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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Appalti ferroviari, cassa integrazione miraggio per 1500 lavoratori: “Famiglie allo stremo”

I lavoratori che si occupano di pulizia di treni e stazioni e della ristorazione ancora in attesa dell'erogazione del contributo. La Fit-Cisl: "Ferrovie internalizzi dipendenti in società servizi"

Messi in cassa integrazione per effetto della crisi economica da Coronavirus ma dopo mesi ancora in attesa che il contributo gli venga effettivamente erogato. Sono circa mille e cinquecento i lavoratori delle società in appalto che per Ferrovie si occupano di pulizia dei treni e delle stazioni, ristorazione e accompagnamento notte alle prese con i ritardi sugli ammortizzatori sociali

Appalti ferroviari, 1500 lavoratori attendono la cassa integrazione

“La situazione è inaccettabile e deve sbloccarsi il prima possibile: le persone non possono e non riescono a tirar avanti così a lungo senza alcuna forma di sostegno al reddito, si deve fare qualcosa al più presto” - la denuncia di Marino Masucci, segretario generale della Fit-Cisl del Lazio.

“L’emergenza cha abbiamo attraversato e che stiamo attraversando dovrebbe averci ricordato l’importanza della solidarietà e di un’equa distribuzione sociale delle risorse. In questo momento, invece, una categoria già fragile è in difficoltà massima: nel Lazio sono tra 1.300 e 1600 soltanto gli addetti agli appalti Ferroviari che, nonostante garantiscano elementi essenziali della qualità del servizio sono spesso in balìa di cambi appalto che seguono la logica del massimo ribasso e dello ‘spezzatino’: la continuità contrattuale di questi lavoratori è frequentemente interrotta, con la relativa incertezza economica e occupazionale”. 

Tra loro solo i dipendenti della Elior hanno potuto godere della cassa integrazione anticipata dalla società: per gli altri è crisi profonda

Il sindacato: "Ferrovie internalizzi dipendenti in società servizi"

Così i sindacati tornano all’attacco del Gruppo Ferrovia dello Stato chiedendo la reinternalizzazione di tutti  i lavoratori in una società di servizi, “per evitare numerose criticità che riguardano sia il servizio che l’occupazione”. 

“In questo momento, a una situazione già fortemente problematica attraversata dagli addetti al comparto si è aggiunto, per molte persone, il ritardo nell’erogazione degli ammortizzatori sociali che rende il quadro - sottolinea Masucci - veramente inaccettabile  e insostenibile. Bisogna agire presto e bene”.
 

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