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De Vito (M5S): "Tra Marino e il Pd una squallida lotta che ignora gli interessi dei romani"

Intervista a RomaToday del capogruppo pentastallato che commenta l'immagine di Marino contro i poteri forti sottolineando le tante continuità con Alemanno. "Al voto in primavera? Non abbiamo questa impressione. Di Battista candidato sindaco? Per noi è il benvenuto"

Marino e i poteri forti. Il sindaco chirurgo è uscito dai giorni di passione rafforzato da una rappresentazione mediatica come paladino dei romani contro i poteri forti. In tanti, soprattutto i blogger, lo hanno raccontato così. Molti quelli che contro questa immagine si sono scagliati. Cosa ne pensa chi la lotta ai poteri forti ce l'ha nel Dna? Parliamo del gruppo capitolino del Movimento Cinque Stelle che ha seguito da vicino il modus operandi di Marino, vigilando, criticando e qualche volta applaudendo ai (pochi) provvedimenti presi. Abbiamo voluto intervistare il capogruppo Marcello De Vito per provare a capire se Marino contro i poteri forti è solo fuffa oppure se c'è, dietro questo racconto, qualcosa di vero.

De Vito, in questi giorni sta passando una rappresentazione del sindaco paladino dei romani contro i poteri forti. Secondo lei in questi 18 mesi Marino è stato davvero questo?

Posso dire sicuramente che noi ragioniamo su ciò che di concreto viene o non viene fatto.  Ci concentriamo sul merito delle questioni che si pongono sul tappeto e che riguardano la vita dei cittadini romani. Non ci interessa partecipare al  gioco di chi ci relega ad apparire come contestatori su tutto. Contestiamo ciò che ci sembra non vada nell’interesse della città e dei romani. Collaboriamo sui temi che invece ci sembrano affrontati nell’interesse della collettività.

Quindi quali provvedimenti o decisioni (prese, non prese, rinviate), a vostro parere, avvicinano più Marino ai poteri forti?

Le scelte che questa Amministrazione ha fatto sulla metro C non sono certo in linea con una gestione che si è preoccupata di contenere gli sprechi da reimpiegare nell’interesse dei cittadini.  Si è avallato un accordo che ha riconosciuto 90 milioni di euro al General contractor nonostante le 45 varianti di progetto, il dilatarsi dei tempi per la conclusione dell’opera e lo spaventoso aumento dei costi complessivi. Se davvero si volessero combattere i poteri forti occorrerebbe ad oggi una ipotesi di exit strategy, che porti fuori questa Amministrazione da un appalto che nei numeri sia economici che trasportistici è fallimentare. Anche in tema di urbanistica si sono fatte scelte lontane da quella che doveva essere la città a misura di bambino. Infatti  in consiglio continuano a passare delibere urbanistiche per compensazioni, varianti, densificazioni, trasformazioni di ogni sorta.

Altro  errore grave la speculazione avviata riguardo al progetto di via Guido Reni.

Intravedete scelte in continuità con Alemanno?

In linea con Alemanno proseguono gli atti per il conferimento ad Ama del Centro Carni, operazione fatta a tutela del credito delle banche ed anche in questo caso al cospetto della speculazione che si vuole fare su quell’area. Nessuna lotta agli sprechi delle società municipalizzate, nonostante la previsione nel piano di rientro per un taglio pari a non meno di 150 mln di sprechi riconosciuti tra Ama e Atac. Ancora grave errore la trasformazione societaria in spa dell’azienda Farmacap, che rappresenta questo si una grosso favore ai poteri forti. Anziché  operare sulle cause che hanno portato la società ad avere ingenti perdite secondo noi ingiustificate ed ingiustificabili a fronte di un settore quello farmaceutico in cui è di praticamente impossibile non produrre ricavi, si pensa alla soluzione della privatizzazione.

Qualche discontinuità invece c'è stata?

Sicuramente una parte della squadra di governo è stata scelta con i criteri che anche noi adottiamo nello scegliere i nostri collaboratori o le persone che devono ricoprire ruoli istituzionali. E cioè il criterio della competenza e della onestà. Purtroppo la maggioranza su questo in particolare il Pd ha idee molto diverse. Tale criterio non ha sempre funzionato o meglio ha funzionato in prima battuta e poi la Giunta ha ceduto alle pressioni partitiche. E’ questo il caso dell’Assessore al Bilancio Daniela Morgante magistrato della Corte dei Conti, costretta alle dimissioni.

Quando Marino fu scelto, e poi quando fu eletto, si disse che era il più "grillino" dei candidati del Pd. In questi 18 mesi ha secondo voi fatto qualcosa per poterlo definire grillino?

Condividiamo la scelta di chiudere Malagrotta per puntare sul ciclo corretto dei rifiuti spingendo forte sulla differenziata ed in tal senso si può dire che è stata condotta una lotta ai poteri forti che certo non hanno contribuito al bene comune. Positivo l’impegno a chiudere il TMB di Ama di via Salaria. entro la fine dell’anno. Qui invitiamo il Sindaco e la giunta a rispettare tale impegno assunto con i cittadini romani con particolare riguardo a quelli (60.000) residenti a Villa spada. Peraltro come già indicato con nostro emendamento al bilancio 2014.

Analogamente positiva la nomina di Fortini come Presidente e AD di Ama, profilo adeguato e competente.

Condividiamo il fatto che 8000 rom a Roma non possono più costare 25/30 milioni di euro (0,5 % del bilancio) all’anno, poiché si tratta di soldi dei cittadini. Condividiamo una impostazioni in cui si dice che i rom devono lavorare, pagare l’affitto e le tasse come tutti, perché solo cosi si possono attivare quei circuiti virtuosi che portano realmente alla integrazione. Su questo chiediamo al Sindaco di mantenere questa, secondo noi corretta promessa fatta qualche giorno fa.

Ancora gli riconosciamo la denuncia del lodo Roma tpl/atac, l’aver riaffermato il ruolo centrale e maggioritario del comune all’interno di Acea, il PRIP il nuovo piano regolatore per gli impianti pubblicitari che permette una più efficace lotta all’abusivismo, provvedimento su cui abbiamo votato favorevolmente.

Marchini e il centrodestra continuano a sostenere che nella prossima primavera si andrà al voto. Voi che percezione avete?

Sarebbe sbagliato se la decisione di far cadere la giunta fosse legata ad un diktat di partito. Ci sembra evidente che in questo momento tra Sindaco e maggioranza ci sia un totale scollamento e sfiducia. E’ sorprendente che la sfiducia che il Pd manifesta non sia più di tanto correlata all’azione di governo della giunta, quanto piuttosto ad una bieca spartizioni di ruoli e poltrone. Non sappiamo e non abbiamo il sentore se ciò possa portare ad elezioni in primavera, certamente è una squallida lotta che nulla ha a che vedere con gli interessi dei cittadini e  che crea se già non bastasse un ulteriore quanto giustificato discredito verso la politica.

Ripeto noi lavoriamo sui temi e sul merito delle questioni e se l’amministrazione opererà in favore degli interessi di pochi e non della collettività siamo pronti a sfiduciarla, altrimenti siamo disposti a collaborare sui temi e sulle proposte concrete.

Oltre a paventare elezioni c'è chi fa anche nomi di possibili candidati. Alcuni giornali, molti rumors, raccontano di un Alessandro Di Battista che starebbe pensando di scendere in campo a Roma. Potete commentare questa voce?

Su Di Battista posso dire che come capogruppo rispondo dell’azione politica del M5S capitolino. Se Alessandro - romano vero - pensa di scendere in campo a Roma, per quanto ci riguarda è il benvenuto.

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