Rifiuti, Zingaretti contro il ministro: "L'inceneritore non serve"
Il presidente della Regione Lazio relazione in Aula sullo stato degli impianti che interessano Roma. Ieri Galletti: "Crisi grave, serve un termovalorizzatore"
Galletti spinge per un nuovo termovalorizzare, ma Zingaretti lo boccia. La crisi ambientale che sta investando la Capitale preoccupa anche il governo Renzi, tanto che ieri il ministro dell'Ambiente è intervenuto riconoscendo la gravità della situazione e tirando fuori dal cilindro la soluzione per la crisi: un nuovo inceneritore. "La situazione odierna, come è noto ormai a tutti gli italiani e anche purtroppo all`estero, è caratterizzata da una grave difficoltà in tutti i quartieri della città, con condizioni limite ampiamente documentate dagli organi d`informazione".
Un termovalorizzatore nel Lazio, così come previsto dall'art. 36 dello Sblocca Italia, potrebbe rappresentare secondo il ministro l'unica via d'uscita. Da qui la richiesta a Raggi e al presidente della Regione di "non farsi condizionare dalla contrapposizione ideologica su quella norma". Fino ad oggi però l'amministrazione grillina è stata chiara: "Nel nostro programma non sono contemplati inceneritori ma solo centri di recupero" le parole di Muraro. E anche dalla Pisana è arrivata la bocciatura.
L'ERA RAGGI E LA GUERRA DEI RIFIUTI
"Seguendo l'iter della competenza regionale di pianificazione, sulla base del fabbisogno e della raccolta differenziata e dell'impiantistica, confermo che non si reputa necessaria l'apertura di una procedura per un nuovo termovalorizzatore" ha dichiarato Zingaretti nel suo intervento di oggi al Consiglio regionale del Lazio, chiamato dal Governo a fare il punto su autorizzazioni e condizioni di lavoro degli impianti che interessano Roma. "Concordiamo, e siamo contenti delle parole del presidente Zingaretti sulla assoluta contrarietà al termovalorizzatore - ha poi dichiarato Raggi - per noi la soluzione dei rifiuti non è assolutamente l'incenerimento ma far rientrare all'interno di un ciclo produttivo che porti nel tempo ad abbattere il più possibile la quota dell'indifferenziato".
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