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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pioggia di insulti social all'assessora Lucarelli dopo la rimozione dei manifesti antiabortisti

Parole pesanti rivolte alla titolare alle pari opportunità del Campidoglio. I manifesti erano firmati dall'associazione Pro Vita

Una pioggia di insulti su Facebook ai danni dell'assessora alle pari opportunità Monica Lucarelli, che nei giorni scorsi ha fatto rimuovere i manifesti anti abortisti dell'associazione Pro Vita. "Brava nazista! Siete tutti uguali. Prepotenti e schifosi", "siete arrivati alla dittatura pura e fascista", "nazisti rossi infami", e ancora, "ma non ti vergogni a censurare la vita? Sei pure una donna", "la guerra la fai anche tu facendo staccare a Roma i manifesti contro l’aborto selettivo delle bambine. Vergogna, quanta ipocrisia". Sono solo alcuni dei messaggi choc comparsi sui social. Immediata la solidarietà in Campidoglio.

I messaggi di solidarietà

"Voglio esprimere la mia solidarietà all'assessora Monica Lucarelli, vittima di una serie di insulti sessisti per aver disposto la rimozione dei manifesti di Pro Vita, offensivi e lesivi della dignità delle donne. Ribadisco, come ho fatto nei giorni scorsi, che la 194 è una legge dello Stato che sancisce il sacrosanto diritto delle donne di interrompere una gravidanza. La provocazione dei manifesti apparsi in città fanno il paio con i messaggi aggressivi rivolti sui social all'Assessora: in entrambe i casi assistiamo ad una offesa di stampo sessista, contro le donne e la loro libera scelta". Così in una nota Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Lavoro, Formazione di Roma Capitale. 

"Sono vicina all'assessora Monica Lucarelli vittima di vergognosi insulti sui social solo perché ha fatto rimuovere i manifesti di Pro Vita che offendevano le donne e i loro diritti. Manifesti, tra l’altro, chiaramente contrari a quanto previsto da un regolamento comunale sull'esposizione pubblicitaria che impedisce messaggi sessisti e lesivi della dignità. Si tratta di frasi di una violenza assurda che condanniamo senza esitazione e che non possiamo tollerare. Quanto accaduto ci induce ad alzare l'attenzione su questo tema e a promuovere sempre più una riflessione su quanto fatto e a quanto impegno dobbiamo mettere ancora in campo per garantire i diritti e le pari opportunità delle donne". Così in una nota la presidente dell'Assemblea capitolina Svetlana Celli.

"Esprimo tutta la mia solidarietà all'assessora - commenta la consigliera Flavia De Gregorio, capogruppo della lista Calenda in Campidoglio - trovo davvero anacronistico che nel 2022 si debba ancora lottare per un diritto delle donne sancito dalla legge, per giunta a ridosso della Giornata snternazionale della donna".

I manifesti di Pro Vita

I manifesti antiabortisti di Pro Vita non ci sono più. L'assessora Lucarelli ne ha disposto la rimozione per violazione dell'articolo 12 bis sul regolamento per le affissioni, quello che vieta l'esposizione pubblicitaria il cui contenuto contenga "stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti, violenti o rappresenti la mercificazione del corpo femminile e il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici". 

"Potere alle donne? Facciamole nascere!", questo lo slogan presente sui cartelloni firmati dal movimento Pro Vita & Famiglia, che campeggiavano fino a due giorni in città, accompagnato dall'immagine di un feto. "L'uguaglianza di genere inizia nell'utero" le parole di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, che da Roma ha fatto partire una campagna di comunicazione in vista della Giornata Internazionale della Donna dell'8 marzo. 

La rimozione dei cartelli

L'iniziativa non è passata inosservata, soprattutto da parte dell'associazione "Libera di Abortire", creata da Francesca Tolino e impegnata in una battaglia per il rispetto della legge 194 del 1978 sull'interruzione volontaria di gravidanza, non sempre applicata e applicabile a causa dell'alto tasso di obiettori di coscienza tra gli operatori sanitari. La risposta del Campidoglio non è tardata rispetto alle denunce. 

Vandali contro la sede di Pro Vita

A poche ore dalla rimozione è stata però vandalizzata la sede di Pro Vita di viale Manzoni. Ignoti, nella notte tra sabato e domenica, hanno preso di mira le saracinesche e i muri del locale che ospita l'associazione antiabortista imbrattandole con insulti e volgarità. "I nostri manifesti non contenevano il minimo messaggio offensivo o discriminatorio - ha detto Antonio Brandi, presidente dell'associazione - e riteniamo la giunta Gualtieri politicamente responsabile del violento attacco subito".

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