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"Dagli interventi sulle metro a quelli per disincentivare le auto: così lavoriamo per rilanciare il trasporto pubblico"

Ad un anno dall'insediamento, RomaToday intervista l'assessore alla mobilità Eugenio Patanè: "Per rimettere a posto le metro abbiamo bisogno di 3 anni"

Viene dall’esperienza di presidente della commissione mobilità della regione Lazio, l’attuale assessore ai trasporti di Roma Capitale. Eugenio Patanè, già consigliere capitolino durante l’amministrazione Veltroni, è stato anche responsabile della mobilità nel suo partito,il PD. Da Gualtieri è stato chiamato per gestire uno dei settori più complicati della Capitale. Perché Roma, città estremamente vasta, è anche caratterizzata da una grande concentrazione di auto private. 

A Patanè quindi il compito di convincere i romani che, il ricorso al mezzo pubblico, rappresenta un’alternativa percorribile. Una sfida ambiziosa, che fa i conti con la realtà e con un avvio complicato, durante un primo anno, tra luci ed ombre, durante il quale l’amministrare sta cercando di gettare delle basi per rendere il trasporto pubblico un’alternativa efficace e convincente all’uso dell’auto.

Assessore, è stato un anno difficile per gli utenti della metro. Quand’è che le attese in banchina torneranno a livelli soddisfacenti?

Abbiamo ereditato sulle metropolitane una situazione veramente difficile. Abbiamo bisogno di 3 anni per mettere a posto i 4 asset fondamentali. Abbiamo iniziato con l’armamento, abbiamo stanziato fondi anche sugli impianti di traslazione e sul sistema elettrico ma soprattutto abbiamo salvato le metro. Senza la revisione dei treni, lasciati colpevolmente senza revisioni generali e intermedie, oggi le tre linee non funzionerebbero, perché la maggior parte non sarebbe sulla linea. E devo ringraziare il ministero per averci dato una mano con le proroghe ed anche ad Atac per aver provveduto alle revisioni intermedie.

La precedente amministrazione aveva lavorato molto sulle ciclabili. Da un anno è tutto fermo. Ci sono novità?

A Roma abbiamo 330 km di ciclabili, certamente molto pochi. Dobbiamo aumentarlo. Vogliamo realizzare 150 ulteriori km di piste, di cui 50 saranno dati dal Grande raccordo anulare delle biciclette, questo anello ormai di fama mondiale, che collega i principali luoghi monumentali di Roma, ed al tempo stesso i parchi più importanti. Per questo la novità è che abbiamo riaperto le conferenze dei servizi  che si concluderanno il 15 dicembre e da quel punto in poi saremo pronti per fare la gara. La seconda novità è che abbiamo lavorato ad altre ciclabili, come quella che da Jonio andrà verso Prati Fiscali, già approvata in giunta. Poi abbiamo in apertura i cantieri la ciclabile di Ostiense che collegherà la Piramide verso Roma 3. Abbiamo poi approvato altri 54 km finanziati con i fondi del PNRR. Abbiamo ottenuto 13 mln da parte del governo e dovranno essere spesi necessariamente entro il 2026. 

I romani dopo la pandemia hanno ripreso ad usare molto l’auto privata. Cosa state facendo per scoraggiare questo fenomeno?

A Roma abbiamo 2 milioni e 400mila veicoli di cui 1,7 milioni sono autovetture: il loro numero ha superato quello delle patenti. E’ una situazione insostenibile anche perché Lo spazio fisico in città è finito. Abbiamo approvato la fascia verde, dal 15 novembre del 2022 è operativa. Vuol dire una low emission zone di circa 108 km2 il 17% del territorio, dove già non possono più entrare veicoli fino a euro 2 benzina ed euro 3 diesel. Ma è un provvedimento progressivo. dal dicembre del 2024 euro 5 diesel ed euro 3 benzina. Dal dicembre del 2024 ci sarà   un’altra grande novità: introdurremo una zona di congestion charge, come l’area C di Milano, dove non si potrà più entrare se non a pagamento, secondo il principio che chi inquina paga. Un programma di disincentivo che ci permetterà di lavorare contro la congestione ed i cambiamenti climatici ed a favore della salute pubblica.

Il trasporto di superficie in periferia va male in centro sembra invece funzionare. Ci spiega il motivo?

Abbiamo un’urbanistica granulare nelle parti più esterne, con piccoli agglomerati urbanistici che non hanno carico per un trasporto rapido di massa. Ecco perché l’unico mezzo che nella maggior parte dei casi si addice a quegli agglomerati è l’autobus. Nel corso degli anni Roma si è affidata ai privati che oggi svolgono 30mln di km vettura l’anno di trasporto su superficie. E’ un contratto in proroga da ormai  4 anni, abbiamo fatto il nuovo bando che dovrebbe essere assegnato tra poche settimane. Consentirà a chi vincerò di produrre nuovi mezzi e nuove rimesse. Noi abbiamo sempre un problema di dover aumentare la quantità di km da fare in periferia. Lo faremo con i soldi di chi, con il congestion charge, intende inquinare oltre la necessità. Faremo un’opera di grande redistribuzione. Prenderemo  quelle risorse e le metteremo in periferia per servire i cittadini.

Sono partiti i lavori per la metro A ed il Tram 8. Cosa state facendo?

Sul tram 8 l’armamento non veniva rifatto da 25 anni cioè da quando è stato realizzato. Questo significava che i tram avessero diversi svii, ovvero la possibilità di uscire dai binari. Fare l’armamento significa pertanto intervenire scavando almeno 70 centimetri, rifare l’asfalto, rifare le traverse,  e poi mettere binari e deviatoi nuovi. La mia scelta è stata fermare la linea per rifarla completamente. Perché così lasciamo alle prossime consigliature, per ulteriori 25 anni, una linea che non avrà bisogno di manutenzioni. La stessa cosa la stiamo facendo sulla metro a. La fermiamo dalle 21 alle 5 per il rifacimento dell’armamento da Anagnina fino ad Ottaviano che non vedeva rifacimenti addirittura dal 2006/2007. Rifare tutto il sostegno delle traverse e dei binari, per consegnarle alle nuove generazioni comune ‘infrastruttura completamente nuova.

(riprese e montaggio di Veronica Altimari)

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