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Riecco Marino, l'ex sindaco a San Basilio: "Salverò il Pd dal suicidio"

L'ex primo cittadino ha partecipato a un incontro presso il circolo Pd del quartiere. Accolto con un applauso, ha affermato: "Proprio grazie a iniziative come questa noi potremo risollevare il Pd"

Attacca il Pd, critica la gestione commissariale, definisce la situazione attuale come una "democrazia sospesa". Si sente un chirurgo a cui hanno sottratto un paziente che ha sorpassato il momento più critico ma non è ancora del tutto salvo. Infine lascia intendere che non ha intenzione di andarsene: "Sento di dover salvare il Pd dal suicidio. Proprio grazie a iniziative come questa noi potremo risollevare il Pd". Torna in campo, tra gli iscritti del circolo Pd di San Basilio, l'ex sindaco Ignazio Marino accolto dai presenti con un lungo applauso. 

Una calda accoglienza che raffredda un po' le polemiche degli ultimi giorni, che avevano portato il segretario di circolo, Matteo Sculco, a precisare che "quando Ignazio Marino mi ha chiamato per propormi una discussione sulla sua esperienza amministrativa a Roma, ho accettato di svolgerla sottolineando che siamo pronti a confrontarci con tutti ma con presupposti molto netti e chiari: non organizziamo questa discussione per rilanciare la figura di Ignazio Marino, ma semmai per celebrare i funerali della sua fallimentare esperienza amministrativa". 

SALVARE IL PD DAL SUICIDIO - Lui però lascia intendere un impegno concreto. "Sono molto contento di essere qui con voi e con il Partito democratico. Un confronto pubblico e una discussione che io penso sia molto importante fare: io sono qui e andrò in tutti i luoghi dove sarà necessario in quanto nativo Pd, l'unica tessera che io abbia mai avuto, e quindi sento il dovere di salvare il partito e in particolare quello romano dal suo suicidio" ha affermato ai presenti. "Proprio grazie a iniziative come questa noi potremo risollevare il Pd e salvarlo dal suicidio: nè io nè gli analisti abbiamo la certezza di una vittoria del Pd alle prossime elezioni, e un motivo ci sarà". Poi ha aggiunto: "Chi commette suicidio di solito ha dei motivi, ma quali sono quelli del Pd? Noi con la mia campagna elettorale per la prima volta dal 1944 avevamo vinto in tutti e 15 i Municipi, un risultato epocale in un momento difficile per il Pd che era senza segretario dopo la mancata elezione di Prodi al Quirinale", ha aggiunto Marino. 

DEMOCRAZIA SOSPESA - Marino ci va giù duro e parla di "democrazia sospesa". Sia con il suo partito, quel Pd che lo ha allontanato. Sia con la gestione commissariale. "A Roma abbiamo determinato una sospensione della democrazia. Nel Partito democratico abbiamo un commissario, al Comune abbiamo un altro commissario che divide con un prefetto la responsabilità di guidare la città in un momento importante e delicato per Roma come il Giubileo, e poi abbiamo i sub-commissari che governano i Municipi. Per me non c'è altra definizione per questo che sospensione della democrazia" ha detto. Inoltre, ha proseguito Marino, "c'è un dibattito se giusto o meno far tenere le elezioni a Roma nel 2016. Quale ulteriore sospensione della democrazia dobbiamo cercare?". 

CHIRURGO SENZA PAZIENTE - Anche questa volta, il paragone medico resta uno dei più cari all'ex sindaco per far capire la sua situazone: "In questo momento mi sento come il chirurgo che ha superato il momento più critico e sa che se continuerà quell'intervento salverà quella persona. Ma se nel momento mentre mette i punti dove ha tolto quello che non andava il chirurgo viene portato via, e fortunatamente questo in sala operativa non succede, cosa accade a quel paziente?". 

LA CANDIDATURA DI RUTELLI UN SUICIDIO - Dopo le sue dimissioni, il clima elettorale verso cui sta andando la Capitale. Anche qui, il dito è puntato sulle scelte passate del suo partito. Scelte che, come nel 2008, portarono alla vittoria del centrodestra: "Spesso i suicidi avvengono al buio e nelle stanze chiuse, così come si scelse nel 2008 la candidatura di Francesco Rutelli che riuscì addirittura a perdere contro Gianni Alemanno. Il solo gruppo dirigente che si allontana dalla città e sceglie il suo candidato in solitudine è un fatto molto grave che consegnò Roma a un gruppo di persone che festeggiò la vittoria facendo il saluto romano in Campidoglio". 

DA TREDICINE A MALAGROTTA - Marino rivendica il suo operato e critica, di conseguenza, quello dell'attuale amministrazione commissariata. Nel mirino c'è una vicenda che ha riempito le pagine di tutti i giornali romani: il bando per le bancarelle della Befana a piazza Navona, che ha visto assegnare molte postazioni a Tredicine. Proprio oggi il commissario del Pd romano Matteo Orfini era entrato a gamba testa sulla questione. Marino non si fa scappare l'occasione per rispondere: "Non vorrei che a fronte del ritorno delle bancarelle dei Tredicine a piazza Navona o dei camion bar a pochissimi giorni dalla mia uscita dal Campidoglio non si trovi anche una scusa con il Giubileo per riaprire Malagrotta". 

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