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Ilaria Cucchi: "Dal generale Nistri sproloquio contro i carabinieri che hanno parlato"

In una conferenza stampa la sorella del giovane morto a seguito di un pestaggio: "Io amo e rispetto ugualmente i Carabinieri e a loro continuo a rivolgermi quando ho bisogno"

E' un'Ilaria Cucchi tutt'altro che conciliante quella che oggi si è presentata in conferenza stampa nella sede della Stampa estera all'indomani dell'incontro con il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri. I toni sono misurati, ma le parole non sono banali, perché raccontano di un incontro nel quale, evidentemente, non sono state pronunciate le parole che lei e la famiglia si aspettavano. 

"Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico le scuse, perchè avrebbe potuto essere per lui troppo imbarazzante. Ma non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco. Come a dire, ho pensato, che gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo non sono degni di continuare ad indossare la divisa che io amo e che rispetto", spiega Ilaria Cucchi. 

"Ero convinta", aggiunge Ilaria Cucchi, "che Nistri mi avesse voluto incontrare per chiedermi scusa, o quantomeno dimostrarci che d'ora in poi l'Arma sarebbe stata al nostro fianco ma l'unica cosa che si è sentito di dirmi è che gli unici testimoni che hanno avuto il coraggio verranno puniti con procedimenti disciplinari. Non capisco nemmeno che senso ha dirlo a me che sono la sorella del morto. Non ci ha detto perchè verranno puniti".

Nel corso della conferenza stampa ha poi spiegato: "Il generale Nistri avrà sicuramente le sue ragioni, ma perchè dirlo a me, a noi, in questa occasione. In un processo in cui stanno emergendo gravissime responsabilità siamo sicuri che vi sia proprio adesso l'insopprimibile esigenza di punire proprio coloro che hanno parlato? - ha aggiunto Ilaria Cucchi - Questo processo lo abbiamo fortissimamente voluto e ora il generale vuole colpire tutti coloro che hanno parlato".

Poco prima Ilaria Cucchi, ricostruendo le fasi dell'incontro di ieri, ha raccontato di essere "troppo arrabbiata" e, per evitare che le sue parole oggi possano essere "strumentalizzate", ha deciso di leggere le sue dichiarazioni da un testo preparato prima. "Abbiamo preferito non andare ieri all'incontro con la stampa" dopo l'incontro con Trenta e Nistri, ha detto, "perchè quella non era la sede e il momento per noi di parlare". 

Poi, prima di parlare di Nistri, ha precisato: "Amo e ho profondo rispetto per i Carabinieri, ma dei Carabinieri hanno pestato a morte mio fratello Stefano. Io amo e rispetto ugualmente i Carabinieri, ma dei Carabinieri hanno per anni coperto e depistato le gravissime responsabilità per quei fatti di sangue con falsi e calunnie, 9 anni. Io amo e rispetto ugualmente i Carabinieri e a loro continuo a rivolgermi quando ho bisogno".

E ancora: "Io, Fabio e la mia famiglia siamo stremati da questo processo e abbiamo apprezzato molto le dichiarazioni della ministra dopo la confessione di Tedesco e le sue dichiarazioni su quanto accadde a Stefano la notte del suo arresto. Ho accettato con entusiasmo il suo invito al ministero perche' mi sentivo protetta dalla sua solidarietà istituzionale. Devo dire che le mie aspettative su di lei non sono andate deluse". 

Su facebook è intervenuta la ministra Elisabetta Trenta: "Ringrazio Ilaria Cucchi per le parole di stima espresse nei miei riguardi e le rinnovo la mia piu' profonda vicinanza per quel che ha passato fino ad oggi, confermandole il mio supporto nella ricerca della verita'. Ieri ho favorito un incontro perche' sentivo di farlo, perche' credo nello Stato e nella giustizia. Ma soprattutto, perche' credo proprio nella verita'"

"A tal proposito, il Comandante dell'Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi- ha aggiunto- Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l'obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante. Non sto offrendo una mia personale interpretazione dei fatti. Sto raccontando solo quel che e' successo. Se c'e' stata una incomprensione non trapelata durante l'incontro mi spiace, poiche' la natura stessa dell'incontro era quella di favorire un confronto aperto e trasparente. Ieri, nelle dichiarazioni alla stampa, mi sono commossa. Sento forte la responsabilita' di questa vicenda, anche se sono ministro da pochi mesi. E vorrei che questo senso di responsabilita' fosse condiviso. In modo umano".

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