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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

I lavoratori della Bassnet pronti alla protesta ad oltranza: "Su futuro nessuna certezza"

Nuovo sit in dei 70 dipendenti della società acquisita da Nexi Payments che chiedono continuità lavorativa e stabilità: "La situazione è critica"

Chiedono a gran voce la continuità lavorativa i dipendenti della Bassnet srl, società controllata dal Gruppo Basillichi, dal dicembre scorso incorporato da Nexi Payments. 

Da oltre un anno, da quando la loro azienda è stata messa in liquidazione, i lavoratori, che si occupano di assistenza clienti su carte di credito e pos, chiedono certezze e stabilità: mentre infatti per i dipendenti della Basiliichi è stata trovata una soluzione di continuità, per quelli della Bassnet si è aperto il limbo dell'insicurezza. Sullo sfondo lo spettro della disoccupazione.

La protesta dei lavoratori di Bassnet

Da qui la mobilitazione che coinvolge 70 persone, "70 famiglie sull'orlo del precipizio" - avevano raccontato i sindacati nel corso della mobilitazione sotto al Ministero dell'Economia. 

Una protesta che non si arresta. Ieri i dipendenti della Bassnet hanno scioperato dando vita ad un sit in sotto alla sede dalla Banca d'Italia.

"I dipendenti ancora brancolano nel buio restando in attesa spasmodica sulla definizione del loro futuro. Nexi , la società che fornisce loro le commesse, non è ancora uscita allo scoperto malgrado le ripetute sollecitazioni delle parti sociali" - ha denunciato Giovanni Quagliarello della Rsu Uilca. "La situazione appare sempre più caotica e rischia di avvitarsi su se stessa".

La Bassnet in liquidazione, protestano i lavoratori: "70 famiglie sull'orlo del precipizio" 

"Nexi si quota, Bassnet si svuota"

L'unica certezza è la quotazione  in borsa del maxi gruppo, fissata al 15 aprile in seguito dell'approvazione di Banca d'Italia e Consob. "Un quadro surreale che se non affrontato a tempo debito rischia di riservare amari sviluppi" - avverte il sindacalista. 

"Nexi si quota, Bassnet si svuota" - lo slogan dei lavoratori. "Non abbiamo la minima intenzione di recedere anzi - avvisano - siamo pronti ad innalzare il livello di protesta  se tutto dovesse rimanere  ancora  in sospeso". 
 

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