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Impianti sportivi abbandonati: dal Pnrr pioggia di milioni ma è corsa contro il tempo

Ci sono 22,5 milioni per gli impianti romani. Onorato: “Bando con tempi stretti, ma sono risorse fondamentali”.

Ci sono ventidue milioni e mezzo di euro a disposizione dell’impiantistica sportiva romana. Si tratta di fondi, provenienti dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), a cui la Capitale può accedere partecipando ad un avviso pubblicato dal dipartimento sport del Consiglio dei ministri, lo scorso 23 marzo.

Per provare ad intercettare quelle risorse, gli uffici capitolini hanno individuato una quindicina di impianti abbandonati. Da lì si è partiti, con l’obiettivo di utilizzare tutti i fondi disponibili, cercando di evitare le strutture per le quali erano in corso dei contenziosi legali. Nel poco tempo a disposizione, l'avviso pubblico scade il 22 aprile, è stata fatta una scrematura che ha portato all’individuazione di un ristretto numero di impianti, distribuiti a macchia di leopardo nella città. 

Come sono distribuiti i fondi del PNRR

“Questo avviso pubblico prevede tre forme di finanziamento – ha spiegato il presidente della commissione sport Nando Bonessio (Europa Verde) – una parte è destinata alla nuova impiantistica sportiva. Poi c’è un secondo cluster che riguarda il recupero dell’impiantistica non attiva sul territorio. Ed infine è stata data la possibilità, alle federazioni sportive nazionali, di proporre un impianto da rigenerare o da creare ex novo, con la precisazione che ciascuna federazione può indicare un solo impianto in Italia”. Per la Capitale sono arrivate le proposte della Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali), per il palazzetto di Ostia, e della Fib (Federazione italiana bocce), per il bocciodromo del Torrino.

Gli impianti che ne beneficiano

Il totale dei fondi a disposizione di Roma, ammonta a 22 milioni e mezzo di euro. “È stato un bando tardivo e con tempi particolarmente stretti – ha riconosciuto l’assessore Onorato, rispondendo alle critiche mosse da quanti hanno obiettato una scarsa condivisione nelle scelte degli impianti– ma sono risorse fondamentali per il recupero della città”. Con i fondi a disposizione il Campidoglio proverà a realizzare un palazzetto dello sport  di 2700 mq  che sia in grado di contenere 1000 spettatori, nel parco Colli d’Oro, al Labaro, con spazi sportivi outdoor (2800 mq) ed un parco pubblico, al costo di 14,6 milioni di euro.

Per quanto riguarda il cluster 2, quello che prevede la rigenerazione, l’intervento individuato è l’impianto sportivo Valentina Caruso, in largo Chiaro Davanzati, nel municipio IV. Un impianto dismesso che prevede 1.175 mq indoor e di 4.700 mq outdoor, per il quale  l’importo previsto è di 3,9 milioni di euro. A queste due opere si aggiungono altre due proposte, di riserva. L’impianto “Sergio di Gregorio” di via  Casal bianco, nel municipio IV, ed i campi da gioco presenti nella zona “Piscine di Torre Spaccata” nel municipio VII.

Il recupero delle strutture abbandonate

“Tutti questi  impianti  hanno due elementi in comune. Sono abbandonati, inutilizzati, e quindi sono realtà nella gran parte delle quali spendiamo anche i soldi per la guardiania. Soldi che potremo risparmiare, destinandoli alla promozione sportiva – ha ricordato Onorato -. L’indicazione data agli uffici è stata pertanto quella di concentrarsi su questi impianti per recuperarli e darli allo sport di base”.

Dal punto di vista amministrativo, la giunta Gualtieri nelle prossime ore deve licenziare un’apposita delibera, per inoltrare poi le richieste di finanziamento al Consiglio dei ministri. “Nella delibera prevediamo di inserire anche le seconde scelte (per gli impianti di Torre Spaccata e di via Casal Bianco ndr) - ha concluso Onorato - perché è previsto che i fondi non impegnati nei vari comuni, possano essere ridistribuite. Consentiranno di restituire all’uso della cittadinanza romana spazi a lungo dimenticati.
 

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