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Ama, dipendente denuncia disagi. L'azienda lo licenzia: "Falso"

Si tratta di un delegato Ama del coordinamento romano di Forza Italia

Licenziato per una nota stampa. È accaduto ad un dipendente Ama, delegato nell'azienda capitolina del coordinamento romano di Forza Italia, che lo scorso 21 dicembre aveva diramato insieme al consigliere regionale Adriano Palozzi una nota relativa alla possibile chiusura nei giorni festivi delle officine adibite alla manutenzione straordinaria dei mezzi, "con conseguenti gravi disagi per il servizio di raccolta rifiuti" si legge nel comunicato. "Circostanza obiettivamente falsa" per il presidente Lorenzo Bagnacani. Così ieri, 20 febbraio, è partita la lettera di licenziamento "per giusta causa" e "con decorrenza immediata". Non solo. L'azienda, al momento di erogazione del Tfr, potrebbe anche decidere di avvalersi economicamente sul dipendente.

All'autista della municipalizzata impiegato nell'autorimessa di Tor Pagnotta, il suo nome è Fabio Fiesole, viene imputato un comportamento "gravemente lesivo dell'immagine dell'azienda" si legge ancora nel documento. "Contrario ai doveri di correttezza sanciti dal Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro, ndr) e dal codice etico aziendale". Proprio riguardo a quest'ultimo punto, il 14 febbraio scorso, il direttore delle risorse umane, Saverio Lopes, ha firmato un ordine di servizio redatto sulla base di un verbale di accordo firmato con i sindacati il precedente 24 gennaio con il quale sono stati rinnovati proprio gli articoli del contratto nazionale di categoria relativi ai 'Doveri e divieti' e 'Responsabilità dei conducenti'. Tra le novità introdotte il divieto di "divulgare a terzi commenti o informazioni lesive dell’immagine e della reputazione dell’Azienda, fatto salvo l'esercizio delle libertà sindacali". 

Questo il passaggio del comunicato del 21 dicembre scorso contestato dal presidente Bagnacani: "Una realtà funzionale e operativa precaria, che rischia di complicarsi a partire dal prossimo week end fino a Santo Stefano quando le officine adibite alla manutenzione straordinaria dei mezzi di raccolta potrebbero rimanere chiuse. In questi giorni di festa, dunque, se un compattatore o un camion dovessero subire un serio malfunzionamento o una rottura meccanica, non potranno essere riparati. Con conseguenti gravi disagi per il servizio di raccolta rifiuti, per gli operatori ecologici e per le famiglie romane". Se fosse suo diritto quello di avanzare delle critiche sulla situazione operativa dell'azienda, in virtù della sua carica politica, verrà stabilito da un tribunale. 

Intanto il licenziamento ha sollevato un'ondata di polemiche tra gli esponenti di Forza Italia. Adriano Palozzi, che con Fiesole aveva firmato la nota, lo definisce "un atto dittatoriale e discriminatorio". Il consigliere regionale si appella all'articolo 21 della Costituzione che sancisce il "diritto di manifestazione liberamente il proprio pensiero". Palozzi ne dà una lettura politica: "Bagnacani tenta di calpestare (l'art. 21 della costituzione) pur di epurare una figura scomoda all’interno dell’azienda". Attacca anche Davide Bordoni, capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e candidato alla Camera: "È una vergogna". Bordoni chiede un "risarcimento esemplare all'azienda e l'immediata reintegrazione nel posto di lavoro". Non solo. "Senza dubbio chiediamo le dimissioni dell'amministratore delegato poiché la decisione presa nei confronti del dipendente è squisitamente politica". Maurizo Gasparri, vicepresidente al Senato di Forza Italia, e Francesco Aracri, senatore parlano di "epurazione ideologica".

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