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Le famiglie romane apprezzano i nidi comunali. E aumentano del 10% i posti a disposizione

L'indagine annuale di Acos, l'agenzia per il controllo dei servizi pubblici, fa emergere un costante gradimento che arriva a 6,7/10 nel 2022

Le famiglie romane apprezzano i servizi offerti dagli asili nido comunali. Il dato emerge analizzando la sezione dedicata al sociale nel rapporto annuale di Acos, l'agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. A livello di gradimento, infatti, la serie storica del voto riportata nel rapporto dimostra una costante nella soddisfazione dell'utenza, arrivando ad un 6,7 su 10 nel 2022. 

ACOS indicatore qualità servizi educativi-2

La metà dell'offerta educativa è comunale

A Roma gli asili comunali sono circa il 50% dell'offerta totale, accogliendo però oltre il doppio degli utenti rispetto a strutture private convenzionate alle quali accedono anche bambini non provenienti dalle graduatorie pubbliche. L'anno scorso, infatti, i nidi comunali e i nidi in concessione hanno accolto 12.499 piccoli alunni, con 5.477 che sono andati nelle sezioni ponte o nelle strutture convenzionate. 

ACOS grafico composizione servizi educativi roma-2

Aumentano i posti messi a bando nei nidi comunali

In una città che nel 2021 annoverava 54.707 bambini iscritti all'anagrafe con meno di 3 anni, in diminuzione del 23% rispetto al 2015, nell'ultimo biennio si è registrato un incremento delle iscrizioni. I valori, rileva l'Acos, sono tornati al periodo pre-pandemia.  Sette anni fa le domande di iscrizione per la fascia 0-3 anni erano state 16.024, mentre l'anno scorso 12.601, ma dopo la flessione dovuta alla pandemia c'è stato un recupero che fa ben sperare. Anche i posti a bando aumentano: +8% rispetto al 2015 e +10% rispetto al 2020, con 11.976 disponibilità registrate nel 2021. E per questo c'è stato un incremento del 9% tra il 2020 e il 2021 di bambini iscritti. 

Roma Capitale spinge le famiglie a iscriversi nei nidi a gestione diretta

La diminuzione del numero di iscritti nelle strutture in convenzione è il risultato della scelta amministrativa di promuovere il pieno utilizzo dei posti nelle strutture a gestione diretta, si legge nel rapporto dell'agenzia comunale, limitando il ricorso ai nidi in convenzione solo come ultima alternativa allo scopo di aumentare l’efficienza organizzativa. Negli ultimi 5 anni le famiglie in sede di domanda hanno l'obbligo di indicare 3 strutture comunali come scelte prioritarie, su 6 a disposizione "a meno che il nido convenzionato non sia ubicato entro 300 metri dalla propria abitazione". 


 

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