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"Hotel e b&b per i rom di Castel Romano, è il fallimento del piano Raggi"

Lo stanziamento di 91.000 euro accende la lite tra Lega e M5s. Il consigliere Paolo Ferrara: "Quando esce un centesimo dalle casse comunali per i campi rom i cittadini lo devono addebitare a questi partiti che raccontano frottole"

Ha acceso l'ennesima lite tra maggioranza pentastellata e Lega la notizia pubblicata da RomaToday in merito ad un avviso pubblico, con annesso stanziamento di 91.000 euro, per trovare un centro d'accoglienza (o hotel o B&B) per liberare l'area F del campo di Castel Romano. Ieri mattina, dopo aver letto la notizia, Laura Corrotti, consigliera regionale del partito di Matteo Salvini, ha attaccato senza mezze misure il piano rom della giunta Raggi

Il piano rom della giunta Raggi: i dettagli 

"La sindaca Raggi autorizza un avviso pubblico in cui stanzia oltre 91mila euro di fondi comunali per l'accoglienza temporanea dei rom dell'area F della baraccopoli di Castel Romano in un centro o in una struttura alberghiera libera per l'emergenza Covid", attacca la Corrotti. "Come avevamo anche già previsto nel corso di alcuni sopralluoghi all'interno dei 'Villaggi' della Capitale, questa ulteriore spesa extra in vista della campagna elettorale certifica il fallimento del piano rom dell'amministrazione grillina che dimostra l'incapacità di muoversi su una questione ancora irrisolta dopo anni di annunci". 

Un centro d'accoglienza e l'educazione condominiale: così il Comune vuole liberare l'area F del campo rom di Castel Romano

Linea del fallimento del piano sposata da Fabrizio Santori, esponente della Lega ed ex consigliere regionale e comunale: "Cercasi hotel, b&b per accogliere 20 nomadi di Castel Romano. 91 mila euro per 107 giorni di permanenza. Ecco l’ennesimo atto del fallimento del piano rom della giunta Raggi. L’ennesima vergogna e schiaffo in faccia alla crisi di tanti cittadini".

Corrotti e Santori hanno focalizzato l'attenzione sulle radici di questo stanziamento, ovvero sulla difficoltà a dare applicazione ad un passaggio fondamentale del piano rom, ovvero il reperimento in modo autonomo di un'abitazione. Nella determina del Campidoglio infatti si legge chiaramente come l'avviso nasca "dalla difficoltà a reperire temporanea accoglienza in favore dei 6 nuclei sottoscrittori del Patto di Responsabilità Solidale". 

L'affondo della Corrotti ha trovato risposta nel consigliere capitolino Paolo Ferrara, ex capogruppo M5s e diventato fedelissimo di Virginia Raggi. Il consigliere non entra nel merito della questione, ma attacca: "La Lega e il consigliere della Regione Lazio, Laura Corrotti, sono falsi come i soldi del Monopoli. Ancora una volta attaccano senza vergognarsi Virginia Raggi". Quindi Ferrara torna indietro nel tempo e punta il dito contro le politiche sui nomadi: "Non erano falsi, invece, i 30 milioni di euro di soldi delle tasse dei cittadini con i quali il ministro leghista finanziò anche il famigerato "piano nomadi" di Alemanno, con cui Fratelli d'Italia ha governato fino alla fine del mandato". 

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Nel finale un accenno all'esborso di fondi extra piano rom, con l'attribuzione delle colpe alla Lega: "Quando esce un solo centesimo dalle casse comunali di Roma per sostenere i campi Rom che noi abbiamo cominciato a smantellare i cittadini romani lo devono addebitare a questi partiti che oggi dovrebbero solo tacere e invece raccontano frottole agli italiani e spacciano per buona qualsiasi stupidaggine; ecco loro rischiano di essere i veri ciarlatani della politica al momento giusto".

Già ieri, riportata all'interno del nostro articolo, dura era stata la presa di posizione della "21 luglio", con Carlo Stasolla, presidente dell'associazione che aveva ripescato le dichiarazioni della sindaca: "Il Comune di Roma ha già impegnato 1.800.000 euro per le organizzazioni vincitrici del bando oltre alla somma di 1.500.000 euro per contributi economici rivolti alle famiglie coinvolte. Oggi, dopo quasi un anno, ci accorgiamo che le soluzioni proposte sono in realtà rappresentate da centri di accoglienza dove, per ogni persona, la Giunta Raggi intende spendere la cifra di 35 euro giornaliere. “E’ la fine del magna magna” – aveva detto la sindaca Raggi quando presentò il Piano rom nel 2017. Con questo atto che riguarda l’Area F è invece il ritorno alla politica dispendiosa, discriminatoria, incapace di dialogo che, oggi come ieri, caratterizza chi non ha la più pallida idea di come muoversi sulla questione rom". 

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