Ugo Angeloni: "Ecco la mia idea di Polizia Locale. Ascoltare il territorio per essere più presenti dove serve"
Intervista al comandante generale della Polizia Locale di Roma Capitale: "Cercheremo di migliorare il concorso e il supporto tra gruppi per essere più presenti e più visibili"
Non pronuncia mai la parola rivoluzione. Parla di miglioramenti da apportare, senza però saltare le necessarie fasi di confronto con le varie parti coinvolte. Idee e prudenza, quelle di chi - pur venendo da un altro mondo - sa dove si trova. Ugo Angeloni da due mesi è comandante della Polizia Locale di Roma Capitale. Dopo il mese di novembre da montagne russe per i vigili romani, ci si aspettavano interventi immediati, cambiamenti, rivoluzioni. Il suo ingresso è stato invece all'insegna della sobrietà, dei passi felpati, del confronto per capire dove e come le idee – tante e condivise con l'amministrazione Raggi – andranno innestate.
Comandante Angeloni, due mesi al comando della Polizia Locale, che corpo ha trovato?
Ho trovato un corpo ricco di professionalità che non mi aspettavo. Da poliziotto, ma anche da cittadino, pensando alla Polizia locale immaginavo una realtà complementare alle altre forze di polizia. Mi sono invece trovato ad avere a che fare con un mondo che ha una mole impressionante di mansioni che richiedono capacità e conoscenze difficilmente rintracciabili altrove.
Più sorpreso o spaventato?
Direi sorpreso. Spaventato no perché, come dicevo, ho sinora incrociato un'enorme professionalità e voglia di fare. Ad esempio sto girando per i gruppi territoriali e gli agenti fuori servizio vengono agli incontri sacrificando il proprio riposo. Questo è solo un esempio dell'attaccamento che hanno dimostrato. E' sorprendente verificare come ci si trovi in un contesto in cui si toccano comportamenti e aspetti relazioni dell'intera comunità romana. Un contesto che è reso più complesso dalla vastità e dalla varietà del territorio.
La parte politica, con cui immagino ci sia un dialogo costante, le ha indicato delle priorità di intervento?
Con l'amministrazione c'è ovviamente piena sintonia sulla strategia da adottare. L'idea è quella di partire dal cittadino, dall'utente, per mettere ulteriormente il corpo in ascolto del territorio. Pensiamo ad un'interazione più diretta, amplificando i canali di ascolto con il territorio. Su questo ci siamo trovati d'accordo con l'amministrazione e su questo ritengo che il corpo possa migliorare.
Può già entrare nel concreto?
Ci stiamo lavorando: le idee ci sono ma è giusto rispettare i vari passaggi di confronto interni al corpo prima di comunicarle alla stampa. Sicuramente posso dire che a partire da questo ascolto vada adattato anche il servizio e questo servirà anche a rendere più visibile i vigili e cambiarne la percezione.
Sembra quasi rispondere alla domanda che si fanno spesso i romani: ma i vigili dove sono? Che fanno? Come intendete lavorare su questa percezione che non tiene evidentemente conto delle specificità del servizio e dei numeri del corpo?
Abbiamo già numeri importanti nonché la capacità di adattarci alle mutevoli e mutanti esigenze che i servizi richiedono. Penso ad esempio ai recenti controlli anti assembramento che stiamo portando avanti da mesi, a mio modo di vedere, con brillanti risultati. L'idea è quella di renderci più plasticamente adattabili alle necessità dei territori. E riusciremo ad essere più dinamici quanto più miglioreremo l'ascolto.
Mi viene in mente una vecchia idea di riforma dei gruppi, con una centralizzazione dell'uscita delle pattuglie. Si va verso quella strada?
La territorialità è per me un aspetto centrale, un successo della Polizia locale. Credo talmente tanto in questo che nelle precedenti esperienze lavorative nella Polizia di Stato ho lavorato alla riorganizzazione puntando sul modello dei distretti, ovvero la maggiore aderenza tra territori e gruppi di polizia. Quindi più che sulla riorganizzazione territoriale cercheremo di migliorare il concorso e il supporto tra gruppi per essere più presenti e più visibili.
Non solo lampeggianti accesi quindi...
Quelli continueremo a mantenerli per farci vedere. Miglioreremo la nostra presenza per lavorare anche sulla deterrenza a compiere comportamenti sbagliati.
Ci può spiegare meglio?
La doppia fila è un comportamento sbagliato che va sanzionato, ovviamente. Farlo con lo street control è giusto, ma la doppia fila resta e chi oggi ha parcheggiato in doppia fila lo farà anche domani perché la multa la riceverà tra due mesi. Dobbiamo puntare a mostrare nell'immediato queste multe ed anche su questo nostro palesarci immediatamente e non solo con le multe dopo 2 mesi siamo al lavoro.
Ha già incontrato i sindacati?
Certamente. Mi sto interfacciando come facevo con i sindacati di Polizia di Stato. Per me l'organizzazione sindacale è un elemento fondamentale per la vita del gruppo. Entrambi siamo uniti nel voler fare prioritariamente l'interesse cittadino, rispettando le necessità operative degli agenti.
Gli agenti hanno bisogno delle divise. Avete risolto il problema?
A breve la questione divise sarà risolta. L'amministrazione ci ha messo a disposizione le risorse necessarie.
Altri problemi che le hanno segnalato?
Non posso parlare a loro nome, però di grosse problematiche irrisolte, problemi insormontabili, non mi pare ce ne siano. Di volta in volta ovviamente affronteremo quelli che emergeranno.
Una coperta sempre troppo corta quella dell'organico della Polizia Locale. Aumentano invece le mansioni: dove pensa di concentrare i maggiori sforzi?
Intanto va detto che l'amministrazione ha fatto assunzioni e immesso forze in organico...
...per la legge regionale però il numero di agenti è sempre inferiore a quello che dovrebbe essere...
Si tratta di un problema comune ad altre forze di polizia. Vengo dalla Polizia di Stato ed affrontiamo tematiche simili. Qui nella Polizia locale dovremo cercare di gestire al meglio il turn over del personale. Per gestire meglio le risorse magari ci aiuterà la tecnologia: ci saranno spazi di innovazione che ci consentiranno di svolgere meglio alcune attività.
Una tematica nazionale che investe tutte le polizie locali e quella di Roma in particolare, è quella legata all'equiparazione alle altre forze di polizia. Lei, in virtù della sua esperienza in un’altra forza di polizia, che idea ha sul ruolo e le funzioni specifiche della polzia locale?
Penso che la normativa nazionale (sulla quale i comuni non hanno alcun potere) fotografi, con tutte le difficoltà del caso, la realtà. Come dicevo prima entrando nei meccanismi della Polizia Locale ci si rende conto della quantità di specificità che la caraterizzano e che la rendono un'anomalia rispetto alle altre forze di polizia. Gli agenti fanno una quantità di cose che nessun poliziotto sa fare.
Mi viene da dire che andrebbe approntato un contratto specifico
Probabilmente sì. Non sono solo poliziotti ma non sono solo comunali. Non c'è nessuna diminuzione della sfera giuridica nel affermare questo da parte mia. Anzi, io stesso mi sento fiero di dire di far parte della polizia locale di Roma Capitale e non ritengo affatto un demansionamento essere entrato in questo corpo.