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Canale Monterano, Stefani: “A marzo il Tar decide sul nostro ricorso contro Acea Ato2”

“La funzionalità del gestore non è così scontata"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

“La funzionalità del gestore non è così scontata. Decisi ad opporci ad ogni forma di privatizzazione della nostra acqua”. Presto un’assemblea pubblica

“Il ricorso presentato da noi e da altri Comuni verrà discusso dal Tar del Lazio il 15 marzo prossimo. Stiamo organizzando un incontro con i sindaci del territorio che non hanno ancora disposto il passaggio del servizio idrico ad Acea Ato 2 in vista di una assemblea pubblica dove illustrare poi ai cittadini quanto è stato fatto. La battaglia è ancora aperta e resta forte la nostra intenzione di opporci non cedendo la gestione della nostra acqua. L’acqua è pubblica e tale deve rimanere, nel rispetto della volontà referendaria contraria ad ogni forma di privatizzazione”.

E’ quanto sottolinea Angelo Stefani, sindaco di Canale Monterano sulla questione della cessione delle infrastrutture idriche ad Acea Ato 2.

“I nostri legali – aggiunge – ci hanno comunicato che c’è tempo per produrre nuovi documenti, memorie e repliche riguardo il ricorso presentato al Tar del Lazio dai Comuni di Canale Monterano, Agosta, Arsoli, Capena, Civitavecchia, Ladispoli, Marano Equo e Roviano. Osserviamo poi da documenti e reclami che la funzionalità di cui tanto si parla di Acea Ato2 non è poi così scontata. E’ chiaro invece che con un eventuale cessione ad Acea Ato 2 non si andrà a migliorare il servizio ma a si avrà una penalizzazione per i cittadini-utenti. Si parla di crisi idriche con zone rimaste senza acqua, di cronici ritardi nella riparazione di perdite nelle condotte, di disservizi per quanto riguarda gli sportelli aperti al pubblico, di esiguità di fondi per gli investimenti. Da parte nostra continuando a gestire la nostra acqua – precisa Stefani - potremmo essere in grado di ottimizzare i nostri acquedotti e la nostra rete idrica, magari con qualche aiuto concreto da parte della Regione Lazio. Nel ricorso in discussione al Tar del Lazio sono molte le eccezioni sollevate. Si chiede, tra le altre cose – commenta il sindaco -  l’istanza di rimessione del giudizio dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per la valutazione della compatibilità delle nuove norme nazionali, in relazione al gestore unico, con l’articolo 106 del Trattato”.

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