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Dal reddito garantito allo stop agli sfratti: le proposte delle realtà sociali al ministro Provenzano

L'incontro in diretta su Facebook organizzato dalla Rete dei numeri pari e dal Forum disuguaglianze e diversità

L’emergenza Coronavirus sta amplificando le disuguaglianze sociali e gli occhi di molti cittadini in difficoltà in queste settimane sono puntati sulle misure che il Governo deciderà di mettere in campo. È questo il tema al centro del’iniziativa di informazione organizzata dalla Rete dei numeri pari e dal Forum disuguaglianze e diversità, entrambe realtà impegnate nel contrasto alla povertà, che si è tenuta venerdì pomeriggio, 24 aprile, con una diretta Facebook nel corso della quale sei realtà sociali e di movimento del Paese attive in questo momento nel dare risposte alle fasce più deboli della popolazione hanno rappresentato le proprie istanze al ministro del Sud e della Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano. “Credo che coinvolgimento con le reti e le soggettività sociali sarà essenziale per la ripartenza”, ha detto il ministro. Un percorso da “rafforzare” che “sto provando anche oggi con questa iniziativa”.

L’incontro è stato introdotto da Giuseppe De Marzo, coordinatore della Rete dei numeri pari, e da Fabrizio Barca, coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità ed ex ministro per la Coesione territoriale del governo Monti. Entrambe le realtà da diversi mesi lavorano insieme per realizzare un’indagine sulle pratiche di mutualismo sviluppate dalle esperienze all’interno della Rete che rappresentano uno strumento importante per uno sviluppo più giusto. Di fronte alla crisi Covid-19, la Rete e il ForumDD hanno condiviso un gruppo di proposte al governo che include fra gli altri l’estensione del reddito di cittadinanza e il blocco, o in alternativa una drastica riduzione, degli affitti regolati dal mercato e, in caso di morosità, misure di rinvio e scaglionamento delle rate di affitto dovute e il blocco delle procedure esecutive di rilascio.

Tre delle realtà presenti erano romane: Paolo Di Vetta dei Movimenti per il diritto all’abitare, Alessandro Radicchi, presidente della cooperativa Europe Consulting che gestisce il centro per senza fissa dimora Binario 95 e Maura Cossutta della Casa internazionale delle donne. Dall’insufficienza delle misure di contrasto alla povertà e per l’inclusione a quella delle poltiche abitative, con il tema urgente della cancellazione dell’articolo 5 del Piano casa emanato nel 2014 dal Governo Renzi-Lupi, senza tralasciare un approccio di genere. Tema centrale: l’estensione del reddito di cittadinanza.

“A Roma su 18 mila persone che hanno chiesto aiuto alla Sala operativa sociale di Roma Capitale”, ricorda Radicchi “abbiamo a disposizione poche migliaia di posti letto che, con le necessità di distanziamento sociale si sono ulteriormente ridotti. C’erano già pochi posti prima, servono più strutture”. Paolo Di Vetta ha sottolineato invece come “la questione dell’abitare interessa milioni di persone. Nel provvedimento di aprile sarebbe importante affrontare questo tema pensando a chi una casa non ce l’ha”. Diversi i punti: “Uno strumento di reddito incondizionato”; “blocco di sfratti e sgombero per tutto il 2021”; “politiche abitative strutturali”. Cossutta parla invece di “approccio di genere alle politiche”, “difesa dei luoghi delle donne” e “reddito di autodeterminazione” come “grande questione nazionale”. Lucha y siesta “non può essere sgomberata”, la Casa delle donne “deve risolvere il contenzioso”. E questo “non è un problema con l’amminnistrazione locale ma deve diventare una questione di politica nazionale”.

L’intervento conclusivo è stato lasciato al ministro Provenzano: “L’emergenza ha messo in risalto tutta una serie di fragilità sociali e istituzionali. Per questo ho voluto porre la questione delle fasce più vulnerabili. Con il decreto di aprile dovremmo arrivare là dove non siamo arrivati con il Cura Italia per questo ho detto con chiarezza che se c’è bisogno è meglio prendersi qualche giorno in più per fare le cose fatte meglio”. 

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