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"Green pass obbligatorio per chi frequenta le scuole": la richiesta dei presidi del Lazio

Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio: "Gli insegnanti No Vax ripassassero le nozioni scientifiche"

Nel giorno delle prime manifestazioni contro il green pass obbligatorio arriva la richiesta di allargamento dell'obbligatorietà del documento. E' l'associazione dei presidi Lazio a chiedere che "tutti quelli che frequentano le scuole, dai fornitori ai bidelli, dagli insegnanti ai genitori degli studenti, devono essere muniti di Green pass: se vuoi entrare o sei vaccinato o fai un tampone. E' indispensabile dimostrare che non si è portatori del virus. Non possiamo mettere a rischio i ragazzi o i professori". A parlare all'AdnKronos è Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio.

"In Regione - sottolinea Rusconi - la percentuale di No Vax è minima, saranno poche centinaia. Non vaccinarsi è un esempio diseducativo nei confronti dei giovani che devono avere fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Gli insegnanti No Vax ripassassero le nozioni scientifiche. Dall'anno scorso è stata anche reintrodotta l'educazione civica: andare contro il vaccino vuol dire andare contro un pilastro del vivere in comunità".

Proteste invece arrivano dai ristoratori. Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti e vicepresidente Confesercenti nazionale: "E' un provvedimento che piega la schiena alle tante aziende romane del settore della ristorazione, che con grande difficoltà si sono rimboccate le maniche per mantenere in piedi le proprie attività durante l’emergenza pandemica. Il green pass, per consumare nei tavoli al chiuso di bar e ristoranti, è uno schiaffo alla libertà d’impresa, agli esercenti che hanno regolarizzato i propri locali rispettando fin dall’inizio i dispositivi anti Covid. E’ un danno all’economia romana e laziale, a un segmento prezioso che perderà 100 milioni di euro, calcolando che solo a Roma almeno un 25% - tra bar e ristoranti - non ha dehors o tavoli all’esterno. Da untori a capri espiatori…è inaccettabile che dopo un anno e mezzo siano ancora gli esercenti e i ristoratori ad essere penalizzati. Oltre ad aver già chiesto un incontro come richiesto da Confesercenti nazionale, lanciamo un appello al Governo – su cui sensibilizzeremo anche la sindaca Raggi e il presidente della Regione Lazio Zingaretti - affinché il premier Draghi riveda questa e faccia retromarcia”.
 

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