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L’istituto comprensivo cambia nome: viene intitolato a Piero Terracina, testimone dello Shoah

Gotor: "Ha dedicato tanto tempo della sua vita e del suo impegno quotidiano a tenere accesa la fiaccola della memoria"

L’istituto comprensivo via Solidati Tiburzi, nel quartiere Portuense, ha un nuovo nome. E’ stato intitolato alla memoria d’una persona che ha speso gran parte della propria esistenza a raccontare, anche agli studenti, il dramma dell’Olocausto: Piero Terracina.

Le leggi razziali e l'espulsione dalla scuola

Come molti suoi coetanei, Piero Terracina era stato espulso dalla scuola pubblica per effetto delle leggi razziali del 1938. Promulgate quando aveva appena 10 anni, impedivano alle persone di religione ebraica di poter accedere agli istituti pubblici vietando, nel caso degli adulti, anche la pratica dell’insegnamento. Dedicare la scuola ad una persona con questo trascorso ha quindi un valore particolare. Lo assume ancor più alla luce del suo ritorno dal campo di sterminio e, quindi, della successiva decisione di diventare uno dei testimoni più autorevole della Shoah.

L'intitolazione della scuola 

“É importante che oggi noi dedichiamo proprio una scuola a Piero Terracina, alla sua vicenda umana che lo portò ad Auschwitz e che vide sterminata la sua intera famiglia. Riuscì a sopravvivere e a rifarsi una vita nell'Italia democratica e repubblicana. Ha voluto dedicare tanto tempo della sua vita e del suo impegno quotidiano a tenere accesa la fiaccola della memoria”  ha ricordato l’assessore  capitolino alla cultura Miguel Gotor, presente all’intitolazione della scuola insieme al minisindaco Gianluca Lanzi ed alla presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello.

Alla cerimonia hanno preso parte anche Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche di Roma e Lello Dell'Ariccia, presidente dell'associazione Progetto Memoria.“Come ricorda Primo Levi il trauma più grande dei sopravvissuti era quello di non essere creduti.  E allora è stato molto importante che uomini come Piero abbiano dedicato la loro attività nelle scuole, nel partecipare a manifestazioni e incontri per poter testimoniare con la forza della propria parola e del proprio corpo ciò che era stato.  Oggi tocca a noi e a voi, alle nuove generazioni – ha aggiunto Gotor –  trasmettere la memoria di ciò che è stato, l'orrore della Shoah nel cuore dell'Europa”.

Parole di apprezzamento per l'iniziativa sono state espresse anche dal minisindaco Gianluca Lanzi. Ringrazio fortemente l’Istituto Comprensivo per aver organizzato questa splendida mattinata, una festa di cui sono stati protagonisti gli studenti: dopo aver scoperto la targa e aver piantato un albero di ulivo donato dalla famiglia, i ragazzi e le ragazze ci hanno accompagnato con canti, balli e poesie. Ricorderò per sempre le emozioni di questa mattinata, ricorderò per sempre le parole di Edith e quel 'mai più B7456' pronunciato da Sami Modiano (presente all'incontro ndr) riferendosi al numero di matricola che gli venne assegnato nel campo dì sterminio, rivolto agli studenti e a tutti noi.”

Intitolazione istituto scolastico Piero Terracina

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