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Il Cinema in Piazza ottiene l'appoggio di Gualtieri: ok ad un finanziamento da 250mila euro

La commissione cultura ha espresso parere favorevole sulla delibera di giunta che include anche un contributo di 198mila euro per la Fondazione Cinema per Roma. FdI: "Modalità inammissibili, ci muoveremo su ogni fronte"

Dopo la lunga trattativa andata in scena lo scorso venerdì 26 maggio nell'ufficio del capo di gabinetto di Gualtieri, i ragazzi del Cinema America ottengono il tanto atteso finanziamento da parte del Comune: 250.000 euro per sostenere una buona parte delle spese (già anticipate) per realizzare la nona edizione del "Cinema in piazza". 

Via libera al finanziamento per il Cinema in Piazza 

La commissione cultura, presieduta dalla dem Erica Battaglia, si è espressa positivamente sulla delibera di giunta che nel pomeriggio del 31 maggio darà definitivamente il via libera a due finanziamenti: uno da 198.000 euro per la partecipata Fondazione Cinema per Roma, ente di diritto privato in controllo pubblico e 250.000 euro per la Fondazione Piccolo America, ente privato nato a dicembre 2022 dall'esperienza decennale dei ragazzi che nel 2012 occuparono il Cinema America e oggi gestiscono anche la Sala Troisi a Trastevere.

Le pressioni di Carocci a Gualtieri e la richiesta di sostegno economico

La riunione del 31 maggio, convocata nel tardo pomeriggio del 30, arriva a pochi giorni da quella che in molti hanno definito come una vera e propria occupazione degli uffici del sindaco Gualtieri da parte di Valerio Carocci, presidente della Fondazione e "frontman" dei ragazzi del Cinema America. Carocci ha ricordato al primo cittadino e al suo capo di gabinetto, Alberto Stancanelli, le promesse fatte a fine marzo rispetto al sostegno del Campidoglio alla rassegna gratuita che si svolge dal 2015 e coinvolge tre quartieri diversi (Trastevere, Colli Aniene e Balduina). La Fondazione, alla luce del cambio di colore in Regione con l'avvento di Francesco Rocca, ha visto venir meno il finanziamento da parte della Pisana e di conseguenza messa a rischio la possibilità di proseguire con l'iniziativa che nel 2022 ha catalizzato l'attenzione di 90.000 persone in due mesi.

La decisione in tempi stretti

Così, dopo l'uscita dello stesso Carocci che all'indomani della lunga trattativa in Campidoglio ha riferito del rinnovato impegno da parte di Gualtieri, la commissione cultura si è riunita in tempi stretti (come ammesso in apertura anche dall'assessore Miguel Gotor) a 48 ore dall'inizio dell'edizione 2023 del Cinema in Piazza, permettendo alla giunta di dare l'ok definitivo al finanziamento. "Per Roma, dopo la scelta già fatta questo inverno di sostenere il rilancio delle sale cinematografiche e teatrali con un carnet di ticket agevolati - commenta Erica Battaglia - ci aspetta dunque un'estate di film all'aperto. Cultura che spazia dal centro alla periferia, restituendo a tutti la possibilità di partecipare alla vita della città, di valorizzare gli spazi pubblici e di verificare l'impianto delle politiche pubbliche a sostegno del settore". 

La furia delle opposizioni: "Trappola politica, inammissibile dare soldi pubblici a occupanti"

Ovviamente la delibera non ha trovato tutti favorevoli. Il consigliere Stefano Erbaggi (FdI) ha votato contro: "Non concepisco una convocazione del genere che unisce due argomenti opposti - ha detto - perché da una parte c'è una realtà istituzionale e inattaccabile, mentre dall'altra c'è una fondazione composta da persone che occupano abusivamente uno spazio privato e alle quali affidiamo, senza bando, 250.000 euro di soldi pubblici, addirittura dopo che qualcuno di loro avrebbe minacciato il Sindaco, fatto tra l'altro non smentito da nessuno. E' così che funziona? Come FdI faremo tutti i passaggi necessari, ad ogni livello, per chiarire la situazione". Anche l'ex sindaca Virginia Raggi ha condiviso le perplessità del centrodestra: "Abbiamo dovuto leggere i documenti di notte - esordisce - tra l'altro incompleti. Non c'è una comparazione di spese, non sappiamo se la cifra decisa per il Cinema in Piazza sia consona rispetto a quella stabilita per la Fondazione Cinema per Roma". Francesca Barbato (FdI), che non ha partecipato al voto, ha definito la commissione del 31 maggio "una trappola politica, perché si è messo tutto insieme nello stesso calderone, continuando a legittimare situazioni di illegalità e abusivismo".  

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