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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Balduina / Via Damiano Chiesa

Incendio nel parco del Pineto, opposizioni all'attacco

Lega e Fratelli d'Italia all'attacco dopo i roghi che hanno colpito l'area verde

Dimissioni dell’assessora capitolina Sabrina Alfonsi, sgombero degli accampamenti abusivi e installazione di dispositivi antincendio. Opposizioni all’attacco il giorno il rogo che ha devastato il parco del Pineto, in zona Monte Mario, danneggiando anche parte del centro sportivo Vis Aurelia e del circolo The Fox, dove erano presenti alcuni bambini immediatamente allontanati a causa del denso fumo visibile a km di distanza.

Ormai in città si vive con la paura che eventi simili possano verificarsi di nuovo, specialmente dopo le immagini di persone costrette ad evacuare dalle loro abitazioni a causa delle fiamme su via Papiniano, Proba Petronia e via Fascetti. "Il parco del Pineto è devastato, annientato dagli incendi – commenta, in una nota, il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini - la tanto decantata collaborazione tra regione e comune, entrambi battenti bandiera Pd, è un disastro annunciato che ha distrutto questa splendida area verde a nord-ovest della Capitale, consegnandola alle fiamme”.

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Dimissioni di Gubbiotti e Alfonsi

Per Giannini i responsabili di quanto accaduto sono le istituzioni e chi gestisce il verde: “Roma Natura, ente regionale gestore del parco, e Roma Capitale, che dovrebbe curare la manutenzione, entrambe hanno fallito miseramente e non meritano alcuna seconda possibilità. Chiediamo pertanto le dimissioni immediate del presidente di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti, e dell'assessore al verde del comune di Roma, Sabrina Alfonsi”.

Fiamme a ridosso delle abitazioni

Dopo che, nei giorni scorsi, le fiamme avevano distrutto un centro estivo per bambini in zona Massimina, l’incendio a Pineta Sacchetti ha visto lambire da vicino anche due circoli sportivi con all'interno famiglie e bambini. “Manca la prevenzione – attacca ancora Giannini - mancano i controlli, gli sfalci dell'erba, manca una qualsiasi pianificazione strategica che non sia il rincorrere l'emergenza continuamente. Ringraziamo i vigili del fuoco e la protezione civile e i tanti cittadini che si sono rimboccati le maniche, andandosi a sostituire a queste amministrazioni inefficienti e pericolose che ci troviamo disgraziatamente oggi al potere al Campidoglio e alla Pisana".

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Pericolo già segnalato dai residenti

“Non più tardi di un mese fa avevamo denunciato il rischio incendi nel Pineto chiedendo misure concrete – scrivono invece in una nota Lavinia Mennuni, consigliere di Roma Capitale, e Federico Guidi, coordinatore FdI del XIV municipio - alle Forze dell'Ordine il compito di individuare le responsabilità di chi ha materialmente acceso il fuoco. Certamente, non sono state messe in atto le necessarie misure preventive da parte del comune di Roma come il taglio delle sterpaglie, la creazione di sentieri frangi fiamme, e di percorsi di accesso per i mezzi di soccorso, la cui mancanza, in occasione dell'ultimo incendio, è stata denunciata dai vigili del fuoco”. Tutte misure, secondo Mennuni e Guidi, che avrebbero potuto quantomeno limitare i danni.

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Fumi dagli accampamenti abusivi

I meloniani ricordano quindi che, nelle scorse settimane, i residenti avrebbero segnalato la presenza di fumi provenire proprio dal parco: “Sono state ignorate poi le segnalazioni di tanti residenti che nelle settimane scorse hanno avvertito fumo e fuochi provenienti dagli accampamenti abusivi, in particolare nell'area di via Damiano Chiesa, e il verificarsi di nubi tossiche causate dai materiali bruciati dagli abusivi stessi”. Per questo Mennuni e Guidi chiedono “lo sgombero degli insediamenti abusivi e il controllo delle aree per impedire il riformarsi degli insediamenti stessi e dei roghi tossici”. Già in passato, infatti, erano stati segnalati accampamenti di questo tipo, sempre nell’area di via Damiano Chiesa.

Vigilanza e sensori di calore

Per evitare in futuro che accadano episodi simili, si chiede quindi l’installazione “di un sistema di vigilanza antincendio, tramite telecamere e sensori di calore”. Non solo. I rappresentanti di Fratelli d’Italia vogliono “l'adozione di un impianto idrico antincendio almeno nei tratti vicino agli abitati, la messa in opera delle elementari misure antincendio preventive che,, purtroppo non sono state adottate colpevolmente da chi doveva vigilare e non lo ha fatto".

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