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Campi rom, i roghi di Castel Romano riaccendono le polemiche

Gianluca Peciola, capogruppo Sel: "Effetto della politica di concentramento adottata dalla giunta Alemanno". Belviso: "Non vorremmo che chi crea disordini si sentisse tutelato dalle politiche attese dalla nuova amministrazione"

Castel Romano, container in fiamme e rom in fuga verso i campi d'origine. C'è materia a sufficienza per riaprire la polemica nomadi e loro gestione. Ci pensa la maggioranza, puntando il dito contro il piano di Alemanno che raccoglierebbe oggi i frutti di pessimi semi. Rom in massa fuori dal raccordo? Ecco i risultati. 

MAGGIORANZA - "Quanto si sta verificando in queste ore non è che l’effetto della politica di concentramento adottata dalla giunta in questi anni che ha prodotto la convivenza forzata delle diverse comunità all’interno dei campi nomadi". L'attacco al calor bianco è di Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. 

"Il centrodestra, che inizialmente aveva contestato la politica dei campi, non ha fatto che esasperarla. Abbiamo assistito a un processo di etnicizzazione dell’accoglienza che, credo, deve essere definitivamente superato. I campi dovrebbero servire ad affrontare l'emergenza, non possono essere la regola". 

Quello che serve piuttosto "è un percorso di fuoriuscita dai campi con percorsi di integrazione socio-lavorativa che garantiscano opportunità per tutte e tutti coloro che vogliono realmente sentirsi parte di una comunità cittadina. Questo deve essere un obiettivo per la maggioranza capitolina". Che invece per qualcuno  dovrebbe farsi qualche domanda in più sulle cause delle violenze nel maxi campo. 

OPPOSIZIONE - “Si sta tornando indietro sul piano della sicurezza, si sta assistendo all'insorgere di fenomeni molto pericolosi, e non vorremmo che chi crea disordini si sentisse in qualche misura tutelato dalle politiche che si attende dalla nuova amministrazione”. A lanciare il campanello d'allarme è l'ex vice Belviso, tra i principali fautori del piano Nomadi. Il messaggio è pressappoco questo: non sarà per caso che le politiche di integrazione del centrosinistra stiano incoraggiando -più o meno volontariamente - l'esodo dei rom dai campi? E il tutto avrebbe un chiaro obiettivo finale: smontare il piano dell'ex primo cittadino oggi tra gli scranni dell'opposizione. 

Critiche al vetriolo anche da La Destra. “Troppo tempo è già passato – dichiara Fabrizio Santori - senza che il Sindaco Marino, eletto alle primarie del centrosinistra proprio con i voti dei nomadi regolari, si sia espresso in maniera decisa sulla questione nomadi che a Roma, ha raggiunto immediatamente e colpevolmente i vertici dell’ingestibilità". E chiude: "Non permetteremo che il piano nomadi di Alemanno, seppur incompleto e troppo permissivo, venga smontato e tornino i campi nomadi irregolari e tollerati voluti da Rutelli a La Martora, Tor Cervara, Tor de Cenci e la Barbuta”.

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