e tennero in scacco la città nel cuore di piazza di Spagna

L'obiettivo di Salvini era chiaro: Questore, Prefetto, Sindaco (allora Ignazio Marino ndr) o Ministro. Uno di loro si sarebbe dovuto dimettere, disse l'attuale capo del Viminale a L'Arena, su Rai 1. In rete, Beppe Grillo rincarò la dose: "#NonMiFidoDiAlfano: Dimissioni subito!", scrisse su Twitter il fondatore del M5s rimandando ad un post pubblicato sul blog.

Oggi, però, dopo i fatti di Lazio-Eintracht né l'uno, né l'altro hanno espresso il loro pensiero. Una mancanza di coerenza secondo il Partito Democratico. "Il ministro Salvini usa Roma solo per farsi selfie dopo le operazioni di Polizia e Carabinieri o davanti alle case dei Casamonica. Ieri mentre il centro storico della Vapitale veniva devastato da ultras tedeschi lui era seduto nello stadio di Atene a vedere il Milan. Ma in occasione dei danni provocati dai tifosi del Feyenord dichiarava che era una vergogna che nessuno si fosse dimesso. Grillo invece evocava addirittura l'Isis e chiedeva le dimissioni dell'allora ministro Alfano e del sindaco Marino. Ora a parti invertite tutti tacciono", commenta in una nota il capogruppo del PD capitolino Giulio Pelonzi.

Il Questore: "Nessuna devastazione di Roma"

A fargli da eco Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del PD: "È assordante il silenzio di Beppe Grillo, del ministro Centinaio e del vicepremier Salvini davanti a una città presa in ostaggio dai tifosi. Sono proprio loro che dopo gli incidenti con i tifosi del Feyernood, nel 2015 a Roma, si sono affrettati a chiedere le dimissioni del sindaco, del ministro dell'Interno e addirittura di tutto il governo".

Feriti tifosi tedeschi a Roma

"Oggi, dopo che la Capitale è stata presa d'assalto dai tifosi dell'Eintracht, dai valorosi che si scagliavano contro il governo non arriva neppure una parola. In quell'occasione - sottolinea la deputata Dem - si sono rincorse le dichiarazioni sul pericolo che correva il Paese di fronte a un possibile attacco Isis se lo Stato non era in grado di affrontare un manipolo di hooligans. Le grida di dolore e le richieste di sicurezza - conclude Rotta - evidentemente si sono sopite al caldo delle poltrone di governo".

Nel frattempo la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha chiamato il prefetto della Capitale, Paola Basilone, per chiedere un incontro dopo gli episodi avvenuti ieri. Nel corso della telefonata, secondo quanto si apprende, il primo cittadino ha chiesto in particolare di valutare e quantificare i danni fatti dagli ultras tedeschi in diverse zone del centro della Capitale.

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