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Domenica, 24 Settembre 2023
Politica Tufello / Via Monte Meta

Patto a Montesacro: il welfare dal basso nello spazio occupato diventa “bene comune”

Da quasi dieci anni nello stabile abbandonato e occupato del Tufello Laboratorio Puzzle porta avanti servizi di sostegno scolastico, scuola di italiano per stranieri, orientamento al lavoro e coworking. Caudo: "Superiamo limite patrimoniazlizzazione, siamo interessati ad attività"

Parte da Montesacro l’applicazione della legge della Regione Lazio sui Beni Comuni: a Piazza Sempione è stato firmato il patto di collaborazione tra il Municipio III e il Laboratorio Puzzle, l'insieme delle attività dedicate a giovani e stranieri dell'associazione Meta21.

Laboratorio Puzzle: dieci anni di welfare dal basso

Dall'inserimento scolastico, alla sensibilizzazionea sul tema dell'integrazione, la scuola di italiano per stranieri, l'orientamento al lavoro, la scuola di fumetti, il dopo scuola, il segretariato sociale e un emporio sociale di abiti: sono questi i servizi oggetto dell’accordo. 

"Oggi - ha spiegato il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo - presentiamo una delibera con cui applichiamo nel III Municipio la delibera sui Beni comuni della Regione Lazio. Con la sua approvazione diciamo che noi consideriamo bene comune il servizio e le attività dentro quell'immobile e non le mura dello stesso immobile".

Nello stabile occupato del Tufello coworking, corsi e dopo scuola

Si perchè Laboratorio Puzzle è nato in uno stabile occupato nel cuore del Tufello. Da quasi dieci anni, nonostante lo spettro dello sgombero per gli effetti della delibera 140, ha ridato vita e riempito di servizi lo stabile abbandonato di via Monte Meta, quello dove un tempo sorgevano gli ex uffici del Sociale del vecchio IV Municipio. Da edificio vuoto e decadente a un inedito esperimento di pratiche di solidarietà, di welfare dal basso e di nuovi diritti di cittadinanza

"È un passaggio molto innovativo - ha spiegato Caudo - con questa delibera stipuliamo un patto tra Amministrazione e i soggetti che realizzano questi servizi. Superando, inoltre, i limiti della patrimonializzazione. Non siamo, infatti, interessati a concedere un bene, ovvero le mura, ma siamo interessati alle attività svolte al loro interno”. Il patto prevede una sorta di compartecipazione tra Municipio e l’associazione impegnata nelle attività di welfare dal basso.  “Quindi noi diciamo che non è l'edifico il bene comune, che resta nella disponibilità pubblica, ma i servizi che si svolgono. È particolarmente importante sottolinearlo - ha detto il minisindaco - là dove in questi anni il Comune è stato molto più attento all'aspetto economico".

I servizi di welfare e mutualismo dal basso "bene comune"

"Come Amministrazione abbiamo deciso di considerare di interesse pubblico il progetto e le attività di ‘Puzzle’, riconoscendole come ‘bene comune’ per il loro valore sociale.  Il Laboratorio è infatti un luogo di promozione di attività gratuite nei campi dell’aggregazione sociale, della cultura, della formazione, dell’assistenza, della tutela e dell’orientamento socio-legale, della progettazione e della ricerca, nonché del coworking” - hanno aggiunto l’assessore all’Urbanistica del Municipio III, Stefano Sampaolo, l’assessora alla Scuola Claudia Pratelli. Piazza Sempione si è anche impegnata affinché tali progetti e attività possano essere svolte nell’ambito di un percorso di amministrazione condivisa tra amministrazione e cittadini e in un contesto riqualificato. “Per questo, abbiamo avviato un percorso di coprogettazione che ha portato alla elaborazione della bozza di un patto di collaborazione con l’associazione Meta21 A.P.S. per l’amministrazione condivisa della porzione dell’immobile di Via Monte Meta 21 in carico al Municipio Roma III”. La bozza è stata approvata dalla Giunta e ora è proposta all’approvazione del Consiglio municipale. 

“Solo l’inizio di una fase di sperimentazione” - promettono da Montesacro dove si sta lavorando assieme ai residenti alla coprogettazione di un patto di collaborazione per la gestione condivisa dell’area verde attorno al Casale di Via Camerini, quello strappato alla demolizione e adesso destinato ad attività socio-culturali. 
 

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