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L'ex assessora Baldassarre rivendica il suo lavoro "politico": "Ecco cosa ho fatto in tre anni"

Lo sfogo sui social network, i tanti ringraziamenti ma anche il messaggio tra le righe a chi l'ha messa alla porta

"Guarda che non hai fatto un lavoro tecnico, hai fatto un vero lavoro politico". Sono parole di una persona a lei cara, riutilizzate a conclusione di un lungo post di saluti e ringraziamenti su Facebook. L'ex assessore a Scuola e Sociale, Laura Baldassarre, commenta sui social network il recente rimpasto di giunta che l'ha vista tra gli uscenti. Al suo posto, lo ricordiamo, Veronica Mammì, stesso ruolo in VII municipio, attivista grillina della prima ora, moglie del consigliere Enrico Stefàno, tra i fedelissimi di Virginia. Via i "tecnici", dentro i politici. Baldassarre, vicina al neoministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora braccio destro del leader Luigi Di Maio, era un tecnico, un'ex dirigente dell'Unicef, uno tra i tanti nomi calati dall'alto. Per lei non c'è più posto, la nuova strategia a palazzo Senatorio punta tutto su pentastellati doc.

Silurata senza troppe spiegazioni, non resta però in silenzio. Ci tiene a ripercorrere il lavoro di tre anni, elencando i risultati raggiunti nelle sue aree di competenze, le Politiche sociali e la Scuola, all'insegna di un dialogo sempre aperto con consiglieri, presidenti di commissione, attivisti grillini. Sempre in linea, attenzione, con "programmi e impegni presi con i cittadini". Non attacca nessuno, ma il messaggio è abbastanza chiaro, specie nel finale, e sembra voler dire: la mia è stata un'impronta politica, altroché. 

L'elenco delle battaglie combattute dagli uffici di viale Manzoni è lunga. Ricorda tutti gli strumenti di incontro e confronto dai Forum su infanzia, adolescenza e accoglienza, alla Consulta cittadina sulla disabilità al Coordinamento Centri sociali anziani, sempre ascoltati e interpellati. RomaAscoltaRoma, percorso che "ha coinvolto migliaia di persone sui principali atti di programmazione, con percorsi realizzati nei municipi". E ancora gli accordi con le IPAB per le residenze anziani e quelle rivolte alle donne vittime di violenza, i "servizi potenziati" per le persone senza fissa dimora. "Tutto riassunto - ricorda l'ex assessora - nel Piano sociale cittadino, già tutto finanziato grazie in particolare all’analisi fatta dei fondi vincolati negli anni non utilizzati e alle risorse europee". Poi prosegue citando quanto avviato per il superamento dei campi rom, i servizi scolastici "riformati e riorganizzati", dalla mensa agli Oepa, gli assistenti per alunni con disabilità. 

Temi caldi che a onor del vero hanno sollevato ampie proteste su più fronti. Ma, è il punto dell'addio via social dell'assessore, comunque frutto di un'azione politica, fedele alle linee programmatiche e alle indicazioni degli eletti. "Ringrazio le persone a me più vicine per avermi supportato e sopportato, questi tipi di incarichi non si portano mai avanti da soli - scrive a conclusione del post - ringrazio anche tutti coloro che in questi ultimissimi giorni mi hanno espresso stima e affetto, davvero tanti, mi avete resa più salda". Poi il finale che dice tutto: "Chiudo con le parole di un ragazzo a me molto caro: 'Guarda che non hai fatto un lavoro tecnico, hai fatto un vero lavoro politico, in un altro modo'". Un sassolino tolto dalle scarpe. 
 

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