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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Fiumicino

Maccarese, laboratori d'analisi del latte sotto sfratto: protestano gli allevatori

Oltre mille allevatori, organizzati da Coldiretti Lazio, hanno protestato fuori dalla sede dei laboratori Aral a sostegno dei dipendenti a rischio sfratto e licenziamento. A fornire una soluzione l'assessore regionale Ricci: "Avrete un posto in una struttura regionale"

Si è concluso con l'annuncio dell'assessore regionale all'Agricoltura, Sonia Ricci, la protesta di questa mattina sollevata dagli allevatori del Lazio, organizzati da Coldiretti Lazio, e dai dipendenti dell'Aral, l'Associazione regionale degli allevatori davanti alla sede del laboratorio di Maccarese, in viale dell'Industria. “All'Aral verrà assegnato uno spazio all'interno del progetto della Casa dell'Allevatore che partirà entro il mese di giugno” ha annunciato intervenendo all'assemblea.

Tra i motivi della protesta lo sfratto dei locali di Maccarese dei laboratori dell'associazione che si occupa di analisi qualitative sul latte prodotto nei diversi allevamenti del Lazio e non solo. E perdendo il laboratorio, erano a rischio anche i cinquanta posti di lavoro. “Con lo sfratto si sarebbe rischiato di perdere un'eccellenza nel settore” spiega a Romatoday Stefano Salettichi, capo area dell'Aral. “Una grave perdita per il settore se consideriamo che ogni anno analizziamo oltre 350 mila campioni  di prodotto prelevandolo direttamente dai capi di bestiame in modo da poterne garantire la qualità e la tracciabilità e fornire indicazioni anche agli allevatori” continua Salettichi che ha aggiunto: “Ora serve un rilancio del settore che vive praticamente solo di contributi pubblici”.

Gli allevatori sono quindi scesi in piazza a sostegno della situazione del laboratori. Spiega Coldiretti Lazio: “Abbiamo chiamato a raccolta oltre mille allevatori provenienti dalle cinque province per unirci alla protesta dei cinquanta dipendenti del Laboratorio Aral di Maccarese per sostenere le ragioni della loro manifestazione contro la chiusura e la conseguente perdita del posto di lavoro e soprattutto contro l’interruzione dell’ attività di controllo qualitativo sul latte prodotto nel Lazio”. Oggi però l'annuncio del trasferimento dei locali regionali a Testa di Lepre.

“La nostra mobilitazione si è resa necessaria per evitare l’interruzione di un servizio vitale per la sopravvivenza di 1.600 allevamenti. Adesso la Regione deve investire sulla zootecnia, anche perché è il comparto, tra quelli agricoli, che conta il maggior numero di occupati. Chiediamo attenzione istituzionale, regole certe e leggi di qualità a sostegno del settore primario” il commento del presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri presente alla manifestazione.

Sul piatto però diversi problemi relativi al mondo dell'agricoltura. Tra questi la determinazione del prezzo del latte. Coldiretti ha spiegato che l’assessore ha annunciato che “entro giugno sarà riconvocato il Tavolo Agroalimentare per entrare nel merito della trattativa sul prezzo del latte alla stalla anche in presenza dei raccoglitori e dei trasformatori, cioè cooperative e industrie” ha continuato Granieri annunciando una serie di proteste in caso di mancato rispetto degli impegni. L'assessore Ricci infatti, nel corso del suo intervento, ha sottolineato anche di essere “consapevoli delle difficoltà degli allevatori in relazione alla tematica del prezzo del latte, determinato da logiche e dinamiche di mercato”. Ha continuato: “In sede di Conferenza Stato-Regioni abbiamo proposto insieme alla Lombardia il prezzo minimo garantito, per consentire un margine certo di guadagno agli allevatori, e presentato come Regione Lazio una piattaforma condivisa e redatta con tutte le associazioni di categoria per azioni positive da intraprendere a favore del settore zootecnico”.

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