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La bicicletta, la crisi e la filantropia: Marino difende le sue politiche culturali

Dopo le polemiche di ieri sulle politiche culturali nella Capitale il sindaco Marino è stato intervistato da Repubblica. Il nuovo assessore? "Serve una figura di eccellenza"

Non la vede così nera, il sindaco Marino, la 'notte della cultura' descritta in una lunga inchiesta pubblicata ieri su Repubblica e occasione di confronto-scontro, l'ennesimo, con il suo stesso partito, il Pd. È proprio sulle pagine dello stesso giornale che, in un'intervista, il primo cittadino oggi espone la sua visione: considerata la crisi e il calo dei consumi, il sistema culturale romano per il primo cittadino non se la passa poi così male. Il nuovo assessore alla Cultura le nomine di enti come Macro, biblioteche e Casa del Cinema arriveranno (senza anticipazioni sui nomi) mentre l'asso vincente è la filantropia. Sfruttare la meraviglia di Roma per arrivare dritti al cuore, e al portafoglio, dei ricconi di tutto il mondo, dagli Stati Uniti a Quatar.

LA BICICLETTA - “Pensa di essere ancora in sintonia con il suo partito e con la città?” esordisce Concetto Vecchio su Repubblica. Marino punta su quello che ormai è una sorta di leitmotiv della sua candidatura a sindaco: la bicicletta. Risponde: “Sì, assolutamente. Guardi che i romani sono contenti che ci sia un sindaco che vada in giro in bici”.

COLPA DELLA CRISI - Vista la crisi per Marino il bilancio non è così nero. “I consumi culturali diminuiscono dappertutto, le vendite dei libri sono in calo, la gente risparmia anche sulle cure odontoiatriche. La riprova è che nella notte dei musei, quando si entrava a un euro, abbiamo registrato 250mila presenze”.

I PRIVATI - Il progetto di Marino consiste nel coinvolgimento dei privati. “Devono dare di più” commenta. “Così il sistema non regge. La filantropia è stata troppo trascurata. I donatori del Teatro dell'Opera hanno versato appena 3 milioni di euro su un bilancio di 58. È troppo poco”. Poi ha ricostruito il suo incontro con il sultano del Quatar: "Sono disposti a restaurare i nostri monumenti, ma in cambio vorrebbero esporre le nostre opere nei loro Paesi".

LE NOMINE – Nessuna fretta invece sulla nomina del nuovo assessore alla Cultura dopo le dimissioni di Flavia Barca. Meglio scegliere la figura adatta piuttosto, “ora serve una figura di eccellenza” piuttosto che prediligere la velocità. Allo stesso modo arriveranno anche i vertici DI Macro, biblioteche e Casa del cinema. “Opereremo a giorni”.

MUSEI E ROLLING STONES – Il sistema musei vacilla ma regge. “I piccoli musei bisognerebbe renderli gratis” il commento del sindaco che corregge quanto scritto da Merlo nell'inchiesta sulla cultura: “Ho controllato, il museo Montemartini fa 112 presenze al giorno”. Rimane lo sconcerto invece per il concerto dei Rolling Stones. “Penso che ci sia un po' di provincialismo” afferma commentando le polemiche suscitate dall'evento in particolare in merito al contributo richiesto per l'utilizzo del sito archeologico.

PD – Infine un accenno ai rapporti con il suo partito, il Pd, che proprio ieri, per voce del senatore Luigi Zanda ha chiesto al primo cittadino di fare di più. “Ho portato la cultura nelle periferie. Lo sa che quaranta su 57 eventi dell'estate romana si terranno fuori dal centro storico. Questa è la mia visione”. Con il governo? “I rapporti sono ottimi”.

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