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Scommesse e bingo restano chiusi: scatta la protesta. Lavoratrici in sciopero della fame a Montecitorio

Il comparto del gioco legale in piazza a Roma il 9 giugno: "Imprese e lavoratori con il cappio al collo, c'è disegno politico per lasciarci morire"

Chiuso da quando in Italia è scattato il lockdown e ancora senza una data certa sulla riapertura e sulla ripresa delle attività: così il settore del gioco legale, delle scommesse, delle sale bingo e delle slot, scenderà in piazza. 

Scommesse e sale bingo ancora ferme: manifestazione a Roma

L'appuntamento martedì 9 giugno a Roma per "la più grande manifestazione di sempre a difesa dei diritti di esercenti e lavoratori". Un comparto quello del gaming che in Italia, tra dipendenti diretti e indiretti, dà lavoro ad oltre 75mila persone. Tremila a Roma

Di questi molti si ritroveranno nella Capitale il 9 giugno "per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sulla gravissima situazione che stanno vivendo lavoratori e famiglie lasciati allo sbando, senza nessuna certezza per il futuro" - scrivono gli organizzatori. A piazza del Popolo attesi gestori di sale bingo e videolottery, ma anche titolari e dipendenti delle agenzie di scommesse. 

Per le scommesse nessuna ripartenza: "Imprese con il cappio al collo"

"Saremo in piazza e saremo tantissimi. La riapertura del nostro settore non è stata calendarizzata in nessun decreto: ci ritroviamo così, dopo mesi di lockdown, non appesi ad un filo ma ad un cappio che man mano che si va avanti diventa sempre più stretto" - ha commentato ai microfoni di RomaToday Christian Evangelisti, portavoce della Federazione italiana gestori scommesse. 

"E' chiaro che dietro al nostro stop c'è un disegno politico che discrimina il settore che pure è un baluardo di legalità: un attacco a scommesse, slot e bingo. Non a caso Lotto, SuperEnealotto e Win for Life hanno già ripreso". 

Una manifestazione quella del gioco legale per chiedere al governo una data certa sulla riapertura di sale scommesse e bingo. "Siamo imprese che pagano le tasse, con oltre 10 miliardi l'anno di gettito erariale; con dipendenti ai quali, in molti casi, sono stati gli stessi imprenditori ad anticipare la cassa integrazione che dallo Sato non è arrivata. Non possono lasciarci morire così". 

Lavoratrici bingo in sciopero della fame

Una protesta per qualcuno già iniziata. A Roma, come riporta Agimeg, sono arrivate Antonella e Maddalena che in sciopero della fame dal 3 giugno tenteranno di raggiungere piazza Montecitorio: "Riaprite il settore del gioco legale" - il messaggio delle lavoratrici delle sale bingo di Milano. 
 

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