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L'estate rovente dei lavoratori della Johnson&Johnson, annunciati 70 licenziamenti: "Sarà disastro sociale"

Lo stabilimento di Santa Palomba a Pomezia in stato di agitazione: blocco degli straordinari e della flessibilità. Gallo (Filctem Cgil): "Ne risentirà tutto tessuto industriale"

Dall'autunno caldo all'estate rovente. Saranno mesi di battaglie e lotte sindacali quelli che attendono i dipendenti della Johnson&Johnson impiegati nello stabilimento di Santa Palomba, a Pomezia. 

Johnson&Johnson annuncia 70 licenziamenti

L'azienda ha infatti aperto una procedura di licenziamento collettivo per 70 lavoratori

“Una decisione grave e irresponsabile” - ha commentato Sergio Gallo, segretario della Filctem Roma Sud Pomezia Castelli. 

“Quanto emerso dal confronto avviato tra le parti, oltre alla volontà di ridurre pesantemente l’organico, evidenzia anche l'assenza di un piano industriale e di investimenti finalizzati al consolidamento strategico e alla messa in sicurezza del sito". 

Johnson&Johnson a rischio operai e impiegati

Uno stabilimento che, menagement incluso, dà lavoro a circa 540 persone: 70 di loro, al termine del'estate, potrebbero però non rientrarvi più. A rischio sia operai che impiegati: dei settanta per i quali è stata aperta la procedura di licenziamento 50 lavorano nella produzione, quindi linee e reparti; 20 tra comparti commerciale, pianificazione e vendite. 

Un impianto industriale in subbuglio. Alla Johnson&Johnson di Pomezia i lavoratori, dopo le assemblee di fabbrica, sono in stato di agitazione da sabato scorso: blocco degli straordinari e della flessibilità, scioperi di due ore a turno. 

Licenziamenti alla Johnson&Johnson: "E' disastro sociale"

"I sindacati ritengono inaccettabile questa decisione che è assolutamente unilaterale da parte dell'azienda e rappresenta un disastro sociale sia per il territorio che per il distretto industriale della zona. Un dato allarmante per tutto l'indotto di Santa Palomba e non solo" - ha detto Gallo a RomaToday. 

La volontà dei sindacati è quella di scongiurare i licenziamenti che l'azienda vuole portare avanti nell'ambito di una riorganizzazione interna. Da qui a fine estate previsti tavoli e incontri. 

"Servono soluzioni alternative - conclude il sindacalista della Cgil - come la solidarietà e strumenti di responsabilità".
 

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