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Primarie Pd, Marta Leonori: «Tanti nomi in campo? Una forza»

La presidente del Pd del Lazio commenta la corsa alle primarie del centro sinistra

“Tanti nomi in campo per la corsa alle primarie sono una forza”. Marta Leonori, presidente del Pd Lazio, commenta la situazione politica romana verso le primarie. Marino e Gasbarra? “Troppo gossip”. Marchini? “Un errore non dialogare con i partiti”.

Alla luce di come sono andate le primarie nazionali a Roma e nel Lazio, qual è lo scenario politico che ha di fronte lo schieramento del centro sinistra?

Innanzitutto ci terrei a specificare che quella delle primarie è stata una scelta coraggiosa da parte dello schieramento di centro sinistra che ha dimostrato di saper parlare ai cittadini e confrontarsi con il sentimento del Paese. I numeri ci dicono che sono state un successo che ci conferma che il Pd, con tutto il centro sinistra, è una grande forza democratica. In questo contesto ci tengo a ringraziare tutti i volontari che hanno fatto in modo che questo potesse avvenire. Hanno dimostrato che la politica può essere diversa da quella che leggiamo sui giornali.

Nella Capitale ha vinto con un netto vantaggio Bersani. Questo dato influirà sullo schieramento di centro sinistra per la corsa alle elezioni per il Campidoglio?

Sicuramente un’influenza l’avrà. Ma sul Campidoglio si riparte da zero, mettendo in campo contenuti e idee. Sulla base di questo i romani si esprimeranno sul candidato sindaco che potrà fare la differenza per la loro città. Alemanno ha già dimostrato di essere un sindaco inadeguato rispetto ai quindici anni precedenti in cui le amministrazioni di centro sinistra hanno cambiato il volto a questa città. Bisogna ripartire da lì, naturalmente con progetti e idee nuove, sia per Roma sia per il Lazio.

Per la corsa alle primarie per candidarsi a sindaco di Roma i nomi in campo sono tanti. Non si rischia di fare confusione?

Il percorso delle primarie è appena iniziato. Ci siamo dati delle regole. In base a questo vedremo chi effettivamente concorrerà alla candidatura. Preferisco considerare tutti questi nomi come tante forze a disposizione della città che equivalgono ad altrettante idee e progetti. Rispetto al centro destra che non ha nessuna idea su come vuole governare questa città, la pluralità dimostrata nel centro sinistra va apprezzata.

L’ultima candidatura in campo è quella di Ignazio Marino. Qualcuno l’ha presentata come quella che potrebbe mettere d’accordo in molti. Conferma?

Questo va chiesto a lui.

Nonostante non ci sia una disponibilità manifesta a candidarsi, quella di Enrico Gasbarra viene considerata da molti la carta vincente del Pd.

Mi sembra che su queste questioni si stia scatenando molto gossip. Posso solo dire che tutte le persone indicate come possibili candidati sono politici validi e competenti.

Pensa che la candidatura dell’imprenditore Marchini, storicamente vicino al centro sinistra, abbia cambiato gli equilibri della situazione politica verso le elezioni?

Non credo sia cambiato alcun equilibrio. Aspettiamo che ci spieghi la sua base programmatica e anche con quale squadra conta di scendere in campo. Per ora ha solamente criticato la gestione di Roma, alcuni giudizi sono corretti, altri andrebbero affinati, non risparmiandosi nemmeno alcune critiche ingenerose verso il centro sinistra che invece ha dimostrato negli anni passati di saper governare bene. Aspettiamo che ci dica la direzione che vuole prendere.

Per ora non sembra interessato ad alcun dialogo con i partiti.

Penso sia un errore la scelta di Marchini di presentarsi come candidato civico, senza dialogare con i partiti.

Possibili convergenze?

È candidato sindaco. La vedo difficile. E poi non conosciamo nemmeno il suo programma.

Quali sono i temi che dovrebbero stare all’ordine del giorno di un candidato sindaco?

Sicuramente il riassetto delle società partecipate dal comune. Il riordino del sistema dei trasporti, a Roma, in provincia e nel Lazio. Il rafforzamento di un sistema culturale alla portata di tutti i cittadini. Sicurezza e legalità, non nascondiamoci che la criminalità organizzata è ormai arrivata al centro di Roma. Il sociale, la sofferenza dei fondi a disposizione non può cancellare i servizi più vicini ai cittadini.  
 

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