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Incendio Centocelle: in attesa dell’Arpa, “finestre chiuse” anche per gli esperti

Come fatto dai presidenti di municipio anche l'esperto del CNR consiglia atteggiamenti prudenti

Il maxi incendio divampato nel pomeriggio di sabato 7 luglio nella zona di Centocelle alimenta gli interrogativi. Non solo di quanti, in queste ore, si stanno chiedendo se l’ennesimo rogo di cui è rimasta vittima la capitale sia stato di natura dolosa. Gli interrogativi che attendono risposte sono anche quelle dei romani che, abitando nel quadrante sud est della città, si stanno chiedendo quali siano gli effetti sulla salute della coltre nera di fumo.

Il lavoro dell'Arpa

L’Arpa Lazio è prontamente intervenuta sul posto dell’incendio, “per dare supporto agli altri soggetti istituzionali coinvolti” ha spiegato l’agenzia regionale di protezione ambientale. Ma anche per installare un campionatore in via Giuseppe Saredo, nella zona di Cinecittà Lamaro. Ed un altro presso l’aeroporto militare Francesco Baracca di Centocelle. La strumentazione allestita consente di avere ulteriori informazioni rispetto a quelle che si possono ottenere con la stazione di rete fissa, già presente in zona.

Video: il maxi incendio ripreso dal drone

In attesa dei dati 

I dati dei campionatori però non sono stati ancora diffusi ma Arpa, attraverso una nota, ha fatto sapere che conta “di dare i primi risultati entro la giornata di oggi”, vale a dire domenica 7 luglio. Nel frattempo sono disponibili le considerazioni e le raccomandazioni degli esperti. Come ad esempi Francesco Petracchini, direttore dell'Istituto sull'Inquinamento atmosferico del Cnr. Sentito dall’agenzia DIRE ha dichiarato che “non c'è stata una ricaduta della nube sui quartieri circostanti perché il forte vento di ieri tirava da Nord Ovest e la nube è stata spostata verso sud, fuori città. Ora - ha spiegato l’esperto - sarà importante capire bene dove è avvenuto l'impatto. Per fortuna l'incendio è durato solo qualche ora, non è stato dell'intensità che abbiamo visto, per esempio, per Malagrotta, ma è chiaro che del materiale al suolo è caduto, ora bisogna capire dove e quanto”.

Esperto concorda: meglio le finestre chiuse

Per sapere se è caduto nella zona di Cinecittà o in quella di Centocelle, basterà analizzare i dati dell’Arpa. Restano validi i consigli che, sin dalle prime ore, erano stati ad esempio diramati dai minisindaci dei territori interessati, il presidente Mauro Caliste (municipio V) e Francesco Laddaga (municipio VII): di tenere le finestre chiuse. Un consiglio che arriva anche dal direttore dell’istituto inquinamento atmosferico del CNR. “E' importante muoversi nell'ambito della massima precauzione e a chi abita lì intorno suggerisco comunque, per i prossimi 3-4 giorni, di tenere le finestre chiuse, far indossare le mascherine alle persone più fragili ed evitare sport all'aperto perché aumentano la ventilazione polmonare” ha sottolineato Francesco Petracchini.

C’è un’altra considerazione rilasciata dall’esperto: “dato il vento, l'effetto macro sicuramente non si avrà nei quartieri circostanti ma dovremo aspettare almeno 3 giorni per capire quali inquinanti siano coinvolti, alcune analisi di laboratorio infatti sono abbastanza lunghe e richiedono queste tempistiche”. Nel frattempo, la raccomandazione fatta per chi abita nella zona dell’incendio, rimane quella di restare con le finestre chiuse.
 

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