rotate-mobile
Politica

Mafia Capitale, rabbia e paura tra i lavoratori della 29 Giugno

Sono più di 1000 gli operatori sociali che tra verde, rifiuti, rifugiati, università, svolgono mansioni per le coop di Salvatore Buzzi. Qualcuno parla, ma sempre a mezza bocca: "Noi con questo schifo non c'entriamo niente"

"Io non sapevo niente, neanche lo immaginavo", "ero convinto di fare del bene", "lo voglio dire che con questo schifo non c'entro niente". Un mix di rabbia, choc, amarezza. Il clima è teso tra i lavoratori della 29 Giugno, la cooperativa del consorzio Eriches gestito da Salvatore Buzzi, l'uomo del Mondo di Mezzo, il braccio destro del 'Nero' Carminati, quello che sulla solidarietà faceva cassa.    

Sono più di 1000 gli operatori che tra verde, rifiuti, rifugiati, università, svolgono mansioni per le coop rosse, finite nel ciclone della maxi inchiesta che ieri ha scatenato la bufera capitale. Che ne sarà di loro? Parlano a mezza bocca, e se lo fanno non transigono sull'anonimato. Hanno paura. 

"Sembra stupido da dire, ma sono una brava persona, sono iscritta all'albo, sono un'assistente sociale e ho sempre lavorato onestamente, insomma ho sempre pensato di fare del bene". Sono parole di una lavoratrice del consorzio, ha sempre operato con i rom, nei campi, per lo più nel villaggio di Castel Romano, nell'ambito di progetti di gestione con i quali nel solo 2013 le associazioni (non proprio onlus), hanno preso quasi 2 milioni di euro dal Comune. 

Come tanti suoi colleghi, non conosceva la provenienza del suo stipendio, nè poteva sapere che il suo capo, uomo di ultra sinistra, riemerso come nuovo dopo 11 anni di carcere (per omicidio colposo), fosse uscito da Rebibbia pronto a delinquere ancora, sfruttando un sistema creato ad hoc dietro le sbarre. Una rete di aiuti umanitari sui quali lucrare tra appalti e mazzette. E non poteva neanche immaginare che quell'uomo, di ultra sinistra, si muovesse a braccetto con la destra nera.  

Parliamo di storie da film, di intrecci che fanno paura, che tirano fuori tutta la rabbia di chi, onesto, si sente preso in giro. "Non vorrei parlare adesso, sono infuriata e sconvolta dalla giornata di ieri. Personalmente, se le facce qui dentro non cambieranno sto pensando di lasciare il lavoro". 

E, a sentir lei, non sarebbe la sola. "Ne ho sentiti diversi colleghi che hanno fatto il mio stesso pensiero. Vogliamo dimostrare in qualche modo che noi con tutto questo schifo non c'entriamo niente. Però ancora non so, non so cosa farò, per il momento sono sotto choc, lo siamo un po' tutti qui dentro". 

Intanto dal sindacato Usb alcuni delegati ci informano di avere in programma una riunione, venerdì, in Federazione, con i lavoratori. "Chiederemo un incontro in Campidoglio, perché i servizi del consorzio Eriches vengano internalizzati e gestiti direttamente dall'amministrazione comunale".   

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mafia Capitale, rabbia e paura tra i lavoratori della 29 Giugno

RomaToday è in caricamento