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Matteo Scarlino

Direttore responsabile RomaToday

I voti agli assessori della giunta Raggi

Con l'ultimo consiglio comunale, la consiliatura pentastellata si avvia alla conclusione. E' tempo di bilanci per la giunta e abbiamo provato, basandoci sugli assessori attualmente in carica, a dare un giudizio sul lavoro dei singoli assessori. Eccoli di seguito uno per uno. 

Gianni Lemmetti Assessore al Bilancio e al coordinamento strategico delle Partecipate

Ad inizio mandato la sua poltrona sembrava maledetta. Arrivato lui, da Livorno, si è trovata la stabilità ed è riuscito ad arrivare alla fine. I bilanci sono quasi sempre stati approvati nei tempi giusti. Conti a posto, come certificato dalle agenzie di rating. Pesa però il disastro delle partecipate, certificato negativamente dalla Corte dei Conti. Non c'è stata nessuna riorganizzazione di quelle in crisi, Atac è in procedura di concordato e tenuta in piedi grazie ai soldi messi a bilancio dal Comune per l'acquisto dei bus. Ama ha visto per anni i bilanci non approvati, con scuse fumose. A marzo la scoperta di una cosa nota a tutti, ovvero l'ipervalutazione del centro Carni, spacciata per buco nel bilancio, utile per la narrazione elettorale della sindaca. Voto 5 

Veronica Mammì Assessora alla Persona, alla Scuola e Comunità solidale

Come la sua collega Vivarelli non è stata particolarmente sotto i riflettori. A differenza della responsabile per il Patrimonio, è riuscita a portare avanti l'ordinaria amministrazione, aumentando - ad esempio - i posti letto per i senza fissa dimora. Ha gestito il dossier buoni spesa covid non senza difficoltà (tante le lamentele e i ritardi denunciati dai cittadini). Bene, durante la pandemia, la gestione dei nidi, dove molti genitori hanno apprezzato il sistema delle bolle portato avanti. Sono mancati interventi strutturali, come ad esempio quelli a favore dei transitanti, dove si è fatto poco o nulla. Sui disabili il solito scaricabarile nei confronti della regione. Voto 6

Linda Meleo Assessora alle Infrastrutture

Il passaggio dai trasporti alle infrastrutture ne ha rafforzato l'immagine. L'avvio di consiliatura l'ha vista alle prese con Atac e tutte le difficoltà dei trasporti, comprese le mancate promesse m5s sulla vicenda della Roma Tpl. Ottenuto il concordato, pur supportata da Enrico Stefàno, non è riuscita a brillare. Spostata ai lavori pubblici si è trovata a raccogliere l'eredità dell'operazione #stradenuove. E durante questo periodo elettorale, con i cantieri spuntati ovunque, appare come quella che ha lavorato di più. Le tante strade asfaltate però mettono in evidenza un limite: oltre all'asfalto (operazione pur meritoria) nessuna riqualificazione è stata posta in essere nelle principali strade della città. I marciapiedi non sono stati quasi mai toccati e i cittadini lo fanno notare. Male, malissimo la manutenzione delle case popolari, con la stazione invernale 2019 / 2020 con centinaia di romani lasciati al freddo all'interno delle proprie case. Voto 5.

Pietro Calabrese - Vice Sindaco e Assessore alla Città in movimento

Grillino della prima ora, è uno dei fedelissimi della sindaca Virginia Raggi. Si è guadagnato i galloni di vice sindaco proprio per la difesa della prima cittadina. Lascia senza aver consegnato nuove opere ed ovviamente non può essere solo una sua responsabilità. Al contrario si registra la "sparizione" del tram 2, dei filobus e la chiusura, per lavori di manutenzione, della stazione Policlinico. Qui le sue mancate promesse sono un fatto: i filobus dovevano tornare in strada a giugno; i lavori a Policlinico (come quelli di Castro Pretorio) dovevano essere monitorati con dei video periodici e soprattutto dovevano essere già riaperti. In mezzo a questo innumerevoli polemiche social con i giornali, le opposizioni e i candidati sindaco. Voto 4,5

Katia Ziantoni Assessora ai Rifiuti e al Risanamento Ambientale

Nominata a settembre 2020, si è ritrovata alle prese con la delega che nessuno vorrebbe: quella ai rifiuti. Le va riconosciuto il coraggio (di aver accettato) e soprattutto di aver puntato sulla concretezza, abbandonando i piani ambiziosi, ma poco realizzabili, di Pinuccia Montanari. Una concretezza che la porta anche a tornare indietro sul porta a porta in alcune zone, quando ci si rende che per l'orografia della stessa è impossibile portarlo avanti. Le isole ecologiche rappresentano un buon progetto. Bene anche il nuovo regolamento sui rifiuti. Tutto quanto su espresso le meriterebbe, con tutti i limiti del caso, un buon voto. La propaganda elettorale e la battaglia ingaggiata con la regione, anche ignorando quella che è la normativa sui rifiuti, fanno crollare il voto finale. Voto 4,5 

Andrea Coia Assessore allo Sviluppo economico e Lavoro

Pochi mesi e poco tempo per incidere. La sua linea sugli ambulanti però è stata portata con determinazione anche da assessore. A ferragosto la chiusura della partita relativa alle bancarelle di via Cola di Rienzo che promette, nelle prossime settimane, nuove polemiche con il I municipio. Ha gestito, di concerto con le associazioni di categoria, le riaperture concedendo un allargamento delle Osp. Voto 5,5

Antonio De Santis Assessore al Personale, Anagrafe e stato civile, Servizi Demografici ed Elettorali

A differenza di altri si è guadagnato tutto sul campo. Era delegato al personale all'alba della consiliatura ed ha chiuso la partita, complicata, del salario accessorio. Promosso assessore, ha mantenuto dialogo con i sindacati che, a sentirli, stravedono tutti per lui. Ha avviato e portato avanti le procedure del Concorsone, il tutto dopo aver concluso l'iter assunzionale per varie categorie. Doveva diventare vice sindaco (l'avrebbe meritato), ma hanno prevalso altre logiche. Voto 8,5

Laura Fiorini Assessora alle Politiche del verde, benessere degli animali e rapporti con la cittadinanza attiva nell'ambito del decoro urbano

E' arrivata in corsa (e in sordina) dopo le dimissioni di Pinuccia Montanari. Quest'ultima si era concentrata soprattutto sui rifiuti, trascurando la gestione del verde. La Fiorini ha lavorato in sordina, ereditando le gare per il verde orizzontale e verticale che, con fatica, sono giunte alla fine. Si è ripreso quindi a potare e manutenere il verde pubblico. Ha rivisto il regolamento per il verde, entrato in vigore mentre era in corso, nei fatti, una violazione dello stesso: infatti si è potato fuori stagione, con annesse proteste da parte delle associazioni. Sui cinghiali ha tenuto la linea dell'amministrazione, quella di dare la colpa alla regione sempre e comunque. Voto 5

Lorenza Fruci Assessora alla Crescita Culturale

Arrivata anche lei negli ultimi mesi per sostituire Luca Bergamo, silurato non per demeriti ma per non dare fastidio alla ricandidatura della sindaca. Fruci ha fatto il compitino, portando avanti le politiche culturali già in cantiere. S.V.

Luca Montuori Assessore all'Urbanistica

Ha lavorato in silenzio ed ha portato a casa dei risultati importanti sul tema dei piani di zona. Per il resto non ha, almeno apparentemente, toccato palla su un tema come lo Stadio della Roma. Partite care al M5s sono ancora irrisolte: parliamo dei mercati generali (variante approvata, ma lavori ancora lontani dalla conclusione), della vela di Calatrava, dell'ex Fiera di Roma. Presentato un progetto dal sapore elettorale per San Basilio. I nuovi progetti sono quasi del tutto assenti. Voto 5,5

Veronica Tasciotti Assessora allo Sport, Turismo, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini

Troppo poco tempo per poterla giudicare. S.V.

Valentina Vivarelli Assessora al Patrimonio e alle Politiche abitative

Senza giri di parole: la sua gestione è stata un disastro. Tutti i suoi ambiti sono fermi, tutti i nodi a lei in capo fermi. L'inerzia sua e degli uffici che fanno capo a lei ha bloccato anche partite da lei lontana come Farmacap, con il commissario dimissionario in aula e la sindaca furiosa con lei sulle chat della giunta. Disastrosa la gestione del buono affitto Covid: dopo 8 mesi la graduatoria non era ancora pronta. A gennaio ha ammesso che nei tre mesi precedenti non sono state assegnate nuove case popolari. Da presidente di commissione si è occupata (fortemente criticata da tutti) del nuovo regolamento per la concessione del patrimonio disponibile di Roma Capitale. Diventata assessora, anche per la pacificazione elettorale con le varie associazioni, si è vista soppiantata da un nuovo progetto. Sui punti verde qualità, altro grande cavallo di battaglia grillino, non è stato risolto praticamente nulla. Silente, è rimasta in carica solo per la fedeltà alla sindaca. Voto 3.

I voti agli assessori della giunta Raggi

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