rotate-mobile
Politica Garbatella / Via Capitan Bavastro

L’incubo dei lavoratori Tundo, sono senza stipendio da giugno: si ferma il trasporto per i disabili

La protesta degli operatori che si occupano di trasporto disabili, compresi gli alunni: “La situazione è drammatica, tra noi c’è chi si è venduto oro e automobile per andare avanti”

“Raggi, sacrificio e dedizione meritano immediata soluzione”. Fanno sentire la loro voce i lavoratori della Tundo che questa mattina hanno manifestato sotto l’assessorato alla Città in Movimento per chiedere il pagamento degli stipendi. 

Scioperano i lavoratori della Tundo

Sono in sciopero per ventiquattro ore gli autisti e gli operatori della società che per conto del Comune gestisce il servizio di trasporto per i disabili. Ben cinquemila gli utenti che a Roma usufruiscono di ‘servizio a chiamata’; ‘servizio Asl’ e ‘trasporto scolastico’, con quest’ultimo a coinvogere 800 tra bambini e ragazzi degli istituti romani. 

Trasporto disabili, 260 lavoratori senza stipendio 

Se la Asl Roma 1 dalla prossima settimana pagherà in “surroga” gli stipendi mai erogati dalla società Tundo Vincenzo Spa per quanto riguarda il servizio effettuato per suo conto, non sarà lo stesso per le prestazioni che hanno come committente Roma Capitale. I 260 lavoratori della Tundo restano così senza stipendio: dopo la cassa integrazione durante il periodo di lockdown, niente più entrate da giugno. 

“Da cinque mesi viviamo un incubo” - dice a RomaToday Francesca Lato, lavoratrice della Tundo e rappresentante sindacale della Cgil. “Tra noi ci sono famiglie costrette ad andare a mangiare alla Caritas, chi ha impegnato l’oro per poter andare avanti. La situazione è drammatica”. 

L’incubo dei lavoratori Tundo senza stipendio da giugno

Dopo due scioperi, il primo di 4 e il secondo di 8 ore, con la richiesta a Roma Capitale di imporre alla Tundo i pagamenti dovuti, per i lavoratori nulla è cambiato. “Facciamo un lavoro che coinvolge persone fragili e che hanno bisogno di noi, per senso di responsabilità nei loro confronti non ci fermiamo ma di fatto - dicono autisti e operatori - lavoriamo da mesi senza essere pagati. Siamo stanchi, meritiamo rispetto. Non è più tempo di promesse”. 

L’incubo dei lavoratori Tundo senza stipendio da giugno

L'errore del Comune nei pagamenti

A spiegare le ragioni dei disservizi era stata una relazione datata 13 ottobre fornita dal dipartimento Mobilità alle commissioni Mobilità e Scuola. Alla base ci sarebbe un decreto ingiuntivo arrivato a Roma Capitale per oltre un milione di euro di fatture non pagate, o meglio pagate per errore a un beneficiario diverso dalla società cessionaria. Un contenzioso che ha costretto gli uffici a bloccare anche gli attuali pagamenti. "Il servizio di trasporto collettivo soffre la criticità legate alla mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti da parte della stessa Tundo" si legge nella relazione visionata da RomaToday.

A mancare nelle tasche dei lavoratori stipendi, tfr, rimborsi del 730 e quattordicesima. “Ci sono famiglie che non riescono nemmeno a pagare le bollette, fare la spesa è diventata un’impresa. Qualcuno ha dovuto vendere l’automobile. In questo scenario da film dell’orrore - racconta Fabio Rinaldi - il Comune è totalmente assente. Se la Tundo, società appaltante non paga gli stipendi ai suoi dipendenti, è il Comune che deve farsene carico”. 

Autisti in sciopero: la Roma disabile resta a casa

In via Capitan Bavastro fischietti, megafoni e striscioni. “Tundo paga e vattene” - urlano i lavoratori. “Le nostre famiglie sono in ginocchio” - prosegue Rinaldi. “Il problema è che questa situazione di caos si ripercuote sui lavoratori ma anche sulle persone disabili che usufruiscono del servizio. Oggi con noi in sciopero, e questo ci dispiace, la Roma disabile è costretta a casa per la terza volta”. 

L’appello al Comune: “Paghi direttamente lavoratori che svolgono servizio”

Ad una delegazione di lavoratori è stato promesso un incontro con il Comune già in mattinata. “Qui parliamo di trasporto per persone disabili e per alunni che devono andare a scuola: un servizio che ha come committente Roma Capitale. Dietro a queste prestazioni fondamentali ci sono lavoratori che hanno vissuto la cassa integrazione di marzo che hanno visto il pagamento dei servizi a chiamata solo a maggio. Poi nulla più. E’ un disastro completo. Per questo - tuona Alessandro Farina, della Filt Cgil - il Comune deve ascoltarci: paghi direttamente i lavoratori che portano avanti un servizio fondamentale per una parte di romani, quella più fragile”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’incubo dei lavoratori Tundo, sono senza stipendio da giugno: si ferma il trasporto per i disabili

RomaToday è in caricamento