Gualtieri in pressing sul diritto alla cittadinanza: "Parlamento discuta nuova legge"
Una mozione approvata in aula Giulio Cesare prevede azioni di sensibilizzazione verso ragazzi e ragazze stranieri che vogliono acquisire la cittadinanza
Il 17 marzo di ogni anno, in occasione della "giornata dell'unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera", i 18enni stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana verranno ricevuti in Campidoglio per una cerimonia pubblica nella quale il sindaco consegnerà loro una copia dello statuto di Roma Capitale e della Costituzione italiana. A stabilirlo una mozione di sensibilizzazione sul diritto alla cittadinanza e allo ius soli, approvata ieri durante la seduta di Consiglio comunale. Primi firmatari dell'atto i consiglieri dem Nella Converti, presidente della commissione Politiche sociali, e Lorenzo Marinone, delegato del sindaco alle politiche giovanili. Un testo riformulato rispetto a una prima versione proposta dove si parlava di cittadinanza onoraria ai bambini stranieri nati a Roma.
Cittadinanza, cosa prevede la mozione
Non solo una cerimonia pubblica, il testo impegna il sindaco e la giunta "a potenziare le procedure messe in atto da Roma Capitale per l'acquisizione della cittadinanza" da parte dei neo diciottenni nati da genitori non italiani e da parte degli stranieri presenti sul territorio. In questo senso si prevedono azioni per informare ragazze e ragazzi della possibilità di richiederla entro il compimento del diciannovesimo anno. E ancora la mozione impegna "ad attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare il parlamento affinche? l'iter di riforma della cittadinanza si concluda positivamente e il legislatore approvi una nuova legge che garantisca alle donne, agli uomini, alle bambine e ai bambini che vivono in Italia e che sono figli di genitori non italiani il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso procedure piu? eque, inclusive, certe e rapide di quelle attuali".
L'appello del sindaco
"La cittadinanza - ha detto il sindaco Roberto Gualtieri prima della votazione - è un diritto, non è un regalo. Noi abbiamo una legislazione che è più indietro rispetto alla realtà. Come Roma Capitale, come città aperta inclusiva e come città dell'uguaglianza abbiamo il dovere di non essere passivi. La mozione mi sembra molto importante perchè ci richiama al dovere di chiedere a gran voce, insieme a tanti altri Comuni, che l'Italia si doti finalmente di una nuova legge sulla cittadinanza anche a partire dalle proposte in Parlamento. Adesso - conclude - si discute dello Ius scholae: è un impegno che prendo volentieri in prima persona perchè è una battaglia che mi è sempre stata cara".
Soddisfazione è stata espressa dai consiglieri Converti e Marinone. "Roma oggi dimostra un grande coraggio - dichiara la presidente della commissione Politiche sociali - che auspichiamo venga raccolto dal Parlamento e anche da quanti oggi non hanno sostenuto questo atto. Un atto che fa fare a Roma un passo in avanti di civiltà, per essere una città internazionale, multiculturale, antirazzista, equa e inclusiva". E ancora Marinone: "Dobbiamo dare un segnale forte e di civiltà al governo e vogliamo farlo ora, è impensabile che ad oggi non sia riconosciuta la cittadinanza ai giovani nati nel nostro paese da genitori stranieri. Il diritto di uguaglianza deve essere preservato sempre, ma in particolar modo quando si parla di bambini".
Per Michela Cicculli, consigliera di Sinistra civica ecologista "non si tratta di una mozione ideologica, come stanno stigmatizzando le opposizioni, ma di uno strumento pratico e reale di cambiamento per i ragazzi e le ragazze che di fatto sono già cittadini di Roma e per allargare la società democratica verso chi attende da anni una riforma della cittadinanza".