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Mafia capitale, inchiesta a Cinque stelle sul "marcio di Ostia"

Il dossier di 44 pagine è stato presentato questa mattina in Campidoglio da alcuni esponenti pentastellati, tra cui il senatore Giarrusso. Domani verrà depositato in Commissione parlamentare Antimafia

Dal porto turistico alle concessioni balneari. Dal progetto del Waterfront alla sede della polizia municipale allungandosi fino al porto di Fiumicino e al ponte del 2 giugno. Sono solo alcuni dei punti toccati dall'inchiesta elaborata dal Movimento cinque stelle capitolino e regionale volto a denunciare “il marcio di Ostia e della sua politica”. Il dossier con al centro l'unico municipio della Capitale che il Governo ha deciso di commissariare è stato presentato questa mattina in Campidoglio da una serie di esponenti pentastellati: dagli esponenti regionali Davide Barillari e Silvana Denicolò, al consigliere capitolino Marcello De Vito, fino al senatore Mario Michele Giarrusso e il capogruppo del municipio di Ostia, Paolo Ferrara. Le 44 pagine di inchiesta, incentrate sugli appalti più 'succosi' del litorale romano, verranno portate domani in Commissione parlamentare Antimafia. 

Nella relazione, “elaborata in mesi di lavoro attraverso diverse fonti, che abbiamo poi approfondito, sia giornalistiche sia interne alle autorità, e grazie anche all'aiuto di diverse associazioni” ha spiegato Barillari, ce n'è per tutti, non solo per il Municipio. Il dito è puntato anche verso il Campidoglio, visto che “le operazioni di Sabella, Marino ed Esposito su Ostia sono di pura immagine, quindi chi doveva intervenire dopo Tassone in realtà non ha fatto nulla di concreto per combattere la mafia, nè prima nè adesso”. E verso la Regione, che “ha evidenti responsabilità sulla legge sulle spiagge, dove dal nostro punto di vista sono stati fatti passaggi molto gravi così come sul porto di Ostia, dove è stata prorogata la concessione per un numero eccessivo di anni pur sapendo che il consorzio era fallito”. Per il grillino, "Zingaretti o non sapeva nulla oppure ha agevolato un sistema che esiste da 40 anni, e questo è molto grave. Le spiagge, inoltre, a Ostia vengono date ancora agli stessi che poi scopriamo essere indagati o arrestati, quindi cambiano magari le persone ma il sistema continua a esistere e noi vogliamo bloccarlo”. 

LE REPONSABILITA' DELLA POLITICA - Al centro dello studio effettuato dai Cinque stelle quindi ci sono anche le responsabilità della politica. Molta attenzione è dedicata al senatore Stefano Esposito,  prima commissario del Pd di Ostia e poi divenuto anche assessore alla Mobilità della giunta Marino. “Abbiamo messo insieme pezzi di un puzzle che era molto frammentato, abbiamo lavorato su nomi locali presenti nella Giunta Tassone e nella precedente Giunta Vizzani, a sinistra e a destra, analizzando i diversi ruoli per poi arrivare ai referenti nazionali tra cui Stefano Esposito” hanno spiegato. “È un personaggio che sta giocando un ruolo molto forte a Ostia, non nella politica fattiva dell'antimafia ma nel continuare a lavorare su questo sistema di amicizie e rapporti. Su di lui abbiamo fatto un approfondimento per capire cosa stia architettando da qui alle prossime elezioni, e nella relazione si vedono tutti i passi che sta facendo e si comprende come stia apparecchiando la tavola per il Pd per tentare di ripulire l'immagine del partito”. 

INTIMIDAZIONI MAFIOSE AL M5S – Sempre il capogruppo regionale ha denunciato che gli esponenti del movimento cinque stelle, proprio per la loro attività politica, stanno “ricevendo minacce e intimidazioni”. Il motivo, per i cinque stelle, è di 'interesse elettorale'. Continua Barillari: “La mafia si è accorta che c'è una forza politica che sta per vincere al Municipio di Ostia e tentano di avere rapporti con noi. Noi però abbiamo già rispedito al mittente fin dall'inizio con le forze dell'ordine”. 

"RENDERE PUBBLICA LA RELAZIONE PREFETTIZIA" - Il senatore Michele Giarrusso infine ha puntato il dito contro la decisione di non sciogliere il Comune di Roma per mafia. “Era questa la conclusione a cui era arrivata la commissione d'accesso che ha lavorato sei mesi al Comune e ha elaborato una relazione con 50 pagine di conclusioni micidiali” ha detto nel corso della conferenza stampa. “La commissiome non aveva nemmeno considerato di sciogliere un Municipio, ma il Comune” ha aggiunto. Per Giarrusso “la relazione di Gabrielli è in insanabile contrasto con la relazione d'accesso prefettizia: chiederemo che venga resa pubblica perché tutti si rendano conto del contrasto tra le conclusioni della commissione e quelle di Gabrielli”.

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