Nell'immobile confiscato una casa per donne vittima di violenza: "Qui ricominceranno a vivere"
Ass. Veronica Mammì: “Siamo partiti con 2 centri antiviolenza, oggi sono 10”
Un immobile confiscato alla criminalità organizzata, nel popoloso municipio VII, è stato destinato alle donne vittime di violenza.
Un percorso da intraprendere con i figli
Nella nuova “casa di semiautonomia” le future ospiti potranno affrontare il difficile percorso di fuoriuscita dai maltrattamenti. Un primo fondamentale passo per riprendere un’esistenza serena con i propri bambini. La struttura è stata infatti arredata per consentire ai minori di restare con le rispettive madri .
La fuoriuscita dai maltrattamenti
“Ogni servizio che apre a sostegno delle donne vittime di violenza può rappresentare un’occasione concreta per la fuoriuscita dai maltrattamenti. Per questo motivo abbiamo investito con forza in questa direzione e, grazie a questo impegno, oggi Roma ha visto notevolmente incrementare i servizi e le strutture disponibili sul territorio” ha commentato la sindaca Virginia Raggi.
L’edificio che è stato confiscato può ospitare fino a tre donne, insieme ai loro figlii. E rappresenta la terza casa di semiautonomia inaugurata dall’Amministrazione Capitolina in questi anni, che si aggiunge all’apertura sul territorio cittadino di otto nuovi centri antiviolenza e di altri cinque appartamenti per ospitare donne e bambini basati sul modello innovativo del cohousing.
Un centro antiviolenza per ogni municipio
“ Siamo partiti con soli due centri antiviolenza attivi in città -ha ricordato Veronica Mammì, assessora capitolina alla Persona - oggi sono dieci ed entro la fine dell’anno, grazie agli investimenti che abbiamo fatto come Amministrazione, arriveremo ad assicurare quasi un centro antiviolenza a Municipio e aprire ancora nuove strutture per accogliere donne e bambini” .
I lavori nell’appartamento, confiscato alla criminalità organizzata, sono stati realizzati dal Dipartimento SIMU con il sostegno di fondi PON Metro 2014-2020, che hanno anche sostenuto l’arredo e l’apertura del servizio a cura del Dipartimento capitolino alle Pari Opportunità.
Il valore simbolico dell'operazione
L’apertura della nuova struttura riveste particolare importanza perchè consente di mettere a disposizione della comunità, ed in particolare delle donne che hanno subito dei maltrattamenti, un bene che è stato sottratto alla criminalità. Per farlo è stato necessario attivare una sinergia interistituzionale con l'obiettivo di trasformare un bene confiscoano in un'opportunità per la cittadinanza. “Ci stiamo sempre più dedicando a questo obiettivo nel riutilizzo degli immobili che chiediamo all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” ha spiegato l'assessora al Patrimonio Valentina Vivarelli, perchè in tal modo “si lancia un messaggio importante di riscatto della collettività nei confronti della criminalità”.