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INTERVISTA | Pratelli: "Nidi gratis, orari prolungati e più fondi ai municipi: così rivoluzioniamo la scuola a Roma"

L'assessora a scuola, lavoro e formazione del comune racconta tutte le novità che riguarderanno famiglie e giovani, ma anche lavoratori nel mondo dell'istruzione. Sulle proteste studentesche: "Bisogna saper intercettare il loro disagio"

I cento giorni dell'amministrazione guidata da Roberto Gualtieri sono scoccati da poco, all'indomani della faticosa approvazione del primo bilancio previsionale. Dopo 9 giorni di discussione, tra ordini del giorno ed emendamenti, molto è stato fatto anche per la scuola. Una delega che lo scorso novembre è stata affidata a Claudia Pratelli, senese di nascita ma romana d'adozione, 41 anni, un dottorato in Sociologia a Firenze e poi una lunga esperienza lavorativa nei sindacati, fino alla dirigenza nazionale della Flc Cgil dal 2012 al 2017.

Durante la scorsa campagna elettorale, che la vedeva candidata per Roma Futura in assemblea capitolina dopo  tre anni da assessora nel Municipio di Montesacro, in una precedente intervista a RomaToday puntava molto su un intervento "a gamba tesa" sulle rette dei nidi comunali. Con il previsionale 2022-2024 approvato in Campidoglio quella che lei considera una "rivoluzione" diventerà realtà. Ma non è l'unica novità prevista e che inizierà, gradualmente, a cambiare le abitudini di migliaia di famiglie romane. Ne abbiamo parlato con lei, andando a toccare anche i temi della formazione e del lavoro, dell'alternanza scolastica messa in discussione dopo la morte di Lorenzo Parrelli a Udine, ma anche di proteste studentesche e di Oepa, gli operatori educativi per l'autonomia per i quali è stato appena firmato un nuovo accordo. 

Assessora, con l'approvazione del nuovo bilancio vengono abbattute le rette dei nidi, fino ad arrivare a una sostanziale gratuità per i redditi più bassi. Chi ne ha diritto e quale sarà il risparmio nel dettaglio per le famiglie?

"E' una piccola grande rivoluzione: le tariffe dei nidi comunali romani subiranno un importante abbattimento. La riduzione coinvolge l’intera platea di utenti, costituita da oltre 17.000 bambini e bambine, che frequentano sia i nidi a gestione diretta sia quelli in convenzione, interessando in modo differenziato le varie fasce di reddito. La novità più rilevante è certamente l'azzeramento della retta i redditi fino a 5.000 euro. il 13% dell’utenza complessiva, oltre 2.000 bambine e bambini. Queste famiglie prima pagavano 41,50 euro al mese e dal prossimo anno educativo e scolastico risparmieranno complessivamente 436 euro. I benefici della riduzione sono rilevanti anche per le fasce più basse: con Isee di 10.000 euro pagava 87 euro, adesso 45, con un risparmio annuale di 440 euro. Una famiglia con Isee di 15.000 euro pagava 149 euro, con la nuova tariffa andrà a pagare 100 euro con un risparmio annuale di 514,5 euro. E' importante sottolineare che questo provvedimento, sommato al Bonus Nidi statale, in merito al quale è in corso una collaborazione con l’Inps per facilitarne la fruizione, può produrre la gratuità totale per le famiglie romane che hanno reddito fino a 25.000 euro. Se da una parte noi abbiamo prodotto la gratuità automatica della fascia più bassa e abbattuto i costi delle altre, il bonus statale è un meccanismo a rimborso. Per questo stiamo lavorando con l'ente erogatore affinché la richiesta sia semplificata e l'opportunità venga ricordata alle famiglie direttamente dal comune”.

Commentando gli stanziamenti dedicati al comparto scuola, ha citato 18 milioni di cui una parte importante per le aree verdi degli istituti comunali, distribuiti ai municipi: può spiegarci nel dettaglio il progetto e con che criterio verranno assegnati? In base alle esigenze, al numero di scuole presenti o andando sui casi più critici? 

"Si tratta di risorse aggiuntive destinate ai municipi per la spesa corrente per interventi su nidi e scuole dell’infanzia comunali. Risorse che saranno rese subito disponibili in modo da poter programmare in tempo utile gli interventi, in particolare per la manutenzione ordinaria e la cura delle aree verdi di pertinenza degli edifici scolastici per cui abbiamo impegnato 7,5 milioni di euro. Giardini riqualificati, più sicuri e più belli sono un modo per favorire la didattica outdoor e anche una prima tappa per l’innovazione didattica e per sostenere le più avanzate sperimentazioni che già le nostre scuole accolgono. Le restanti risorse sono destinate all’acquisto dei dispositivi di protezione, alla manutenzione ordinaria degli edifici e all’acquisto di materiali didattici. Il criterio di attribuzione è legato al numero di strutture educative e scolastiche presenti nel territorio municipale".

Già in campagna elettorale aveva espresso la necessità di ampliare gli orari dei nidi andando incontro alle esigenze delle famiglie: ci spiega cosa cambierà, quali saranno i nuovi orari e in quanti asili è previsto?

"A Roma inizia una sperimentazione che prevede di estendere l’orario di apertura fino a ulteriori 60 nidi comunali della città. La sperimentazione vedrà dunque, per ciascun municipio, fino a 2 nidi con orario dalle 7.30 alle 17 e fino a 2 con orario dalle 7 alle 18. Quali saranno i nidi lo sceglieranno i municipi, con cui abbiamo già avviato una riflessione e un confronto. In realtà fino a qualche decennio fa i nidi osservavano orari più lunghi, ma poi i tagli all’educazione hanno man mano accorciato il tempo educativo, che ricordiamolo, nei nostri servizi è un tempo di educazione e di grande qualità. Naturalmente l’ampliamento dell’orario di apertura rappresenta per i genitori non sono un obbligo ma una possibilità utile a venire incontro a coloro i cui tempi di vita e di lavoro non sono compatibili con l’orario standard 8.00-16.30. E naturalmente non sarà possibile sforare l’orario massimo di permanenza dei bambini al nido consentito dalla legge regionale. Questa sperimentazione rappresenta un altro tassello di una strategia mirata a rilanciare l’offerta pubblica dei servizi educativi, oggi in sofferenza".

Lei ha le deleghe alla formazione e al lavoro: quanto investe Roma in questi due settori?

"Mi sento di dire che in questo ambito il bilancio ha dato un segnale, ma occorre lavorare ancora molto. Vogliamo tornare ad investire sui centri di formazione professionale, che rappresentano spesso l'ultima frontiera prima della dispersione, ma che sanno coltivare professionalità e talenti. Sono luoghi della formazione che le istituzioni hanno troppo spesso trascurato. Abbiamo voluto innescare un cambio di rotta per dare valore a quei percorsi formativi, come opportunità concrete per i ragazzi e le ragazze. E sul lavoro ho voluto potenziare le attività dell'Osservatorio sulla sicurezza perché questa è una battaglia senza frontiera che va ingaggiata in modo unanime da tutte le istituzioni. Ci tengo a segnalare che sul tema della sicurezza sul lavoro nell’edilizia, comparto nel quale vi è una drammatica conta degli infortuni e degli incidenti mortali, abbiamo attivato un tavolo con la prefettura, per coordinare gli interventi e trovare strumenti di ulteriore iniziativa. In questo quadro il potenziamento del nostro Osservatorio sul lavoro è un primo importante passo avanti".

 In questi giorni c'è stata anche la firma dell'accordo con i sindacati e le centrali cooperative relativa al lavoro degli operatori educativi per l'autonomia degli alunni disabili (Oepa). Cosa prevede nello specifico?

"L'accordo si attendeva da tempo e prevede di rimodulare le ore del servizio Oepa in caso di sospensione dell’attività didattica in presenza al fine di assicurare ai ragazzi e alle ragazze con disabilità di non essere lasciati soli e allo stesso tempo di garantire agli operatori e alle operatrici continuità lavorativa. L'addendum, sottoscritto con sindacati e centrali cooperative, prevede una serie di modalità possibili di recupero delle ore a distanza, a scuola, o in educativa domiciliare previo assenso del lavoratore e delle famiglie. Inoltre, prendendo spunto da analoghi documenti siglati a livello municipale nella passata consiliatura, tra cui quello siglato dall’allora assessora del Municipio II e attuale presidente della commissione scuola, Carla Fermariello, che ringrazio per il prezioso contributo, è contemplata la possibilità di recuperare le ore che non è stato possibile erogare durante l'anno scolastico anche nei periodi di chiusura delle scuole, come per esempio nei centri estivi ed invernali. Si tratta di un accordo rilevante che fa fare un passo avanti, sia sul piano educativo che su quello della tutela del lavoro, in un ambito in cui la continuità e il rapporto tra operatore e bambino è di straordinaria importanza".

Dopo la stagione delle occupazioni studentesche, particolarmente numerose, si è costituito un movimento (La Lupa) che include quasi tutti i licei romani e cerca un dialogo con l'ufficio scolastico regionale, tentativo finora andato male. Lei si è schierata sostanzialmente contro la "repressione" dei presidi, ma le sanzioni sono proseguite: cosa si sente di dire alle ragazze e ai ragazzi che chiedono ascolto e spazi non solo di dibattito ma anche fisici più ampi?

"Occorre mantenere aperto un dialogo e un confronto capaci di intercettare e comprendere il disagio di un'intera generazione, espresso in modo unanime anche qui in Campidoglio, quando li abbiamo ricevuti. Questi due anni sono stati durissimi per la scuola, lo sono stati per docenti e dirigenti impegnati senza sosta a tenere vivo uno spazio formativo fondamentale e lo sono stati per i ragazzi, privati di libertà e spazi di socialità in una fase della vita in cui proprio la relazione con i pari è determinate. A maggior ragione dentro una fase così critica credo che la comunità scolastica debba rimanere uno spazio di cucitura, di dialogo, anche di conflitto, certo, ma gestito con una tensione costruttiva. Voglio aggiungere che negli ultimi giorni abbiamo visto scene che davvero non vorremmo vedere mai più: manifestazioni studentesche per denunciare la morte di un ragazzo che ha perso la vita durante un percorso di alternanza scuola lavoro, represse e caricate. E' grave".

A proposito di questo, i progetti di alternanza scuola-lavoro non sono di competenza del suo assessorato, ma il tema è deflagrato dopo la morte di Lorenzo a Udine: che ruolo può avere Roma Capitale in questo contesto?  

"La morte di Lorenzo è l’immagine più nitida di una strage continua che riguarda i luoghi di lavoro. E racconta il peggiore dei rischi che corre la scuola: addestrare all’esistente, appiattirsi sulle feroci contraddizioni del reale, rinunciando alla sua funzione trasformativa e di diffusione di pensiero critico. Pur non essendo una competenza propria del comune, ci sono due questioni, diverse ma connesse, su cui non risparmieremo sforzi. La prima riguarda la sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui dicevo prima, la seconda è contribuire a una riflessione sulla formazione professionale e sul rapporto tra istruzione e lavoro, che tenga la barra dritta su un punto fondamentale: conoscenza e formazione non possono mai essere piegate all'esistente perché questo significa farle fagocitare dalle esigenze del mercato e dalle sue ingiustizie. Accanto a questo però penso che non dobbiamo fare l'errore di mettere in contrapposizione la conoscenza della mente con il sapere delle mani e del corpo. Spesso le parole per conoscere il mondo e se stessi passano dalle mani".

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