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Politica Casal Bertone / Via Alberto Pollio

Gli Auchan diventano Conad, passaggio critico: da Porta di Roma a Fiumicino scaffali vuoti ed esuberi

Spazi ridotti e licenze frazionate: la speranza è la ricollocazione nelle attività dei terzi subentranti. A Casal Bertone manca autorizzazione del Comune: 182 in cassa integrazione

Troppo grandi per rispondere alle esigenze di Conad: così gli ipermercati si rivelano l’anello più debole dell’intera operazione di acquisizione di Auchan. Se il passaggio dell’ipermercato di Collatina è filato via liscio con il pieno mantenimento dei livelli occupazionali, negli altri tre rimanenti a Roma e dintorni la situazione è assai più complessa. 

Auchan Casal Bertone, manca licenza del Comune: 182 in cassa integrazione

L’Auchan di Casal Bertone ha chiuso, dentro al via i lavori di ristrutturazione che dovranno rimodulare gli spazi: dei seimila metri quadri dell’ex ipermercato, Conad ne terrà circa 4800 mentre i restanti saranno ceduti a terzi. Meno superficie, meno lavoratori: con la licenza spacchettata, dei 199 dipendenti rimarranno nel supermercato di via Pollio solo in 131. 17 i lavoratori che hanno aderito alla mobilità volontaria, resta da capire la sorte dei 51 in esubero. “Al momento però non si conosce nemmeno la lista di chi resterà nel supermercato Conad sotto Cospea (una delle sette cooperative associate a Conad ndr.) e chi invece passerà a Margherita Distribuzione andando per adesso incontro alla cassa integrazione a zero ore” - denunciano i lavoratori che venerdì sera hanno protestato davanti al centro commerciale di Casal Bertone. Si perchè oltre all’ingarbugliata situazione del passaggio da Auchan a Conad, in via Pollio anche la burocrazia si è messa di mezzo: “Manca la licenza del Comune di Roma che impedisce a Conad di subentrare ad Auchan e finchè non c’è quell’autorizzazione non si può procedere alla cessione del ramo d’azienda” - spiega Giulia Falcucci della Fisascat Cisl. Risultato: tutti e 182 lavoratori dell’ex Auchan di Casal Bertone sono adesso in cassa integrazione. 

“I lavoratori chiedono certezze sul proprio futuro, questo intoppo burocratico pesa sulle loro teste e su quelle delle loro famiglie. E’ inaccettabile” - commenta Alessandro Contucci, segretario regionale di Uiltucs. 

Si spegne l'Auchan di Porta di Roma

Con il fiato sospeso anche i lavoratori dell’Auchan di Porta di Roma: un piano è già spento e vuoto da tempo, “entro la settimana - prevede Contucci - dovrebbe arrivare la comunicazione della cessione e quindi anche il dettaglio circa le persone che rimarranno in Conad”. Dei trecento addetti dell’ipermercato della galleria commerciale in 50 hanno già firmato per l’uscita volontaria: gli altri attendono fiduciosi tra scaffali sempre più vuoti. E’ a Porta di Roma e a quei 7800 metri quadri che saranno ceduti a terzi che guardano tutti: nella speranza che le risorse in esubero possano trovare posto proprio li. “Sono spazi in un contesto ambito e sui quali sono già in corso delle trattative. Per i lavoratori dovrà essere garantita la ricollocazione nel perimetro aziendale di Conad o nelle attività che subentreranno nelle superfici avanzate dei vecchi ipermercati. Nessuno deve essere lasciato indietro” - sottolineano i sindacati. 

Scaffali vuoti all'ex Auchan di Fiumicino

Da risolvere invece la posizione sul mercato dell’ex Auchan di Fiumicino che, nel rispetto della normativa dell’antitrust, non può passare sotto l’insegna Conad: “Il rischio è quello dell’abuso di posizione dominante”. Un commissario dovrà occuparsi della cessione a terzi affinchè con l’ipermercato non crolli anche il delicato equilirio del centro commerciale che lo ospita. “Intanto - lanciano l’allarme i lavoratori - qui gli scaffali sono sempre più vuoti e noi non sappiamo che fine faremo”. 
 

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