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Case popolari, cresce la graduatoria: 13.204 famiglie in attesa di un alloggio

Il segretario romano di Unione Inquilini, Ragucci: "Circa 7mila esclusi, molti per vizi di forma"

Cresce il numero delle famiglie in attesa dell’assegnazione di una casa popolare. Il Comune di Roma ha pubblicato nei giorni scorsi la graduatoria aggiornata al primo semestre del 2019: in lista oggi ci sono 13.204 famiglie. Lievita anche il numero delle domande escluse: “Siamo attorno ai 7mila quando l’anno scorso ne avevamo poco più della metà”, la denuncia del segretario romano di Unione Inquilini, Fabrizio Ragucci. “La maggior parte delle persone viene esclusa per vizi di forma, perché la documentazione è incompleta o perché non hanno la residenza sul territorio comunale. Coloro che non ce la fanno perché hanno un reddito troppo alto sono pochissimi”.

Ragucci rileva però un altro problema alla graduatoria appena pubblicata: “Più della metà degli aventi diritto, oltre 7mila, sono nuclei composti da single o da coppie alle quali difficilmente si procede con le assegnazioni dal momento che il patrimonio popolare, realizzato soprattutto negli anni ’70, non ha tagli abbastanza piccoli da assegnare loro”. In generale, aggiunge Ragucci, “nel 2019 le assegnazioni sono calate rispetto al 2018 fermandosi attorno alle 350”. 

Non solo. “Abbiamo appreso anche che la documentazione di integrazione di molte domande presenatate dopo l’estate non è ancora stata lavorata dagli uffici. Questo significa che in molti si ritroveranno con un punteggio non aggiornato”. Commenta Ragucci: “Non possiamo che dare un giudizio negativo a questa situazione. Aumentano le disfunzioni burocratiche e diminuiscono le assegnazioni”. 

Questi dati, per Ragucci, "gridano alla necessità dei cittadini della capitale di implementare le case di edilizia residenziale pubblica. Una richiesta in controtendenza con l'amministrazione a 5 Stelle che punta invece su progetti che affidano al privato, come "ReinvenTiamo Roma", e che riapre il bando Avviso Pubblico per manifestazione di interesse finalizzato al reperimento di alloggi da destinare all’assistenza alloggiativa temporanea (Sassat). Manca la capacità di valorizzare le risorse pubbliche in questa città, la visione di politiche abitative strutturali". 

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