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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bando rimozioni: "Lavoratori non tutelati ed errori materiali, ecco perché questa gara peggiora la situazione"

Intervista a Rocco Lamparelli, responsabile trasporto merci del Pd che spiega tutte le criticità della gara indetta dal Campidoglio

Dal 2019 il Comune di Roma tornerà ad avere un sistema di carri attrezzi. La gara annullata è stata ripubblicata, correggendo gli errori materiali presenti. Resta invariato quello che è l'impianto e il funzionamento del servizio voluto dal Movimento Cinque Stelle dopo due anni di discussioni e promesse. Si punta quindi ad avere al servizio del Comune un'impresa, assimilabile a 'My Taxi' o 'Foodora', che non abbia in pancia i mezzi e il personale necessari all'esecuzione ma che sia in grado di predisporre un'organizzazione amministrativa, con software, hardware e call center, e che poi possa affidare a società esterne e dedicate, consorziate, il servizio di rimozione.

Gli oppositori da tempo avversavano questo progetto, segnalandone i difetti e i problemi. In prima linea c'è Rocco Lamparelli, responsabile trasporto merci del Pd che ha seguito tutte le tappe della vicenda. RomaToday l'ha intervistato per provare a capire le criticità di quella che sulla carta sembra una soluzione efficace per risolvere il problema della sosta selvaggia.

Lamparelli, dopo gli errori il Campidoglio si è subito attivato e in pochi giorni ha ripubblicato la gara. Da gennaio ci sarà di nuovo un servizio di carri attrezzi. E' una buona notizia, non trova?

Leggendo il bando sono stati corretti i vizi formali, nella sostanza rimane un impianto discutibile che non salvaguarda la qualità del servizio e non tutela i lavoratori. Bene quindi il riavvio della gara, ma i problemi restano.

La piattaforma web messa a gara sembra però una cosa piuttosto all'avanguardia. Cosa c'è che non va?

Partiamo col dire che secondo noi è sbagliato mettere a gara il servizio perché in questo modo il Comune, a differenza del passato, mette dei soldi ed il servizio diventa a carico dei contribuenti. Andava invece fatta una gara per affidare la concessione con la quale il Comune non sborsava un solo euro ed anzi poteva incassare. Inoltre continua ad esserci un ostacolo alla partecipazione.

Ovvero?

Sarà difficile per un imprenditore presentarsi a questo bando c'è un costo non ammortizzabile in quel poco tempo, sembra fatto ad arte per chi è già presente. Andando poi a leggere nel dettaglio le correzioni, i passaggi sui depositi lasciano aperti non pochi dubbi.

Può spiegarci nel dettaglio? Questo era uno dei passaggi alla base dell'annullamento della gara, giusto?

Nella precedente gara era stato commesso un errore, un refuso, che aveva  portato ad un errato calcolo di costi fissi da rimborsare al vincitore della gara. In poche parole erano previsti tre depositi ed il calcolo dei costi era stato fatto su quattro. Ricordiamo che l'importo derivante dai costi fissi viene posto a carico delle casse comunali e rimborsato al gestore. Nella nuova formulazione invece di correggere l'errore materiale ed allegerire l'esborso delle casse comunali, viene previsto il quarto deposito "da rendere operativo entro un periodo massimo di sei mesi". Ora non si comprende perchè non si sia corretto il refuso dei quattro depositi considerando che avrebbe portato ad un minor costo all'amministrazione per circa 350.000 euro annui. Inoltre non si comprende perchè prevedere di pagare i costi di un deposito che sarà realizzato entro sei mesi.

Dettagli tecnici, un po' complicati da capire...

Sì, ma su questo potrebbe anche prefigurarsi un intervento della Corte dei Conti secondo noi.

Si è puntato sulla modernità del servizio che dovrebbe anche essere più veloce e reattivo. Secondo lei non sarà così?

Sono pronto a scommettere che rispetto a quanto accaduto da tre anni a questa parte non cambierà nulla, se non che il Comune sborserà soldi. Ritengo infatti probabile che, stante le condizioni poste, l'unico operatore disponibile a partecipare a questa gara sarà l'attuale gestore del servizio che tra l'altro avrà anche altri vantaggi rispetto al vecchio concessionario.

Quali?

La gara non prevede la messa a disposizione in esclusiva dei carri-gru. Pertanto i mezzi saranno utilizzati in contemporanea per altre attività dell'esecutore del servizio. 

Il Comune però ha inserito delle penali in caso di mancato intervento

Certo, ma penso che lo scopo da prefiggersi in un servizio pubblico non sia quello di incassare penali ma quello di un servizio efficiente specialmente in occasione dei grandi eventi.

Poi c'è la previsione di 50.000 rimozioni che sembrano comunque fortunatamente tante, o pensa di no? 

La previsione è solamente un dato teorico non suffragato da dati statistici. Non è dato conoscere su quali  dati sia stato formulata. Come abbiamo appreso nel passato dagli organi di stampa, con il precedente affidatario del servizio, con  parco mezzi dedicato esclusivamente alle attività di rimozioni auto, sono state effettuate circa 30.000 operazioni di rimozione. Ora ci troviamo ad operare con un parco mezzi non esclusivamente dedicato alle operazioni e pertanto non si comprende come le rimozioni possano essere maggiori specialmente in una città come Roma con tutte le sue peculiarità e vastità di territorio

Lei si è battuto a lungo per l'assenza, all'interno del bando, della ganasce. Perché le ritiene così importanti?

Le ganasce rappresentano un importante effetto deterrente. Vedere l'auto bloccata fa sì che non vengano ad accumularsi soste selvagge. Così invece si punta tutto sulle rimozioni e quindi sulla punizione.

Capitolo lavoratori. Perché secondo lei questa gara non li tutela?

Ci sono più di 60 lavoratori che per oltre 25 anni hanno svolto questo servizio con serietà, sentendosi dipendenti del Comune, lavorando a stretto contatto ogni giorno con i vigili urbani e da loro venivano comandati. Dopo le promesse fatta da questa amministrazione di tenere conto della loro situazione non sono stati neanche presi in considerazione nel bando. Oggi sono nei fatti disoccupati: questo la dice lunga sui cosiddetti paladini e difensori dei lavoratori così come dice il ministro del lavoro Di Maio. Inoltre con l'avvio della piattaforma ci sarà una babele di singoli operatori. Chi controllerà che verranno applicati i dispositivi di legge, i contratti collettivi, le norme giuridiche?
 

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