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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Primarie del centrosinistra, Andrea Casu: "L'obiettivo sono i 40mila partecipanti del 2016"

Intervista al segretario del PD Roma: "Visto come hanno scelto i candidati i nostri avversari, al di là dei numeri le nostre primarie saranno un successo di democrazia"

"Il candidato del Centrodestra è stato scelto da due persone chiuse in una stanza, altri candidati hanno scelto da soli, guardandosi allo specchio. Anche solo per questo, al di là dei numeri, le primarie saranno un successo di democrazia". Andrea Casu, segretario del PD romano, pesa le parole. Per mesi è stato il regista di un tavolo, quello di centrosinistra, che ha portato alla composizione della coalizione che domenica farà scegliere ai propri elettori il candidato di centrosinistra. Ha agevolato l'unità della coalizione ed è consapevole dell'importanza del passaggio di domenica. Per questo ogni parola è ben ponderata e i numeri, in particolare quelli dell'attesa partecipazione, vengono fuori a fatica. Già, perché è su quelli che il partito democratico si gioca, per citare il segretario nazionale Enrico Letta, l'osso del collo.

Segretario, dopo mesi in cui è successo di tutto finalmente ci siamo. Domenica si vota per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. A che punto è la macchina organizzativa?

Siamo al lavoro per organizzare una grande festa democratica grazie a centinaia di volontarie e volontari. Sul sito www.tunoiroma.it abbiamo attivato il trovaseggio online che consente, indicando la propria via di residenza, di conoscere il gazebo dove recarsi domenica dalle 8 alle 21. Per chi vorrà poi per la prima volta si potrà votare anche online preregistrandosi tramite Spid entro la mezzanotte di giovedì 17 giugno attraverso la piattaforma nazionale.

C'è stato in questi mesi un momento in cui ha pensato che le primarie potessero saltare?

Mai. La pandemia ci ha costretto a fronteggiare difficoltà senza precedenti ma non ha scalfito la nostra certezza: dopo anni di declino possiamo costruire il riscatto della Capitale solo rendendo protagonista l'intelligenza collettiva delle romane e dei romani. Nella rinascita della città non può mancare la ripartenza della partecipazione e le primarie di domenica sono solo il primo passo. Senza politica, Roma muore.

Avete scelto come data quella dell'inizio dell'estate e del primo week end di caldo. Non teme la concorrenza del mare?

Quando abbiamo scelto la data non abbiamo pensato al meteo, ma al virus e alla progressione della campagna vaccinale, che a Roma procede spedita grazie allo straordinario lavoro della Regione guidata da Nicola Zingaretti che ha già somministrato oltre 4 milioni e mezzo di vaccini di cui più della metà nella Capitale. Rivolgo un appello ai romani che vogliono giustamente godersi qualche ora di relax nella prima domenica in zona bianca: la partenza più intelligente possibile passa per i gazebo delle primarie, oppure potete tornare prima anche per evitare il traffico al rientro. Per votare servono solo pochi minuti ma valgono i prossimi 5 anni.

Ci può fissare un obiettivo minimo di votanti raggiunto il quale considererà un successo le primarie?

Il candidato del Centrodestra è stato scelto da due persone chiuse in una stanza, altri candidati hanno scelto da soli, guardandosi allo specchio. Il centrosinistra ha previsto 190 gazebo, oltre 900 volontari ai seggi, un collegio dei garanti composto da personalità di assoluto valore come Luigi Zanda, Anna Finocchiaro, Andrea Manzella, Cesare Salvi e Grazia Volo. Le primarie di centrosinistra sono già un successo per chi crede nei principi della democrazia. 

Non ci sta dando una risposta. Una soglia che lei immagina raggiungile qual è?

Preferisco non dare numeri perché la pandemia ha disegnato uno scenario inedito per tutto e le primarie non fanno certo eccezione. Il nostro obiettivo è raggiungere la soglia del dato dei 40 mila partecipanti delle ultime primarie per il Sindaco nel 2016.

Come è andata secondo lei la campagna elettorale di queste primarie? 

Voglio ringraziare Roberto Gualtieri, Imma Battaglia, Cristina Grancio, Paolo Ciani, Giovanni Caudo, Stefano Fassina e Tobia Zevi insieme a tutte le candidate e i candidati nei Municipi per avere animato una campagna elettorale che sta dimostrando come la nostra squadra può giocare bene insieme e occupare tutto il campo politico e sociale del centrosinistra.  

Molti, anche qualche candidato alle primarie, dicono che si è lavorato per nascondere queste primarie, trasformate quasi in una passerella per Gualtieri. Che ne pensa?

Ma quale passerella? Noi abbiamo lavorato per promuovere la partecipazione e valorizzare tutte le esperienze. Come coalizione abbiamo prodotto manifesti, spot radio, video tutorial e una splendida campagna social. Tutti i candidati hanno realizzato centinaia di iniziative, volantinaggi e banchetti. 

Perché il PD ha puntato sul candidato unico? Non pensa che una seconda o terza candidatura avrebbe potuto dare più visibilità alle primarie, alla coalizione e al candidato?

Chi aveva puntato tutto sulle divisioni del PD ha perso la scommessa. Quando siamo compatti, veniamo criticati perché puntiamo sul candidato unico, quando siamo divisi, diventiamo il partito della guerra tra bande. Io penso che in momenti cruciali il PD se riesce a essere unito è più forte e riesce a occuparsi meglio dei problemi delle persone. Roberto Gualtieri da Ministro politico dell'Economia ha governato nei mesi più difficili della storia repubblicana lavorando senza sosta per non lasciare nessuno solo e ottenere dall'Europa i 200 miliardi per il Next Generation. Tutti obiettivi raggiunti grazie alle sue capacità ma anche grazie alla forza e all'unità del PD nel sostenere lui e tutta la squadra dei nostri ministri guidata da Dario Franceschini. Oggi il destino di Roma è una grande sfida nazionale e ha bisogno della stessa qualità, compattezza e determinazione. Nel mondo oltre Covid, grazie al PNRR, avremo risorse per guidare dalla Capitale la transizione ecologica, digitale e sociale del Paese. Non possiamo permetterci di sbagliare Sindaco.

Non c'è stato come nel 2013 un confronto TV. Come mai?

Un confronto in TV ci sarà e andrà in onda venerdì alle 22 grazie a TeleRoma 56 e alla brava Giulia Sonnino. Il tempo è poco ma io spero ancora che anche altre emittenti nazionali scelgano di dare spazio e voce alle primarie.

Avete fatto un confronto in un palazzo occupato e si è scatenata la polemica. Come mai questa scelta? E viste le polemiche la rifareste? 

Anche quando il cardinale Krajewski si è calato nella centralina elettrica per ripristinare la corrente alle 450 persone che abitano lo Spin Time si è scatenata una polemica. Andare incontro alle sofferenze della città, partendo proprio dalla drammatica emergenza casa, impone scelte radicali ma necessarie. Mario Di Carlo diceva una frase in cui credo molto, in politica come nel rugby bisogna avere il coraggio di mettere la faccia dove gli altri non mettono neanche piede. Il prossimo confronto sarà online venerdì alle 18 insieme a Emma Amiconi e tutti per Roma che hanno organizzato la prima grande manifestazione in Campidoglio per dire basta al fallimento Raggi e animato con idee e proposte tutto il percorso per la costruzione di una sfida collettiva per il governo del futuro.

Gualtieri è favorito, una vittoria che molti danno per scontata. Qual è la percentuale che vi aspettate per il suo successo?

Sono le prime primarie al tempo del Covid, non possiamo fare pronostici sull'affluenza, figurarsi sulle percentuali.

Se dico che sotto il 50% Gualtieri non sarà andato bene sbaglio?

Alle primarie vince chi arriva primo. L'unica percentuale che abbiamo a cuore è quella delle elezioni di ottobre. Al ballottaggio supereremo il 50%, avremmo potuto vincere già al primo turno se Calenda avesse scelto di fare le primarie con il centrosinistra invece di correre da solo e fare un favore alle destre.

Qual è il futuro di Andrea Casu? Sarà in lista per il Campidoglio? Punta ad un assessorato?

Negli ultimi anni ho speso tutte le mie energie per riportare il PD a essere il primo partito della città e offrire ai romani un Sindaco e una grande squadra di donne e uomini che possano permettere a Roma di voltare pagina. Ho sempre pensato prima al collettivo che al destino dei singoli, me compreso. Il mio futuro è completare l'opera.

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