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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Italpol, 200 vigilantes a rischio licenziamento: "L'Atac non paga"

L'azienda capitolina è in debito per il servizio di guardiania di 32 milioni di euro. Domani presidio sotto al Campidoglio: "Vogliamo risposte dal sindaco"

Sono circa 220 le guardie giurate che lavorano per l'Atac nelle metropolitane a rischiare il posto di lavoro. L'azienda capitolina è in debito verso l'associazione di imprese, che ha come capofila Italpol, di circa 32 milioni di euro. Così, dopo mesi di trattativa, l'azienda di vigilanza ha comunicato che dal 30 novembre lascerà il servizio prospettando per i dipendenti il licenziamento collettivo. I sindacati, Cisl Cisascat, Cgil Filcams e Uil Tucs per giovedì mattina, a partire dalle 9.30, hanno organizzato un presidio di protesta sotto al Campidoglio, a Piazza Madonna di Loreto, per protestare sotto alle finestre “dell'unico azionista di Atac, il Comune di Roma” spiega Mauro Brinati della Cisl Cisascat.

“Una decisione obbligata dal momento che queste aziende rischiano il fallimento” commenta il sindacalista. “L'Atac infatti deve a queste imprese 32 milioni di euro di cui 16 solo alla Italpol che è quella più esposta essendo la capofila”. L'azienda ha spiegato in un comunicato di non essere “più in grado di garantire lo stipendio e le tredicesime dei nostri 1800 dipendenti”. Ai lavoratori non è stata riconosciuta la quattordicesima ad agosto e ora attendono ancora lo stipendio di ottobre.

“Nel corso dei mesi scorsi ci sono stati sei incontri tra Atac, Italpol e l'assessore alla Mobilità Guido Improta” spiega Brinati. Gli incontri però non si sono dimostrati risolutivi: “L'unica cosa che abbiamo ottenuto è un anticipo di 2 milioni di euro da spalmare su tutte le aziende”. Una cifra insufficiente “per un'azienda che non può più anticipare gli stipendi. Anche le banche non danno più credito vista la drammatica situazione finanziaria dell'Atac”. Italpol ha così deciso di non assumere più il servizio di Atac. “Il contratto è scaduto a settembre e da allora si continua a lavorare in proroga” spiega Brinati.

I sindacati hanno deciso di far sentire la propria voce direttamente al primo cittadino della Capitale: “Il Comune è azionista di Atac e il sindaco Marino non può più fare finta di niente”.

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