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Città metropolitana, Gualtieri sceglie uno staff di quattro collaboratori esterni. Polemiche dal centrodestra

Un capo di gabinetto, un portavoce e due collaboratori dell'ufficio del sindaco della città metropolitana

Quattro nomine, ex articolo 90, per comporre il suo staff alla Città metropolitana. Il sindaco Gualtieri, inquilino del Campidoglio ma anche di palazzo Valentini, ha scelto i professionisti esterni che lo affiancheranno negli uffici dell'ex provincia. Una nuova squadra di collaboratori composta da un capo di gabinetto, Bruno Manzi, con stipendio annuo lordo di 121mila euro, Dario Borlandelli, portavoce, 93.577 euro lordi annui, Chiara Giansiracusa, responsabile dell'ufficio di supporto del sindaco, 62mila euro, Irina Oliva, collaboratrice dello stesso ufficio, 26mila euro. 

Una scelta che ricade su professionisti esterni, e non su dipendenti interni della pubblica amministrazione, in linea con gli obiettivi di rafforzamento dell'ente provinciale che avrà in gestione gran parte dei fondi del Pnrr. "Il sindaco ritiene centrale l'azione della Città metropolitana, come già detto in campagna elettorale - fanno sapere dal Campidoglio - Gualtieri va una volta a settimana a palazzo Valentini, ha partecipato alla prima seduta e ci sarà a tutte le sedute, perché è vero che ci sono i Comuni ma sono le Città metropolitane che amministreranno 50 milioni di fondi Pnrr come soggetti attuatori". Da qui la particolare attenzione, spiegano, anche allo staff del sindaco. 

Le nomine però non passano in sordina. Dalla Lega, in via IV novembre, scatta la polemica contro l'ex ministro. "Da anni non accadeva che in provincia arrivasse un così nutrito gruppo di staff della politica, considerate le enormi carenze che l'ente ha nel dare risposte alla cittadinanza" commenta il capogruppo leghista alla Città metropolitana Antonio Proietti. 

Nulla che non si possa fare sulla carta. Il centrodestra però sottolinea l'inopportunità di assumere personale esterno per ruoli simili, in ragione delle funzioni dell'ente ridotte all'osso dalla riforma Delrio che nel 2014 ha ridefinito e ridimensionato le Province. L'ex sindaca Virginia Raggi, per dire, scelse personale interno. 

"Gualtieri non ha mai avuto il piacere di entrare a Palazzo Valentini eppure ha subito nominato quattro persone di fiducia" tuonano ancora dalla Lega, sottolineando anche l'imminente elezione del nuovo Consiglio metropolitano, il prossimo 19 dicembre, quando saranno chiamati al voto sindaci e consiglieri dei 121 comuni del territorio provinciale. "Queste nomine rappresentano un grave smacco in termini istituzional. L'ex ministro dell'Economia ha di fatto calpestato l'eventuale maggioranza che si formerà che non è detto sia quella del Pd, però lui già si sente l'imperatore spendaccione della città metropolitana". 

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