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Tagli agli sprechi e nuovo contratto, Marino incontra i sindacati: "Rapporto maturato"

Lotta agli sprechi, partecipate, razionalizzazione della spesa, ma anche assunzioni e il tema caldo del contratto decentrato, i temi dell'incontro. Nelle prossime settimane, nuovi appuntamenti

Lotta agli sprechi, partecipate, razionalizzazione della spesa. Ma anche assunzioni e, soprattutto, il tema caldo del contratto decentrato sul quale, alla fine di luglio, si era scatenato un vero e proprio scontro tra l'amministrazione capitolina e i sindacati. È un confronto ampio quello messo sul tavolo ieri in Campidoglio tra Cgil, Cisl e Uil e il sindaco Ignazio Marino a cui hanno preso parte anche il vicesindaco Luigi Nieri e l'assessore al Bilancio Silvia Scozzese. I sindacati, rappresentati dai segretari locali della Funzione pubblica Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini hanno presentato le loro proposte.

Per le prossime settimane, sul tavolo, una serie di incontri 'a tema' per mettere a fuoco le proposte dei sindacati su tagli che porterebbero a risparmi “per diverse decine di milioni di euro”. Sullo sfondo, inserita dai sindacati in un ragionamento più ampio su sprechi e razionalizzazioni, l'irrisolta questione del contratto decentrato che rimane spinosa. “Su questo ci incontreremo con il sindaco verso il 10 ottobre” hanno fatto sapere i sindacati. Non è mancato il tema assunzionale che sarà affrontato in un incontro a parte con il vicesindaco Luigi Nieri che si terrà il 2 ottobre.  

Come richiesto dai sindacati abbiamo avuto oggi un incontro con Marino, Scozzese e Nieri proprio sul bilancio, gli sprechi e la razionalizzazione della spesa per arrivare a un nuovo contratto decentrato condiviso” ha spiegato Natale Di Cola segretario generale dell Fp Cgil di Roma e Lazio. “Abbiamo presentato le nostre proposte per rilanciare i servizi usando gli strumenti di razionalizzazione e la lotta agli sprechi”. Il ragionamento è legato a doppio filo alla questione del salario: liberare risorse grazie alla lotta agli sprechi permette di averne per investire sulle risorse umane. Ha spiegato Di Cola: “Abbiamo raccolto la disponibilità di Scozzese ad aprire un percorso per entrare più nel dettaglio e trovare ambiti di lotta agli sprechi e disponibilità per nuove risorse da usare in ambito di contrattazione. Abbiamo poi proposto anche un confronto sulle buone pratiche con un efficientamento della riscossione”. 

“La nostra piattaforma non può prescindere dal tavolo sugli sprechi. Purtroppo siamo ancora preoccupati per il patto di stabilità, che resta un nodo per le risorse a favore dei lavoratori” ha chiarito Bernardini. Inoltre “pensiamo anche di reinvestire le risorse ottenute con la lotta agli sprechi per il salario accessorio del personale”.

In merito ai toni e al tenore dell'incontro entrambe le parti hanno parlato di un clima più rilassato rispetto a quello di fine luglio quando, di fronte a quello che i sindacati hanno chiamato "un atto unilaterale del Campidoglio" si era arrivati alla rottura tra le parti sociali. “C'è stato un cambio di atteggiamento. Dopo l'atto unilaterale, c'è un'amministrazione che ascolta il sindacato e cerca di trovare soluzioni insieme a noi. La prova del fuoco sarà il prossimo incontro con il sindaco per cambiare l'atto unilaterale". Anche Marino, all'indomani dell'incontro, si è detto sollevato in merito al clima del tavolo: “Il rapporto con i sindacati è maturato” ha affermato nel corso della conferenza stampa sul Teatro dell'Opera in relazione al discorso sul salario accessorio. “Ieri ho colto un grande senso di responsabilità e sono tornato a casa con un sentimento molto positivo. Ho capito che il sindacato fa il suo lavoro di difesa dei dipendenti ma è capace anche di dimostrare attenzione alla lotta agli sprechi tralasciando la difesa di privilegi ormai vecchi”.

Parole che non sono piaciute al sindacato di polizia locale Sulpl che ha ribattuto: “Sarebbe interessante capire quale delle due parti in gioco, l'amministrazione o i sindacati, ha compiuto questa maturazione” ha dichiarato il segretario romano Stefano Giannini. “Questa è la domanda che si pongono i lavoratori”.

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